Circa un mese fa vi avevamo raccontato la storia di Blake Lemoine, un ingegnere che Google ha sospeso in seguito alla ripetuta esposizione da parte sua della tesi secondo cui l’intelligenza artificiale a cui stava lavorando fosse senziente e con, addirittura, le capacità tipiche di un bambino di 8 anni, come l’esprimere pensieri e sentimenti.
Circa 24 ore fa la telenovela si è arricchita di un altro episodio: stando a quanto riportato dalla BBC, l’ingegnere Blake Lemoine è stato ufficialmente licenziato dal colosso di Mountain View.
Google ha licenziato Blake Lemoine, l’ingegnere secondo cui l’Intelligenza Artificiale avesse i sentimenti
Non si può parlare di colpo di scena nella vicenda ma, sicuramente, si può parlare di un episodio importante: l’ingegner Blake Lemoine, ex responsabile del progetto LaMDA (Language Model for Dialogue Applications) di Google, è stato licenziato dalla stessa società californiana, a culmine della situazione di disagio nata dopo le dichiarazioni rilasciate, a più riprese, dallo stesso Lemoine.
Lo scorso mese, l’ingegnere (ormai ex Google), che si occupava di verificare se questa tecnologia basata sull’intelligenza artificiale facesse ricorso a discorsi discriminatori o di incitamento all’odio, ha pubblicato una teoria secondo cui la tecnologia linguistica di Google fosse senziente e quindi vorrebbe essere rispettata: l’intelligenza artificiale era, infatti, in grado di tenere conversazioni su tematiche come religione, emozioni e paure.
In risposta, Google ha negato e respinto le affermazioni rilasciate da Lemoine sostenendo che si trattasse di teorie “del tutto infondate” e, dopo avere semplicemente sospeso l’ingegnere, in un primo momento, nella giornata di venerdì, come riportato dalla BBC, ha confermato di avere licenziato lo stesso Lemoine.
Per i più curiosi, LaMDA è una tecnologia rivoluzionaria che consente ad una intelligenza artificiale di sostenere una conversazione a flusso libero, strumento sfruttato dalla stessa Google per la creazione di chatbot.
Blake Lemoine, tuttavia, non è il primo ingegnere ad occuparsi di intelligenza artificiale che effettua dichiarazioni pubbliche riguardo la crescente consapevolezza della stessa intelligenza artificiale. Nel corso dello scorso mese, un altro dipendente di Google ha condiviso pensieri molto simili a quelli di Lemoine con il giornale The Economist.
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