Le indiscrezioni riguardanti Apple non mancano mai e quest’oggi si parla di un argomento fin troppo sottovalutato ma che sta diventando una componente fondamentale del giro di affari di Cupertino: i servizi.

Come abbiamo visto in sede di analisi dell’ultima trimestrale da record chiusa da Apple, la categoria Services — nella quale confluiscono voci come App StoreApple MusicCloud, AppleCare, Apple Pay e quant’altro — ha generato entrate senza precedenti pari a 19,82 miliardi di dollari (in crescita del 17,2% su base annua). Ebbene, oltre a quelli indicati, i servizi della casa della mela morsicata comprendono anche Apple TV+, Fitness+ e l’abbonamento Apple One.

Stando alle ultime voci di corridoio circolate, Apple starebbe prendendo in considerazione diverse novità da portare sul mercato per spingere ulteriormente la crescita di questo comparto — toccando anche ambiti come piattaforme di streaming e pubblicità —, vediamo quali.

iPhone e iPad in abbonamento

La fonte di queste nuove indiscrezioni è il Mark Gurman di Bloomberg, sempre molto bene informato sulle vicende di casa Apple. Nella più recente edizione della newsletter Power On, Gurman, nel rispondere ad una domanda di un lettore, ha dedicato attenzione anche a questo tema di grande interesse.

Secondo quanto riferito dalla fonte, in poche parole, in quel di Cupertino sarebbero in corso le valutazioni soprattutto su due nuovi servizi: un servizio di abbonamento hardware per gli iPhone e gli iPad e una funzione di finanziamento “buy now, pay later” (“compra ora, paga dopo”) da integrare in Apple Pay (che negli ultimi tempi ha creato ad Apple non pochi grattacapi, comprese le indagini dell’Antitrust UE per un presunto abuso di posizione dominante). Entrambi i nuovi servizi erano già stati oggetto di precedenti report e si vocifera di un possibile lancio già entro la fine di quest’anno.

Per quanto riguarda il servizio di abbonamento hardware dedicato agli iPhone e agli iPad, esso offrirebbe ai clienti la possibilità di acquistare un nuovo dispositivo e di pagare una sorta di tariffa mensile, alla stregua di quanto avviene con altri servizi in abbonamento. Quanto al finanziamento “compra ora, paga dopo”, identificato per ora con il nome “Apple Pay Later”, il servizio consentirebbe ai clienti di suddividere qualsiasi acquisto tramite Apple Pay in più rate da pagare ogni due settimane senza interessi oppure nell’arco di più mesi con interessi.

Apple come Instacart?

Al di là di questi servizi di natura finanziaria, comunque, Bloomberg riferisce anche che in seno ad Apple sarebbe stata passata al vaglio la possibilità di lanciare un servizio paragonabile a quello di Instacart. Per coloro che non lo conoscessero, Instacart è un servizio che offre consegne e ritiri di generi alimentari negli Stati Uniti e in Canada. Attraverso tale servizio — che funziona sia tramite sito web che via app mobile — gli utenti hanno la possibilità di effettuare ordini da una lunga lista di rivenditori e di riceverli comodamente a casa, oppure di passarli a ritirare in base alla propria comodità presso il negozio più vicino. La piattaforma è una delle tante espressioni della cosiddetta ‘gig economy’ (“Modello economico basato sul lavoro a chiamata, occasionale e temporaneo, e non sulle prestazioni lavorative stabili e continuative, caratterizzate da maggiori garanzie contrattuali”, secondo la definizione di Treccani) nate negli ultimi anni e di cui abbiamo innumerevoli esempi attorno a noi (si pensi a Uber e Uber Eats). Queste attività sono notoriamente poco redditizie e ciò potrebbe incidere non poco sulla decisione finale di Apple.

A differenziare la soluzione di Apple, comunque, sarebbe l’integrazione del servizio con Apple Health, al fine di promuovere uno stile alimentare sano. Gurman, comunque, non sembra credere molto nella volontà di Apple di andare fino in fondo con questo progetto.

A proposito di servizi già esistenti, secondo Gurman assisteremo ad una crescita importante di Fitness+ con iOS 16.

Nella stessa newsletter si è parlato anche delle nuove AirPods, ma per quelle vi rimandiamo al nostro articolo dedicato.

Team da ristrutturare e NFL

Secondo quanto riportato da Business Insider, fonti vicine a tali questioni riferiscono di una Apple intenzionata a ristrutturare il proprio team Services per rendere la categoria ancora più redditizia. Eddy Cue, senior VP di Services di Apple, avrebbe già fatto qualche cambiamento.

Peter Stern, VP di Services di Apple, si era occupato in precedenza anche di pubblicità, ma ora pare che si occuperà solo di servizi come Apple One, mentre Todd Teresi sarà a capo del comparto pubblicità di Apple.

Allo stato attuale, le entrate pubblicitarie di Apple sono legate esclusivamente ad App Store Search Ads, che nel 2021 ha avuto una crescita del 238%, generando 3,7 miliardi di dollari, con previsioni di 5,5 miliardi di dollari per fine 2022. Secondo il report, i cambiamenti nelle policy della privacy di Apple (i.e. App Tracking Transparency) hanno spinto più sviluppatori a puntare su App Store Search Ads.

Per quanto riguarda i contenuti in streaming, Business Insider conferma le voci che vorrebbero trattative in corso per portare partite della NFL su Apple TV+. La monetizzazione di questi contenuti passerebbe o attraverso l’inserimento di pubblicità o per la creazione di un pacchetto sport.

Leggi anche: Recensione Apple Mac Studio con M1 Ultra

I nostri contenuti da non perdere: