N26 sembra ormai pronta ad adottare il trading di criptovalute aggiungendo di conseguenza questo servizio a quelli che già è in grado di offrire agli oltre 7 milioni di clienti che l’hanno già scelta.
A rendere evidente l’intenzione, che era del resto già stata espressa dal co-fondatore Max Tayenthal, è stato XDA. Proprio sul sito della comunità virtuale sono infatti comparse alcune immagini tratte dal codice dell’applicazione ufficiale che comprovano le voci in questione. Se al momento siamo ancora nel campo delle indiscrezioni, presto dovrebbe arrivare l’ufficializzazione del tutto.
N26: non è comunque una novità assoluta
Occorre anche sottolineare come la scoperta di XDA non aggiunga molto di più a quanto già era trapelato in precedenza. Già alla metà di gennaio, infatti, Max Tayenthal aveva ammesso il grave ritardo accumulato dalla banca fintech in tema di asset virtuali. Riconoscendo implicitamente come la decisione di privilegiare l’apertura di nuovi mercati, invece di continuare a lavorare sodo sul fronte servizi, si fosse rivelata una strategia non ottimale.
Una scelta che, peraltro, N26 ha pagato in maniera molto salata. Dopo essere uscita nel corso del 2020 dal Regno Unito, la banca sta ora infatti apprestandosi a lasciare anche gli Stati Uniti. Non stupisce quindi che dalle parti di Francoforte ora si stiano ridefinendo le strategie per reagire e porre le basi per un nuovo balzo in avanti. In vista del quale, proprio Bitcoin e Altcoin potrebbero assumere un ruolo fondamentale.
N26 non intende copiare Revolut
Qualcuno ha naturalmente ricondotto l’annuncio di N26 alle mosse di Revolut, l’app concorrente che invece già da tempo ha adottato una strategia di grande attenzione nei confronti dell’innovazione finanziaria. Si tratterebbe però di una mossa non molto intelligente, considerato l’attivismo della controparte. Che dopo aver aggiunto altri 11 token (Cardano, Uniswap, Synthetix, Yearn Finance, Uma, Bancor, Filecoin, Numeraire, Loopring, Orchid e The Graph) al suo paniere di criptovalute, sembra intenzionato ora a lanciarne uno nativo.
Un attivismo che sembra aver largamente premiato Revolut e cui ora N26 sembra intenzionata a rispondere. Fonti interne all’istituto fintech tedesco si sono però affrettate a precisare che l’obiettivo non è copiare la concorrenza. Una precisazione destinata a far lievitare la curiosità al riguardo.
Sarà Bitpanda ad affiancare N26
Tra le indiscrezioni che sono trapelate nel corso delle ultime ore, occorre infine ricordare quella relativa a Bitpanda. Sarà proprio l’exchange di criptovaluta austriaco a collaborare al progetto crypto, anche se ancora non si sa di cosa si tratterà all’atto pratico. Con la sua inclusione, comunque, N26 sembra risoluto ad affrontare quello sviluppo di servizi ad alto valore aggiunto sinora ritardato.
Proprio dalla riuscita dell’operazione l’azienda potrebbe trarre linfa vitale per una crescita di clienti a questo punto necessaria per reggere di fronte al dinamismo di Revolut. Non resta quindi che attendere ulteriori sviluppi.
Leggi anche: N26: cos’è, quanto costa, come si ricarica e come si attiva
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