Da una costola di Chrome OS, Google ha rilasciato a febbraio di quest’anno Chrome OS Flex, in anteprima ad accesso anticipato; si tratta di una versione alternativa di Chrome OS progettata principalmente per aziende e scuole, adatta per essere installata su vecchi PC e Mac. Ora, dopo aver risolto 600 bug presenti nella prima release, Big G sta rilasciando una versione stabile e definitiva di Chrome OS Flex.

Chrome OS Flex è pronto per essere utilizzato da aziende e scuole

Chrome OS Flex nasce in seguito all’acquisizione da parte di Google di Neverware, azienda che in precedenza forniva un software chiamato CloudReady, che permetteva agli utenti di convertire vecchi PC in Chromebook.

Nel tempo trascorso dal primo rilascio Google ha testato con successo Chrome OS Flex su diversi dispositivi “datati” come computer Acer, Asus, Dell, HP, Lenovo, LG, Toshiba e molti altri (qui potete prendere visione di tutti i modelli ufficialmente supportati), sono inclusi inoltre diversi modelli di Mac, compresi MacBook di 10 anni fa. Ad ogni modo la lista dei dispositivi compatibili è in continua espansione, infatti Google stessa dichiara che “Stiamo lavorando a più certificazioni ogni giorno e, anche se il tuo dispositivo non è ancora certificato, puoi comunque provare Chrome OS Flex“; su dispositivi che non risultano attualmente supportati si potrebbero riscontrare bug, problemi di avvio o instabilità generale.

La compatibilità del sistema operativo con hardware vecchio rappresenta il punto di forza di Flex, considerando infatti il target di utilizzo (aziende e scuole) non sarà necessario investire economicamente in macchine nuove per avere a disposizione un software moderno; in più il metodo di installazione tramite unità USB è di semplice attuazione.

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Flex è più sostenibile e sicuro, parola di Google

Big G ha iniziato a proporre Chrome OS Flex alle aziende e alle scuole, sia per modernizzare la loro configurazione IT che per migliorare la sicurezza e la gestibilità; le aziende orientate sulla sostenibilità inoltre apprezzeranno la possibilità di ridurre il consumo di energia e la produzione di rifiuti elettronici che deriverebbero da una totale sostituzione dell’hardware in uso.

Google pone anche l’accento sulla maggior sicurezza di Chrome OS Flex rispetto a Windows, il sistema operativo è infatti molto più bloccato rispetto a quello del colosso di Redmond, il che rende gli attacchi hacker più difficili. Proprio in questo frangente trova spazio un esempio, che evidenzia la fattibilità di un’operazione aziendale di migrazione su Chrome OS: la Nordic Choice Hotel ha subito a dicembre un attacco ransomware che ha interrotto le operazioni in tutti i suoi 200 hotel presenti in Scandinavia, crittografando tutti i computer e rendendoli inutilizzabili. La catena alberghiera ha dunque preso in considerazione il passaggio a Chrome OS e, nel giro di 48 ore, è stata in grado di convertire i suoi 2000 computer aziendali con Windows; i dipendenti hanno ricevuto una chiavetta USB con le indicazioni per l’installazione del nuovo sistema operativo, aggiornando così l’intero parco macchine.

Sia chiaro però che Chrome OS Flex non rappresenta la soluzione a tutti i mali, sono infatti diverse le realtà che a causa del predominio di Windows protratto negli anni, fanno uso di applicativi e software pensati appositamente per quel sistema, e dunque non disponibili nella controparte di Google. D’altro canto realtà come le scuole, potrebbero trarre un enorme beneficio trasformando i propri PC in Chromebook aggiornando macchine che attualmente, nel nostro Paese, spesso non sanno neanche dell’esistenza di Windows 10, potendo così fornire agli studenti strumenti più moderni e adeguati per perseguire i propri obbiettivi di istruzione.

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