La notizia di ieri ha dato uno scossone al mondo dei social network: Elon Musk — già, tra le innumerevoli altre cose, CEO di SpaceX e Tesla — ha investito pesantemente in Twitter, diventandone azionista di maggioranza. Ma Musk non è tipo da fare acquisti del genere per poi rimanere dietro le quinte e, anzi, ha immediatamente dato prova di quanto sarà rilevante per il futuro del social network da lui sovente utilizzato.

Tasto “edit” su Twitter: un sondaggio praticamente ufficiale

Qualche ora fa, Elon Musk ha rivolto ai suoi 80,5 milioni di follower una domanda sotto forma di sondaggio: “Do you want an edit button?” (“Volete un tasto modifica?”), offrendo ovviamente le due opzioni e No, (scritte di proposito in maniera errata come “yse” e “on”). In poche ore il tweet ha richiamato l’attenzione di tantissimi utenti — inclusi tanti volti noti, come Andrew “Boz” Bosworth, CTO di Meta, e il CEO di Binance Changpeng Zhao —, tanto che in questo momento conta oltre 3,4 milioni di voti, oltre 41.000 retweet, circa 21.000 tweet di citazioni e circa 221.000 Mi Piace. Allo stato attuale (il sondaggio terminerà tra 8 ore), la vittoria dei Sì è netta, avendo ottenuto oltre il 73% dei voti.

Ma non è tutto, perché uno di quei tweet di citazione è stato pubblicato dal CEO di Twitter Parag Agrawal, il quale ha invitato gli utenti a rispondere con cognizione di causa, in quanto “le conseguenze di questo sondaggio saranno importanti”. Anche perché — come evidenziato in un tweet pubblicato tramite l’account Twitter Comms — l’idea di introdurre questa funzione non nasce certo dal sondaggio: la stessa è in sviluppo sin dallo scorso anno e nei prossimi mesi verrà messa alla prova tramite Twitter Blue Labs per saggiarne pregi e difetti.

Se da una parte Elon Musk sta già per portare un primo cambiamento in Twitter, va segnalato anche il suo apprezzamento alle due condizioni proposte in una risposta al suo tweet: che il tasto modifica sia disponibile soltanto per pochi minuti — si parla di 5-10 minuti — dopo la pubblicazione del tweet e che, una volta apportata una modifica, venga inserito un piccolo link che dia conto del cambiamento apportato. In questo modo il tutto verrebbe mantenuto trasparente e sotto gli occhi di tutti, ma si consentirebbe all’autore del tweet di correggere eventuali piccoli errori commessi (evitando, peraltro, di disturbare i propri follower con la notifica di un nuovo tweet).

Tra le altre risposte, si segnala anche il dubbio manifestato da Liz Wheeler circa l’eventualità che un determinato tweet diventi virale e, dopo aver ricevuto tanti retweet, mi piace e quant’altro, venga modificato dall’autore non per correggere errori grammaticali, bensì per alterarne completamente il significato. Boz di Meta ha risposto ricordando la soluzione utilizzata da tempo su Facebook, ovvero un indicatore della modifica con registro delle modifiche annesso (gli incorporamenti possono riguardare una specifica revisione, ma con un link a quella finale) e si è beccato pure una risposta non esattamente lusinghiera da Musk (“Facebook gives me the willies”).

Detto di questa nuova funzione alla quale evidentemente Musk — che poco prima di fare l’investimento aveva criticato Twitter in tema di libertà di espressione — tiene molto, c’è anche un’altra novità che ne conferma il ruolo sempre più decisivo nelle sorti del social network.

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Elon Musk entra nel consiglio d’amministrazione di Twitter

Ancora una volta è un tweet del CEO Parag Agrawal a dare l’annuncio: Elon Musk entrerà nel CdA di Twitter, dove potrà portare tutte le sue idee e anche le sue critiche funzionali al miglioramento della piattaforma. L’annuncio è stato accolto con entusiasmo da Musk, il quale ha promesso significative migliorie nei prossimi mesi.

Entrando più nei dettagli dell’annuncio, stando ad una segnalazione inviata alla SEC (Securities and Exchange Commission), l’ente federale preposto alla vigilanza dei mercati azionari negli Stati Uniti, Musk sarà consigliere (“Class II director”) fino al 2024. In conseguenza di questa sua posizione del consiglio di amministrazione, Musk, che attualmente ha il 9,2 percento di Twitter, non potrà acquisire più del 14,9 percento delle azioni della società.

Insomma, la scelta del board da una parte coinvolge Musk nel processo decisionale, ma dall’altra evita che la sua quota possa crescere oltre la soglia menzionata.

L’investitura ha ricevuto anche l’apprezzamento del precedente CEO di Twitter Jack Dorsey.

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