C’è molta attesa per l’evento che vedrà protagonista DigitalBits, la criptovaluta ideata da Zytara Labs, a Montecarlo. Il Summit sulle prospettive delle monete digitali vedrà la presenza anche del Principe Alberto di Monaco, chiamato a discutere sulle prospettive delle criptovalute in un momento di grande incertezza, insieme ad esperti di primo piano del settore.

A confermare le difficoltà in cui si dibattono gli asset virtuali, ormai in ambasce da mesi dopo un 2021 che ne aveva segnato la grande crescita, è del resto proprio il token ideato da Al Burgio. L’azienda, infatti, è oggetto di indiscrezioni estremamente preoccupanti, che potrebbero presto riversare i propri effetti anche sul calcio italiano. Il prezzo attuale di XDB testimonia in maniera eloquente come si tratti di voci non campate per aria. Al momento, infatti, DigitalBits è valutato poco sopra i 4 centesimi, lontanissimo quindi dal massimo storico fatto segnare a 1,03 dollari.

DigitalBits e il calcio italiano

Come ricordano gli appassionati di calcio, DigitalBits nel corso della passata stagione ha stretto rapporti con due delle grandi storiche del football tricolore. Ha infatti fatto la sua comparsa sulla divisa da gioco della Associazione Sportiva Roma, in qualità di sponsor principale, e sulla manica di quella del Football Club Internazionale di Milano.

I due accordi siglati sono stati salutati con grande soddisfazione da Roma e Inter. I giallorossi ricevono infatti come corrispettivo per la comparsa del logo di DigitalBits sul frontale della maglia 35 milioni di euro nei tre anni dell’accordo, mentre i nerazzurri ne ricavano 85 in un arco di quattro anni, con il logo trasferito da questa stagione dalla manica al frontale, dove è andato a sostituire quello di Socios.

Proprio l’Inter, però, si trova alle prese con il ritardo dei pagamenti da parte dell’azienda statunitense, ormai in atto da mesi. Un ritardo il quale, per la società meneghina, è particolarmente preoccupante, alla luce dello stato disastroso dei conti, che ha spinto nella passata stagione il club alla cessione di due pezzi da novanta della propria rosa, il centravanti Romelu Lukaku, tornato ora in prestito annuale dopo una pessima stagione al Chelsea, e l’esterno Achraf Hakimi, ceduto al Paris Saint Germain.

Il ritardo in atto ha peraltro portato al minimo storico i rapporti tra le parti, tanto che sul sito dell’Inter sono scomparsi tutti i riferimenti alla criptovaluta. Una mancanza la quale potrebbe ripetersi anche nel corso dell’amichevole in programma a Cesena contro il Lione, che renderebbe ufficiale la tensione esistente.

In casa Roma sembra che, al contrario, non si siano verificati sin qui problemi nei pagamenti. Anche i giallorossi, però, guarderanno con grande attenzione l’evento monegasco per cercare di capire al meglio la situazione. Nel loro caso, peraltro, il venire meno del rapporto con DigitalBits potrebbe trasformarsi in un vantaggio. Con l’arrivo di Josè Mourinho sulla panchina e il trionfo nella Conference League, il marchio Roma ha dato vita ad un vero e proprio salto di qualità.

L’arrivo di Paulo Dybala e il grande evento svoltosi al Colosseo quadrato per la sua presentazione hanno fatto il giro del mondo, facendo capire i vantaggi di avere rapporti commerciali con una tifoseria non solo ampia da un punto di vista numerico, ma anche straordinariamente calorosa. Un vantaggio che sarebbe del resto stato compreso già da Adidas, che stando alle indiscrezioni apparse negli ultimi giorni, avrebbe firmato un contratto di sponsorizzazione che inonderebbe di soldi freschi le casse del club capitolino. Nel caso venisse meno il rapporto con DigitalBits per la Roma non dovrebbe essere eccessivamente complicato reperire un main sponsor addirittura più vantaggioso.

Oltre a Roma e Inter, però, anche alcuni ex giocatori dovrebbero guardare con grande interesse alla kermesse monegasca. Si tratta di Francesco Totti e David Beckham, ingaggiati da DigitalBits in qualità di brand ambassador. Ennesima testimonianza del proficuo rapporto sviluppatosi nel corso degli ultimi anni tra calcio e criptovalute.

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Calcio e criptovalute, un binomio strettissimo

DigitalBits non è l’unica azienda crypto ad aver stretto rapporti con il calcio. Anzi, possiamo dire che è stato l’ultimo attore di spicco del settore ad averlo fatto. Basta in effetti guardare ai tanti accordi intrapresi da Sorare e Crypto.com, per capire come l’innovazione finanziaria abbia fatto decisamente leva sul football per promuoversi. Una decisione facilitata dallo straordinario seguito che i grandi club calcistici continuano ad avere in ogni parte del globo.

Se in Italia è Sorare a fare la parte del leone, con praticamente tutti i sodalizi della massima serie collegati a Socios.com per il proprio fan token, a livello europeo il discorso non muta. Barcellona, Real Madrid, Bayern Monaco, Paris Saint Germain, tutte le grandi della Premier League, Ajax e molti altri sodalizi di grande prestigio hanno aderito ad accordi con la startup parigina. Anche exchange e token, ad esempio Floki, ormai da tempo compaiono però sulle maglie da gioco o tra gli sponsor di alcuni team.

Proprio i soldi versati dalle società crypto, anzi, hanno contribuito a salvare molte squadre professionistiche dall’imperversare del Covid, la quale ha costretto le autorità a chiudere gli stadi per lunghi mesi, facendo mancare i proventi del botteghino a società già in crisi finanziaria.

Proprio per questo il mondo del calcio guarda con un certo sgomento alla evidente crisi delle criptovalute, sperando che si tratti soltanto di una crisi temporanea. Il venire meno dei consistenti flussi di denaro assicurati da GeneralBits, Sorare, Binance, Floki e altre aziende del settore crypto potrebbe avere conseguenze devastanti su conti sociali già in grande affanno.

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