L’ennesimo crollo di Bitcoin, e di un gran numero di Altcoin, non poteva certo passare inosservato, rinfocolando le previsioni di ulteriori ribassi. L’annunciato crypto winter è peraltro destinato a far sentire le sue conseguenze in termini di posti di lavoro, che è forse la cosa peggiore. Il trend costantemente negativo sta infatti spingendo le aziende operanti nel settore delle criptovalute a tagliarne un gran numero, al fine di riuscire a reggere quella che si prospetta come una vera tormenta. Le notizie che arrivano dal settore sono in effetti molto preoccupanti, facendo capire come a livello occupazionale si prospetti un vero e proprio tsunami.
A confermare l’impressione sono le ultime notizie relative a Crypto.com, che ha annunciato l’intenzione di lasciare il 5% dei propri dipendenti a casa, e a BlockFI, ove i tagli dovrebbero addirittura riguardare un quinto dell’attuale forza lavoro, ovvero 170 dipendenti su un totale di 850.
Una pessima notizia non solo per il settore dell’innovazione finanziaria, ma per l’intero mondo del lavoro, considerato come sino a qualche settimana fa si preconizzasse la creazione di molti nuovi impieghi in questo particolare ambito. Una previsione la quale si sta dimostrando assolutamente erronea. La speranza è naturalmente che si tratti di un periodo transitorio, ma al tempo stesso già iniziano ad arrivare i primi segnali che sembrano prefigurare un surplus di prudenza nelle assunzioni, nell’immediato futuro.
Non solo Crypto.com e BlockFi
Gli annunci di Crypto.com, una delle realtà più dinamiche in assoluto, e di BlockFi, seguono a stretto giro di posta gli annunci nella stessa direzione di Gemini e Coinbase. Per quanto riguarda il principale scambio di criptovalute attualmente operante negli Stati Uniti, è stato l’amministratore delegato Brian Armstrong a ricordare in un post pubblicato sul blog aziendale che la società da lui diretta sta tagliando la sua forza lavoro del 18% in preparazione alla possibilità di una vera e propria gelata che sta per abbattersi sul settore.
Nel caso di Coinbase il dato è ancora più preoccupante, trattandosi di ben 1100 posti di lavoro immolati sull’altare di difendere l’azienda dagli effetti del rapido mutamento delle condizioni economiche, tali da preludere ad una vera e propria recessione. Nel suo messaggio Armstrong ha non solo ricordato la necessità di prepararsi per il peggio, ma anche ammesso che l’exchange è cresciuto troppo rapidamente e in maniera evidentemente distorta, in particolare assumendo in eccesso.
Le sue affermazioni sembrano del resto confermate dal rapporto sugli utili del primo trimestre, nel corso del quale Coinbase ha registrato entrate per 1,17 miliardi di dollari, con una flessione nell’ordine del 35% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, facendo inoltre registrare una perdita pari a 429 milioni di dollari sull’utile netto.
Per fronteggiare la nuova situazione, l’azienda ha messo in cantiere un nuovo piano, che prevede circa 5mila dipendenti entro la fine di giugno. Una previsione contenuta all’interno di un rapporto che è stato depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti. Secondo le previsioni, i tagli in questione dovrebbero costare all’azienda una cifra oscillante tra un minimo di 40 e un massimo di 45 milioni di dollari, tra il trattamento di fine rapporto e gli altri benefici previsti per il licenziamento. Dalla stima in questione sono state escluse però le retribuzioni basate su stock azionari a favore di alcuni dei licenziati.
I dipendenti che stanno perdendo il proprio posto di lavoro potranno godere di un minimo di 14 settimane di TFR e avranno accesso al nuovo Talent Hub che l’azienda ha messo in cantiere per aiutare gli interessati a cercare opportunità di lavoro. Le polemiche al riguardo sono però molto aspre, con molti dipendenti dell’exchange i quali non hanno avuto alcun timore nell’esprimere il loro dissenso.
Binance e FTX vanno in controtendenza, a sorpresa
In quella che assomiglia ad una vera e propria valle di lacrime, si segnala però la politica adottata da Binance. Il principale scambio di criptovalute a livello globale ha infatti deciso di andare in controtendenza. A ricordare la singolarità della decisione presa dall’azienda è stata la rivista Fortune, citando una dichiarazione fatta dal CEO Changpeng Zhao nel corso del recente Consensus 2022, la conferenza di settore svoltasi ad Austin, nel Texas.
Binance non è però la sola azienda che ha deciso di reagire al crypto winter in maniera diversa. Il CEO di FTX Sam Bankman-Fried, ha infatti utilizzato Twitter per lanciare un messaggio di speranza ad un settore in grande sofferenza. L’exchange da lui diretto, infatti, continuerà ad assumere confidando in un rapido cambio di rotta.
Un esempio seguito anche da Polygon Studios, In questo caso è stato l’amministratore delegato Ryan Watt ad affermare, sempre su Twitter che la sua società è intenzionata ad aumentare il proprio organico integrando al suo interno un ulteriore 15% di dipendenti. Se per ora si tratta di semplici enunciazioni di principio, presto potrebbero arrivare le conferme in termini di fatti concreti.
La speranza di tutti, evidentemente, è in una inversione dei mercati in grado di prefigurare un ritorno alla normalità. Le risposte all’attuale crisi, però, sono molto diverse. Non resta che attendere gli sviluppi futuri per riuscire a capire chi avrà avuto ragione.
Leggi anche: Come funziona CoinSmart: quello che c’è da sapere sull’exchange di criptovalute
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