Il 26 febbraio Mykhailo Fedorov, vice primo ministro ucraino, ha chiesto aiuto ad Elon Musk tramite Twitter, nel messaggio si legge “mentre cerchi di colonizzare Marte, la Russia cerca di occupare l’Ucraina! Mentre i tuoi missili atterrano con successo dallo spazio, i missili russi attaccano i civili ucraini! Ti chiediamo di fornire all’Ucraina delle stazioni Starlink“. La risposta non si è fatta attendere e Musk, si è subito attivato per fornire allo Stato sotto attacco quanto richiesto.

Elon Musk tenta di supportare l’Ucraina garantendo la connessione internet

Per chi non lo conoscesse, Starlink è l’ambizioso progetto di SpaceX che ha l’obbiettivo di lanciare nell’orbita terrestre decine di migliaia di satelliti, per garantire una copertura internet a banda larga al suolo sottostante; attualmente l’azienda può contare quasi 2.000 satelliti in orbita, con circa 145.000 utenti attivi e 250.000 terminali utente in produzione.

Dopo la richiesta di aiuto del vice primo ministro ucraino, Musk ha subito fatto sapere che Starlink era stato attivato per lo stato ucraino, e che ulteriori terminali erano in arrivo.

Per poter usufruire del sistema Starlink, gli utenti necessitano di un terminale (potete vederli nell’immagine di copertina), in sostanza delle antenne che permettono di comunicare con i satelliti in orbita; per fare ciò però necessitano di una chiara visione del cielo, senza interruzioni o interferenze, cosa di non facile realizzazione in uno scenario di guerra. Inoltre queste componenti non sono le uniche necessarie al funzionamento del servizio, la maggior parte dell’infrastruttura risiede nello spazio, ma a terra servono diverse apparecchiature per consentire la comunicazione, come gateway e stazioni fisse collegate a cavi in fibra ottica preesistenti; questo porta alla possibilità di problemi tecnici, attacchi hacker o sabotaggi delle infrastrutture terrestri.

Non è ben chiaro, al momento, come verranno utilizzati o distribuiti i terminali inviati da SpaceX, ma un utente Twitter ha pubblicato uno screenshot (che potete vedere poco sopra) che ne attesterebbe l’installazione e il funzionamento a Kiev. Gli sforzi profusi, per tentare di garantire ai cittadini ucraini un libero accesso a internet potrebbero sembrare di poco conto, ma bisogna considerare che al giorno d’oggi la rete rappresenta una risorsa inestimabile in molti frangenti, già solo la possibilità per un paese in guerra di poter comunicare con l’esterno, rappresenta un’enorme risorsa.

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