Il tanto atteso evento targato Apple si è svolto nella serata di oggi, 8 marzo 2022, e non ci ha regalato soltanto nuovi prodotti come l’ampiamente anticipato iPhone SE 2022 e il nuovo iPad Air con M1, ma anche un nuovo e potentissimo processore della gamma Apple Silicon: date il benvenuto ad M1 Ultra.

Questo nuovo processore debutterà a bordo del Mac Studio appena annunciato, con la promessa di portare la produttività dei professionisti su un livello completamente nuovo.

Apple Silicon M1 Ultra: un nuovo livello di prestazioni

M1 Ultra non è un processore del tutto inedito, visto che — semplificando — nasce dall’unione di due chip M1 Max. Ciò avviene grazie alla tecnologia UltraFusion, la nuova architettura di Apple che interconnette il die di due M1 Max per dar vita al nuovo system on a chip (SoC).

I numeri snocciolati dal team di Cupertino per presentare il nuovo chip sono impressionanti: 114 miliardi di transistor, il numero più elevato mai presente in un chip per personal computer; configurazioni fino a 128 GB con larghezza di banda notevole, memoria unificata a bassa latenza; 20 core per la CPU, 64 core per la GPU e 32 core per il Neural Engine.

Johny Srouji, senior vice president of Hardware Technologies di Apple, ne ha parlato in questi termini:

«M1 Ultra rappresenta un’ulteriore rivoluzione per i chip Apple che ancora una volta sconvolgerà il settore dei PC. Connettendo due die dei chip M1 Max con la nostra architettura di packaging UltraFusion, siamo in grado di far raggiungere al chip Apple risultati senza precedenti. Con la sua potente CPU, una GPU formidabile, un incredibile Neural Engine, l’accelerazione hardware ProRes e un’enorme quantità di memoria unificata, M1 Ultra completa la famiglia M1 ed è il chip più potente e capace al mondo per un personal computer».

Apple Silicon M1 Ultra

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UltraFusion: dove tutto nasce

Come detto, l’esistenza stessa del nuovo chip Apple Silicon M1 Ultra dipende dall’architettura UltraFusion e l’unità di partenza è il già noto e potente M1 Max.

La tecnica più comune per scalare le performance consiste nel connettere due chip mediante una scheda madre, ma ciò ha delle controindicazioni come la maggiore latenza, la riduzione della larghezza di banda e l’aumento dei consumi energetici.

La strada percorsa da Apple è diversa: UltraFusion impiega un interposer di silicio che connette i chip su oltre 10.000 segnali, offrendo un’impressionante larghezza di banda inter-processore da 2,5TB/s a bassa latenza (oltre quattro volte superiore alla migliore soluzione concorrente). In questo modo M1 Ultra viene a tutti gli effetti identificato come un unico SoC dal software. I vantaggi sono anche per gli sviluppatori, che non dovranno riscrivere il codice per sfruttarne pienamente le prestazioni.

Prestazioni sì, ma non senza efficienza

Apple M1 Ultra può contare su una CPU con 20 core, di cui 16 high-performance core e quattro high-efficiency core. Per quanto riguarda le prestazioni dichiarate da Apple, in multi-thread sono fino al «90% superiori rispetto al chip 16-core per PC desktop più veloce disponibile a parità di consumo energetico». Le prestazioni massime del chip per PC, inoltre, vengono raggiunte utilizzando addirittura 100 watt in meno (test condotti su Core i5-12600K e memoria DDR5 e Core i9-12900K e memoria DDR5).

Per i professionisti con esigenze grafiche particolarmente elevate, M1 Ultra dispone di una GPU 64-core (8 volte più grande di quella nel chip M1) che offre prestazioni superiori rispetto alla GPU per PC più all’avanguardia sul mercato utilizzando 200 watt in meno (test condotti su Core i9-12900K con memoria DDR5 e GeForce RTX 3090).

L’architettura di memoria unificata è un altro tasto su cui Apple ha puntato molto: M1 Ultra raggiunge 800GB/s, oltre 10 volte superiore rispetto al più recente chip per PC desktop, ed è configurabile con 128GB di memoria unificata.

Capitolo Neural Engine: 32 core e fino a 22.000 miliardi di operazioni al secondo permettono a M1 Ultra di doppiare M1 Max offrendo velocità senza precedenti nella codifica e decodifica di video ProRes. Anche qui i numeri sono eloquenti: il nuovo Mac Studio con M1 Ultra può riprodurre fino a 18 stream di video ProRes 422 8K.

Il tutto senza dimenticare alcune tecnologie esclusive Apple supportate da M1 Ultra, come un motore del display che permette di collegare molteplici monitor esterni, controller Thunderbolt 4 integrati e sicurezza all’avanguardia (Secure Enclave, avvio protetto con verifica hardware e tecnologie anti-exploit in fase di esecuzione).

macOS e app per sfruttare M1 Ultra

L’hardware da solo non basta e Apple, che ha sempre fatto del perfetto connubio col software un proprio vanto, non ha mancato di citare macOS Monterey che, essendo stato progettato con i processori Apple in mente, promette di sfruttare al meglio tutta la potenza e l’efficienza di M1 Ultra.

Quanto alle app, da Cupertino ricordano come tecnologie di sviluppo come Metal «permettono alle app di trarre il massimo vantaggio dal nuovo chip, e le ottimizzazioni in Core ML sfruttano la potenza del nuovo Neural Engine 32-core per eseguire i modelli di machine learning in modo ancora più veloce».

La raccolta di app a disposizione è sconfinata, tenendo conto delle app per iPhone e iPad eseguibili su Mac, delle app Universal e di Rosetta 2 che interviene per quelle non ancora aggiornate.

Consumi ridotti fanno bene all’ambiente

Apple ha insistito molto sul concetto di efficienza energetica, che contraddistingue tutti i processori proprietari. A questo riguardo è stato posto l’accento su come il nuovo Mac Studio garantisca consumi minori nel suo intero ciclo di vita: fino a 1000 kilowattora in meno rispetto a un PC desktop di fascia alta nell’arco di un anno.

Infine, il colosso della mela morsicata ha ricordato come tutte le proprie attività aziendali siano carbon neutral e come entro il 2030 preveda di raggiungere l’impatto zero sul clima in tutte le attività, incluse le catene di fornitura della produzione e il ciclo di vita di tutti i prodotti.

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