Anche Mercedes-Benz ha deciso di sfruttare le grandi potenzialità della tecnologia blockchain. Il marchio tedesco ha infatti varato una collaborazione con Polygon per il lancio di una piattaforma per la condivisione di dati, denominata Acentrik. L’accordo siglato tra le parti sarà portato avanti tramite la succursale Daimler South East Asia, ovvero la parte della holding cui spetta il compito di curare gli affari del gruppo nel sud est asiatico.

La piattaforma è un progetto pilota iniziato due anni fa in collaborazione con Ocean Protocol, azienda specializzata in intelligenza artificiale (AI) e può essere usata per scambiare dati di diverso genere, i quali possono riguardare ad esempio le informazioni destinate alle assicurazioni o le sperimentazioni cliniche, oltre a quelli più specifici di carattere automobilistico.

Occorre però precisare che Acentrik non utilizza la blockchain per condividere i dati, come avviene solitamente per questo genere di piattaforme. Allo scopo sarà invece utilizzato un token non fungibile (NFT) cui spetterà il compito di rappresentare ogni set di dati, tramite un hash di metadati che sarà archiviato con lo stesso. Su Polygon, o sulla rete di test Ethereum Rinkeby,  saranno invece eseguite le transazioni.

Oltre a MATIC, gli utenti potranno utilizzare per i pagamenti una stablecoin o altre criptovalute. Una volta che sarà stata completata la transazione, l’acquirente potrà avere libero accesso ai dati sottostanti archiviati su AWS 53 o IPFS. 

Per Polygon si tratta di un vero e proprio colpaccio

Per Polygon il varo della collaborazione con Mercedes Benz rappresenta un vero e proprio colpaccio, in termini d’immagine. L’azienda sta infatti proponendosi con grande vigore come un partner ideale per i grandi brand. Lo testimonia del resto la scelta della piattaforma nell’ambito del programma di accelerazione della Disney. anch’esso annunciato di recente in pompa magna. Mentre in precedenza era stata la compagnia aerea Etihad a rivolgersi a Polygon per il lancio di NFT i quali andavano a riprodurre le livree più iconiche dei Boeing 787 utilizzati dall’azienda.

La spiegazione della collaborazione intrapresa da Mercedes e Polygon è stata fornita proprio dal fondatore di Ocean Protocol, Trent McConaghy, il quale ha rivelato nel corso di un’intervista che Waymo, l’auto a guida autonoma di Google, sarebbe in netto vantaggio rispetto ad altre aziende semplicemente perché ha lavorato alla soluzione per anni, fondando il suo operato sui dati che aveva a disposizione.

Chi non ha questi dati, che sono il pane quotidiano per le Big Tech, deve ovviare in qualche modo ed è proprio su questa esigenza che va ad innestarsi l’operazione Acentrik, permettendo a chi necessita di essi di poterli utilizzare, pagando l’accesso alla piattaforma.

Naturalmente il prezzo di MATIC ha usufruito dell’annuncio della collaborazione con il brand tedesco dell’automotive, guadagnando oltre il 10% nelle ore immediatamente successive, anche se con il passare del tempo ha lasciato sul terreno una parte di quanto guadagnato. Grazie alle collaborazioni di cui abbiamo parlato, però, l’azienda è stata in grado di resistere più efficacemente al crypto winter in atto ormai dalla fine del 2021.

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Blockchain e automotive: una tendenza in atto ormai da tempo

Occorre anche sottolineare che il rapporto tra tecnologia blockchain e automotive è in atto ormai da tempo. Il motivo è molto semplice: i dati rappresentano qualcosa di molto importante per le aziende del settore automobilistico. Basti pensare in tal senso all’utilizzo fattone da Lamborghini, che ha fatto leva su quella di Salesforce, al fine di autenticare le sue auto d’epoca. In particolare il noto brand di auto di lusso può tracciarle, certificarle e autenticarle in modo più rapido e sicuro. In pratica la piattaforma ha il compito di verificare i certificati nel corso dei processi di vendita di una Lamborghini.

Per capire meglio l’utilità di questo processo basterà ricordare che in occasione della rivendita di questi veicoli è necessario ricorrere ad un gran numero di ispezioni per la certificazione. Per ricostruire la storia del veicolo occorre far ricorso ad una rete di professionisti, ad esempio fotografi, case d’aste, concessionarie, officine di riparazione e media. Alla fine sarà possibile ricostruire la storia del veicolo con dati i quali, però, potrebbero andare persi. Utilizzando la blockchain queste informazioni diventerebbero immutabili e sarebbero sempre disponibili in caso di bisogno.

Anche l’Alfa Romeo si è avviata su questa strada. Lo ha fatto con la Tonale, salutata come la prima auto NFT, cioè in grado di avvalersi di questa particolare soluzione per scopi concreti e, soprattutto, inesplorati in precedenza. In tal modo, ad esempio, è possibile dare vita ad una certificazione sul buono stato dell’auto o tesa a proteggerne il valore di mercato in caso di vendita, oltre ad attestarne ufficialmente il chilometraggio reale, i tagliandi e gli interventi di manutenzione effettuati. Dati molto preziosi per chi acquista, che confluiscono in quella che la casa del biscione ha indicato come una vera e propria blockchain card.

Nel caso della Mercedes, però, i dati in questione, per ovvi motivi, sono molti di più e possono rivelarsi una vera e propria fonte di guadagno aggiuntivo, in un momento in cui il settore automobilistico si trova a far fronte a nuove difficoltà, come quelle generate dal possibile arrivo di una nuova recessione. Puntare sul commercio dei dati e sulla blockchain può quindi rivelarsi un ottimo modo di fronteggiare la situazione e diversificare il business.

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