Il metaverso è considerato da molti uno dei grandi affari dell’immediato futuro. Se la narrazione prevalente al momento è questa, non mancano però le voci discordanti, pronte a indicare i rischi che un simile tipo di investimento può comportare, se affrontato senza una vera strategia. Soprattutto se si pensa che l’investimento nelle proprietà della realtà virtuale possa essere analogo a quello nel settore immobiliare tradizionale.

Se è vero, infatti, che il metaverso può essere considerato la versione digitale del real estate immobiliare, una cosa è possedere mura fisiche o un appezzamento di terreno reale, ben altro è la versione immateriale di questi beni. La seconda, in definitiva, si presenta molto più rischiosa della prima, per molti motivi. Proviamo quindi a cercare di capire meglio la questione, considerato come nel metaverso abbiano già fatto capolino molte imprese di grande rilievo, intenzionate a sfruttarne le opportunità.

L’acquisto di terreni nel metaverso: come procedere

La prima formula di investimento nel metaverso è rappresentata proprio dall’acquisto degli appezzamenti virtuali. Come avviene nella vita reale, detenerne uno può permettere di lucrare costruendoci sopra, oppure individuandone uno posizionato in una posizione strategica, si può attendere che maturino le condizioni tali da renderlo appetibile. Una linea che è stata scelta da molte aziende, le quali non hanno esitato a prendere posizione per tempo.

Se, ad esempio, si acquista un appezzamento virtuale in Decentraland, è importante anche capirne il posizionamento. La distanza del terreno dagli hub principali e la vicinanza ad una strada, sono non solo fattori determinanti del prezzo, ma anche garanzie per una possibile valorizzazione dell’investimento. In questo caso, quindi, si può anche pensare di procedere come si fa quando si è intenzionati ad acquistare un terreno nella vita di ogni giorno. Nella trattativa che ne deriva, infatti, a stabilire la base del prezzo sono appunto alcune condizioni, a partire dal luogo ove si trova l’appezzamento e dalla destinazione d’uso. Con una differenza, però, di non poco conto: per costruire nel metaverso non sono necessari permessi.

Una volta individuato il terreno da acquistare, diventa importante anche capire da chi è gestito il progetto cui esso fa riferimento. In particolare, è necessario riuscire a dare un volto a chi lo gestisce. Se Decentraland è in grado di fornire ogni tipo di garanzia in tal senso, ci sono altre realtà in cui è praticamente impossibile avere informazioni chiave sui membri. Questo genere di aziende sono assolutamente da evitare.

Proprio Decentraland permette agli interessati di poter portare a termine un acquisto in maniera estremamente semplice. Al suo interno è presente un Marketplace, in cui è possibile utilizzare due token di sistema, Mana e Land, al fine di selezionare l’appezzamento di terreno cui si è interessati, collegare il portafoglio digitale al mercato e procedere alla transazione tesa al suo acquisto. Tutto molto facile, anche in considerazione del fatto che le barriere all’ingresso sono quasi inesistenti.

Aumenta l’interesse degli avvocati per il metaverso

Tutto molto semplice, quindi, come abbiamo visto nel caso di Decentraland, che è però una realtà ormai riconosciuta e ritenuta affidabile nel complesso mondo del metaverso. Cosa accade, invece, se l’interlocutore non ha la stessa reputazione e trasparenza di questa azienda?

Si tratta di un quesito non proprio irrilevante, proprio alla luce del fatto che non tutte le realtà del metaverso si chiamano Decentraland. Proprio per evitare sorprese, sarebbe quindi il caso di appoggiarsi a società di revisione prima di procedere ad un acquisto sul Web3 o, meglio ancora, ad uno studio di avvocati specializzati in questioni attinenti alla realtà virtuale.

Una esigenza la quale sta destando l’interesse sempre più pronunciato degli specialisti legali, come dimostra l’apertura del primo studio legale VR, ad opera di Madaline Zannes, nell’ottobre del 2021. Sono in molti a prevedere un notevole sviluppo di questo genere di servizi nel metaverso, nell’immediato futuro, sulla spinta dell’esigenza di evitare una sorta di far-west che potrebbe infine allontanare molti degli attuali interessati.

