Gli hedge fund, ovvero i fondi speculativi, stanno puntando con forza contro Tether. Per le loro vendite allo scoperto stanno utilizzando Genesis Global Trading, che soltanto nell’ultimo mese ha registrato l’apertura di posizioni short nell’ordine di centinaia di milioni di dollari. A rivelarlo è stato Leon Marshall, capo delle operazioni istituzionali del broker, in una dichiarazione rilasciata al Wall Street Journal.

Anche in questo caso il segnale d’inizio delle ostilità è stato dato dal crollo drammatico di Terra (LUNA), la criptovaluta che soltanto qualche mese fa era presentata alla stregua di un nuovo Bitcoin. Dopo il suo crac i fondi speculativi hanno fiutato la possibilità di guadagnare dall’effetto domino innescato dalla stablecoin di Do Kwon. Un effetto il quale sembrava essersi propagato anche a Tether, che il passato 12 maggio ha visto venire meno il suo ancoraggio paritario con il dollaro statunitense. Quando il suo prezzo è arrivato a 95 centesimi in molti hanno iniziato a temerne il crollo, il quale comporterebbe conseguenze drammatiche anche sulla finanza tradizionale.

La situazione si è poi ristabilita nelle ore successive, anche perché USDT non è una stablecoin algoritmica, come Terra, bensì garantita da beni reali come dollari, titoli di Stato e crediti commerciali. Proprio le preoccupazioni sulla parte in attività commerciali, titoli di Stato, metalli preziosi e token digitali continuano però a pesare come piombo sulla sua reputazione, attirando gli ormai famigerati hedge fund, sempre pronti a proporsi nella classica veste dello sciacallo, non appena si prospettano difficoltà all’orizzonte.

Perché gli hedge fund scommettono contro Tether

Di fronte all’offensiva scatenata, più di un analista si sta chiedendo il motivo che spinge i fondi speculativi a muovere il loro attacco contro Tether. Le spiegazioni al momento sembrano soprattutto due:

  1. la maggior parte dei crediti commerciali di Tether è nei confronti di realtà che hanno investito nel settore immobiliare cinese, al momento in grande difficoltà, con forti rischi di default da parte di questi soggetti;
  2. alcuni hedge fund stanno scommettendo in questo momento contro l’economia in generale. Non si pongono eccessivi problemi ad innescare una nuova crisi con conseguente gelata a livello globale, pur di portare a casa denaro. La crisi potrebbe essere favorita dalle politiche monetarie della Federale Reserve, la quale deve cercare di raffreddare un’inflazione che è sui livelli più alti da quattro decenni a questa parte. In queste condizioni molti investitori abbandonano gli asset più rischiosi, a partire dalle criptovalute, destinate quindi a perdere di valore.

Il mixarsi di queste due condizioni sembra preludere alla classica tempesta perfetta, di fronte alla quale Tether potrebbe rivelarsi uno degli anelli deboli della catena. Dal canto suo l’azienda afferma di aver ridotto la sua esposizione in termini di crediti commerciali, senza però fornire prove effettive di quanto affermato. Molti ritengono che non sia in grado di farlo.

Il crollo di Tether potrebbe rivelarsi drammatico per l’economia globale

Se abbiamo visto i due motivi che spingono i fondi speculativi a scommettere contro Tether, resta soltanto da chiarire perché la strategia scelta sia la vendita allo scoperto. In pratica, questa tecnica di trading comporta un prestito in USDT garantito da Bitcoin e altre criptovalute. Il Tether, per effetto del meccanismo instaurato, viene venduto quando il prezzo scende entrando in zona pericolo, ovvero quella che potrebbe condurre infine alla perdita del suo ancoraggio.

Gli hedge fund sono in grado di sostenere questa strategia in perdita per periodi di tempo molto lunghi, confidando che alla fine proprio le difficoltà di Tether a conservare beni in garanzia sufficienti venga a mancare. Una speranza che proprio dalle crescenti difficoltà economiche trae la sua ragione di essere, ma che rischia di tramutarsi in un vero incubo per l’economia reale. Un crac di Tether, alla luce della grandezza dell’azienda, potrebbe ripercuotersi alla stregua di uno tsunami, travolgendo tutto quello che si trova sulla sua strada, come del resto accaduto durante la crisi dei mutui Subprime.

La speranza, di conseguenza è che Tether riesca a reggere, anche se in molti esprimono dubbi sulla sua effettiva capacità di poterlo fare. Proprio quanto si sta profilando dovrebbe però spingere le autorità politiche a definire un quadro estremamente rigido di regole anche per le stablecoin, andando oltre le rassicurazioni provenienti dalle aziende del settore.

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