Presentato assieme al nuovo MacBook Air in occasione della WWDC 2022 con non poca sorpresa, presto seguita dal legittimo disappunto, il nuovo MacBook Pro 13″ M2 è da venerdì scorso acquistabile anche in Italia. Ciò vuol dire anche che cominciano a essere diversi gli utenti a poterci mettere mano, il che è un bene per certi versi, e un male per altri. Al di là delle prestazioni del nuovo Apple Silicon M2, che è ovviamente superiore rispetto a M1, nella versione base, lascia un po’ di amaro in bocca il fatto che il taglio base da 256 GB di memoria interna di MacBook Pro 13″ con chip M2 è più lento della versione che lo precede, quella con M1. Suona strano, pare illogico, ma tant’è.

La SSD del MacBook Pro 13″ M2  base “è più lenta” del modello precedente

Insomma, oltre al design vintage, in giro da diversi anni ormai, primo fattore che ha fatto storcere il naso a tutti, me compreso, il “nuovo” MacBook Pro 13″ con chip M2 nasconde un’altra magagna non da poco, a quanto pare limitata solo al modello base, cioè alla versione con taglio di memoria da 256 GB.

Sono infatti già diverse le fonti da cui emerge un dettaglio comune: le velocità di lettura e scrittura di questa nuova versione sono significativamente inferiori rispetto al modello equivalente della generazione precedente.

Nello specifico, dai test effettuati da canali YouTube quali Max Tech e Created Tech, MacBook Pro 13″ M2 da 256 GB, messo alla prova con l’app Disk Speed Test di Blackmagic, ha reso i numeri che seguono: circa 1.450 MB/s sia in lettura che in scrittura, che significa più o meno il 50% in meno e il 30% in meno rispettivamente, paragonato allo stesso modello che lo precede. Ecco i numeri specifici condivisi da Vadim Yuryev diMax Tech:

  • MacBook Pro da 13 pollici M1 da 256 GB: velocità di lettura: 2.900 MB/s
  • MacBook Pro da 13 pollici M2 da 256 GB: velocità di lettura: 1.446 MB/s
  • MacBook Pro da 13 pollici M1 da 256 GB: velocità di scrittura: 2.215 MB/s
  • MacBook Pro da 13 pollici M2 da 256 GB: velocità di scrittura: 1.463 MB/s

Indicativamente i dati condivisi da altre fonti viaggiano su queste cifre, segno che il problema è hardware, purtroppo. C’è infatti una conferma di questo peggioramento, e la si ritrova nel fatto che se i precedenti MacBook Pro 13″ M1 montavano due chip di memoria flash NAND da 128 GB ciascuno, il nuovo ne ha solo uno, da 256 GB per l’appunto. Ciò spiega le sostanziali differenze rilevate, un discorso simile al fattore single channel o dual channel che riguarda le RAM, per intenderci.

Una brutta figura per Apple, non c’è che dire, soprattutto alla luce dei rincari legati alla nuova versione e solo in parte giustificati dalla presenza del chip M2, che di base garantirebbe dei miglioramenti che non andrebbero oltre il 20% secondo quanto dichiarato. Nella quotidianità non è detto che ciò si traduca in un effettivo affinamento delle prestazioni, soprattutto in questa versione base dove velocità tanto ridotte giocheranno senz’altro un ruolo importante.

Di buono c’è che il problema non riguarda la variante da 512 GB di MacBook Pro 13 M2, anche se la fascia di prezzo in cui si ritrova (di listino costa 1.859 euro), lo pone vicino, troppo vicino a MacBook Pro 14 con M1 Pro. Lo street price relativo lo posiziona sotto i 2.000 euro, e considerato che si tratta di una macchina nuova, col doppio della RAM e con uno schermo superlativo (che anche rispetto al nuovo Air M2 è da considerare, considerati i rincari), la scelta diventa piuttosto facile.

In copertina c’è MacBook Pro 14″

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