A meno che non si arrivi ad una regolamentazione del settore. Una ipotesi che sta prendendo sempre più consistenza all’interno dell’Unione Europea, ove la vicepresidente della Commissione, Margrethe Vestager, ha di recente affermato la necessità di arrivare ad una normativa in grado di evitare pericolosi monopoli in questo ambito.

Come e su cosa investire nel metaverso

Occorre a questo punto sottolineare che se la compravendita di terreni è la tipologia di investimento al momento prevalente nel metaverso, esistono anche altre modalità per poterlo fare. In particolare si può puntare su:

  • azioni, a partire da quelle di Meta Platform, la nuova denominazione di Facebook, la cui intenzione è stata testimoniata proprio dal rebranding. Altri titoli da tenere d’occhio sono quelli di Microsoft, che ha investito in Activision Blizzard, una società di giochi, Roblox, che offre la propria esperienza di realtà virtuale tramite giochi online, e NVIDIA, i cui chip saranno necessari al fine di conferire all’esperienza utente fluidità e realismo;
  • ETF, ad esempio Roundhill Ball Metaverse, che replica l’indice Ball Metaverse, incentrato su aziende di ogni parte del mondo che hanno attività commerciali in questo ecosistema, o Evolve Metaverse, il quale si propone a sua volta di investire, a livello globale, in azioni di società attive nel mondo digitale;
  • criptovalute, tra le quali spiccano al momento Decentraland (MANA), Axie Infinity (AXS) e The Sandbox (SAND), cui nell’immediato futuro potrebbero aggiungersene molte altre proprio per sfruttare la nuova tendenza.

Occorre fare molta attenzione

Anche in questo caso, prima di investire i propri soldi occorre però vagliare con grande attenzione la situazione, considerata la straordinaria volatilità degli asset virtuali. Se è vero che il metaverso è considerato una straordinaria opportunità da molti analisti, è però da sottolineare che stiamo parlando in pratica di una nuova frontiera, una sorta di far west del mondo virtuale. Come è accaduto per quello ormai mitico il quale ha ispirato per decenni la cinematografia, non esistono regole e autorità, anche se potrebbero arrivare ben presto.

Abbiamo già ricordato che molte grandi aziende stanno investendo in quest’ottica. Un conto è però puntare a dare servizi agli utenti, come fa ad esempio NVIDIA coi suoi chip, che possono comunque avere un vasto spettro di applicazioni, o come sembra intenzionata a fare Samsung coi visori VR, ben altro è acquistare terreni su Decentraland o piattaforme meno note. Si tratta in effetti di ambiti molto diversi e con coefficienti di rischio diversificati.

Ad occhio, possiamo dire che investire sulle azioni di Meta Platform. Microsoft o NVIDIA è senz’altro meno rischioso che decidere di farlo sul settore immobiliare del metaverso. Al tempo stesso, se questo nuovo mondo mantenesse le sue promesse per chi avrebbe puntato sulla seconda opzione sarebbe come avere la proprietà di quei terreni che nell’epopea del Far West dovevano essere attraversati dalle nuove ferrovie, ovvero una pepita d’oro di grandi proporzioni.

Un rapporto elaborato da Statista, pone la capitalizzazione di mercato delle aziende del metaverso del web 2.0 a quota 14.800 miliardi di dollari (ottobre 2021). Altro dato interessante è quello relativo agli adulti che negli Stati Uniti considerano la possibilità di unirsi ad esso, pari al 74%. I ricavi del metaverso a livello globale potrebbero poi raggiungere i 47,48 miliardi di dollari nel 2022, salendo a 678,8 miliardi nel 2030, dando perciò luogo ad una crescita nell’ordine del 1.329,65%.

Come leggere questi dati? Il modo migliore di farlo è rappresentato dal non prendere tutto per oro colato. Anche per gli NFT sino a pochi mesi si prevedeva una crescita inarrestabile, mentre oggi iniziano a sorgere i primi dubbi al proposito, tanto da spingere il Wall Street Journal a proclamare lo stato di crisi del settore. Occorre quindi non solo prudenza, ma anche accortezza. È cioè possibile, se non probabile, che nella nuova corsa all’oro del metaverso alcuni guadagnino e altri perdano. Sta perciò all’intelligenza dell’investitore rendere possibile l’entrata in una delle due categorie.

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