Revolut continua a mostrare grande dinamismo a favore della propria utenza. L’ultima mossa dell’app in tal senso, in particolare, sembra destinata a fare molto piacere all’utenza italiana, alle prese con un fisco non solo vorace, ma anche molto complesso, tale da implicare un notevole dispendio in termini di tempo per le varie operazioni. Considerato l’approssimarsi delle scadenze per le dichiarazioni dei redditi l’azienda ha infatti deciso di introdurre una novità in grado di semplificare notevolmente le operazioni.
Sarà infatti possibile scaricare il documento in grado di certificare la giacenza media annua, il parametro necessario al fine di poter usufruire di una serie di importanti agevolazioni fiscali, a partire dai vari bonus i quali sono stati di recente introdotti dal nostro Governo, per poter richiedere un mutuo o chiedere la riduzione delle tasse universitarie gravanti sui figli. Andiamo quindi a vedere cosa fare per poterne approfittare.
Indice:
Come calcolare la giacenza media su Revolut
Per riuscire a calcolare la giacenza media annua del proprio conto corrente, non sono necessarie operazioni particolarmente complicate. La procedura che è stata approntata da Revolut è anzi caratterizzata dalla massima semplicità, rivelandosi infine alla portata di tutti. I passaggi necessari per eseguirla sono i seguenti:
- accedere all’interno dell’applicazione al proprio profilo personale Revolut;
- fare tap su “Documenti”;
- fare analoga operazione sull’opzione “Giacenza Media Annua”;
- indicare l’anno di riferimento per il calcolo;
- fare tap su “Genera”.
A questo punto sarà il sistema a produrre il relativo PDF, il quale può non solo essere scaricato, ma anche condiviso.
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Perché è importante il dato sulla giacenza media annua
La giacenza media annua è un dato assolutamente necessario, in quanto proprio da esso dipende la necessità o meno di inserire il proprio conto all’interno della dichiarazione annuale dei redditi, la cui scadenza per il 2022 è stata fissata al 30 settembre. All’interno del riquadro RW dell’apposito modello deve essere infatti indicato ogni conto il cui saldo medio annuo si attesti oltre la soglia del 5mila euro, oppure ne abbia contenuti più di 15mila anche in un solo giorno dell’anno.
In particolare, si tratta di uno dei valori che sono richiesti ai fini del calcolo dell’ISEE e deve essere fornito nel caso in cui l’interessato sia intestatario di un conto corrente oppure di una carta prepagata, come avviene nel caso di Revolut, ma non solo. Occorre peraltro specificare che, di solito, ai fini dell’ISEE per l’anno corrente occorre fornire la giacenza media e il saldo contabile relativo a due anni prima. Se il calcolo è relativo all’ISEE del 2022, il dato da tenere presente è quello conseguito al 31 dicembre del 2020.
Il motivo per cui è stato deciso questo modus operandi dipende dal fatto che il precedente sistema, il quale andava a prendere in considerazione esclusivamente il saldo contabile alla fine dell’anno solare, lasciava dei margini in cui era possibile dare vita ad operazioni tese a rendere più basso l’ISEE e approfittare indebitamente di agevolazioni fiscali e altre provvidenze emesse, ad esempio, dagli enti locali a favore dei nuclei familiari disagiati. Non era infatti raro il caso in cui gli interessati prosciugavano il conto prima della scadenza di dicembre, per poi riportare i soldi sul conto.
Con il nuovo regime, il calcolo della giacenza media prevede al momento la somma della giacenza quotidiana della liquidità presente sul conto, il cui totale quale deve poi essere diviso per 365, ovvero il numero dei giorni di cui si compone l’anno.
Le novità si susseguono su Revolut
Il calcolo della giacenza media è l’ennesima novità annunciata da Revolut, aggiungendosi in particolare ad un’altra novità molto rivelante in tema di semplificazione fiscale, un tema su cui gli italiani sono molto critici, alla luce delle tante complicazioni poste dai vari livelli amministrativi presenti nel nostro Paese. La novità in questione è il supporto senza commissioni al circuito PagoPA, grazie al quale è possibile versare i tributi, le imposte o le rette universitarie direttamente dall’app.
In particolare è stata molto gradita dagli utenti la mancanza di commissioni, alla luce del fatto che le app concorrenti sono solite applicarle, raggiungendo in alcuni casi i 2,50 euro per ogni operazione. Una politica, quella di Revolut, la quale sta producendo i suoi frutti anche in Italia, ove sono oltre 650mila i clienti alla fine dello scorso anno, calamitati dal mix di convenienza e funzionalità garantito dall’azienda.
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