Al Google I/O di quest’anno Big G ha, fra le altre cose, mostrato un prototipo di un nuovo paio di occhiali smart che poco o nulla hanno a che vedere con i Google Glass presentati 10 anni fa e rivelatisi col tempo un flop. I nuovi occhiali AR sono ora pronti per essere testati sul campo da un ristretto gruppo di dipendenti e tester fidati (poche decine di persone in tutto).
I nuovi occhiali intelligenti di Google puntano a semplificarci la vita, salvaguardando la privacy
In occasione dell’evento svoltosi a maggio di quest’anno, Google ha focalizzato l’attenzione sulle funzionalità dei suoi occhiali di nuova generazione, principalmente orientati a semplificare la vita a coloro che hanno handicap particolari (ad esempio persone non udenti) o per coloro che affrontano barriere linguistiche.
Ora attraverso un post sul blog ufficiale, Google rivela che la fase di test sul campo del nuovo dispositivo inizierà già questo agosto, Juston Payne product manager presso la divisione AR e VR di Google ha infatti dichiarato: “I test nel mondo reale ci permetteranno di capire meglio come questi dispositivi possono aiutare le persone nella loro vita quotidiana“. Oltre alle funzioni linguistiche i nuovi occhiali verranno testati anche per quanto riguarda la navigazione AR, cosa non semplice da fare in un ambiente di laboratorio, come sottolinea lo stesso Payne: “E mentre sviluppiamo esperienze come la navigazione AR, ci aiuterà a tenere conto di fattori come il tempo e gli incroci trafficati, che possono essere difficili, a volte impossibili, da ricreare completamente al chiuso“.
I prototipi dei nuovi occhiali, che come già detto saranno affidati ad un ristretto gruppo di persone di fiducia, saranno dotati di fotocamere, microfoni e display integrati nelle lenti; tutte le componenti forniranno dati attraverso il rilevamento audio e video per le funzioni di traduzione, trascrizione e navigazione. Ad ogni modo Google ci tiene a sottolineare che le funzionalità saranno limitate, gli occhiali non saranno infatti in grado di acquisire foto o video (anche se in realtà tali dati servono ad esempio per tradurre un testo o visualizzare indicazioni stradali). I dati raccolti verranno cancellati “al termine dell’esperienza”, qualora dovessero essere utilizzati per debug o analisi verranno rimossi tutti i dati sensibili (come volti e targhe) e verranno comunque definitivamente eliminati dopo 30 giorni, di modo da salvaguardare la privacy di chiunque si trovi nel raggio d’azione dei tester.
Insomma l’azienda, consapevole dell’insuccesso dei primi Google Glass, è decisa a rimediare con i suoi occhiali AR di nuova generazione prendendosi tutto il tempo necessario; il progetto è infatti nonostante l’avvio della fase di test, ancora alle fasi iniziali e ci vorrà sicuramente ancora del tempo prima che possano trasformarsi in un prodotto finito e pronto per un’eventuale commercializzazione.
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