Dopo Terra (LUNA), un’altra notizia sembra destinata a provocare grande subbuglio nel mondo crypto. Celsius, la piattaforma che prometteva alti tassi di interesse a chi avesse deciso di depositare le proprie criptovalute ha infatti bloccato prelievi e trasferimenti, in attesa di tempi migliori. Un augurio il quale, però, sembra destinato a restare sulla carta, considerata la gravità della situazione.

Nel comunicare la notizia Celsius ha incolpato le attuali condizioni del mercato, ma solo pochi giorni fa, precisamente il 7 di giugno, l’azienda aveva rassicurato la propria clientela sulla disponibilità di risorse in grado di onorare gli impegni assunti con la propria clientela.

Purtroppo si è trattato di una semplice promessa da marinaio e le notizie delle ultime ore confermano la forte preoccupazione con cui molti avevano iniziato a guardare proprio a Celsius come altro possibile anello debole di una catena la quale, purtroppo, non sembra dare grandi garanzie in questo momento.

Celsius: di cosa si tratta

Celsius è una piattaforma che applica alla finanza decentralizzata (DeFi) gli stessi principi che caratterizzano le normali banche. Al posto dei soldi reali, però, i clienti devono depositare le proprie criptovalute, avendone in cambio rendimenti molto alti, forse troppo, considerato che si parlava del 30% settimanale.

Lo stato di osservazione in cui era stata posta l’azienda da più parti derivava in particolare da una poco rasserenante somiglianza, quella con Anchor, il protocollo usato da Terraform Labs, azienda che gestiva Luna e UST. In pratica proprio Celsius era considerata da molti se non alla stregua di un appestato, perlomeno una realtà da cui tenersi debitamente a distanza. Una previsione la quale ha purtroppo trovato conferma proprio negli ultimi giorni.

Una volta che si sono diffuse le prime notizie su quanto stava accadendo il token CEL ha iniziato a perdere quota sempre più rapidamente e ora si trova a 0,19 dollari, ovvero lontanissimo dal suo massimo storico di 7,7 che era stato toccato nel maggio dello scorso anno.

Come è facile capire, per poter assicurare rendimenti così elevati Celsius deve disporre di fondi ingenti. Proprio su questa dinamica si è però andata a inserire una situazione sempre più problematica per l’intero settore crypto, provocando infine l’insolvenza dell’azienda, che potrebbe essere definitiva, a dispetto delle rassicurazioni.

Sulla crisi di Celsius interviene Nexo

Su quanto sta accadendo occorre peraltro registrare l’intervento di Nexo. Il gestore patrimoniale digitale ha infatti presentato proprio in queste ore una proposta tesa all’acquisizione di alcune attività di Celsius. Lo ha fatto presentando una lettera di intenti su Twitter, esprimendo il suo interesse per quelle qualificanti rimanenti, in particolare i crediti garantiti da corrispondenti attività collaterali, i beni del marchio e il database dei clienti dell’azienda.

Nel farlo, Nexo ha pensato bene di prendere le distanze dal modello di business di Celsius, affermando di aver sempre privilegiato la stabilità finanziaria in qualsiasi circostanza di mercato, conseguendo quindi una solida posizione di liquidità grazie alla quale può impegnarsi a mitigare le conseguenze dello stato di sofferenza della società di New York.

La stessa Nexo ha poi precisato che l’offerta formulata resterà in vigore per una settimana, ovvero fino alle 4:30 del 20 giugno 2022, a meno che non venga accettata o rifiutata da Celsius, oppure ritirata prima di tale orario. Nel frattempo, però, anche la società deve scontare le conseguenze dell’accaduto sui mercati, ove il suo token nativo ha lasciato sul terreno un quarto del suo valore.

Considerato l’analogo crollo di molti altri token, a partire dal Bitcoin, si prevede che nei prossimi giorni per l’intero settore delle criptovalute una situazione estremamente complicata, in cui parlare di crisi nera non sarebbe assolutamente azzardato.

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