Lo spettro di un allargamento della crisi all’intero settore delle criptovalute è stato evitato nel mese di maggio dal gaming su blockchain e dal Metaverso, evitando che il collasso di Terra (LUNA) assumesse una valenza distruttiva. Mentre meno bene è andata a Non Fungible Token (NFT) e Decentralized Finance (DeFi), almeno stando ai dati pubblicati sull’ultimo rapporto di DappRadar, un aggregatore di dati relativi alle applicazioni decentralizzate (DApp).
In particolare, all’interno dello studio si afferma che il crac dell’azienda di Do Kwon ha ad un certo punto assunto dimensioni analoghe a quelle che avevano distinto la crisi successiva allo scoppio della bolla dei mutui subprime del 2008. In questo caso il contagio si è esteso a realtà come Three Arrows Capital (3AC), Celsius e Voyager, facendo temere un crollo di proporzioni epiche. Un trend contro il quale si sono mosse però molte aziende BlockFi e dedite alla realtà virtuale e aumentata, impedendo in tal modo al crypto winter di rivelarsi ancora più duro.
Il rapporto di DappRadar sul crypto winter
Il rapporto elaborato dagli analisti di DappRadar ha posto a confronto una serie di metriche nel preciso intento di dimostrare come il crollo di Terra, avvenuto alla metà di aprile, si è riversato con grande forza sulle prestazioni di molte aziende operanti sulla scena crypto. Tra i dati più significativi del rapporto, c’è in particolare quello relativo al numero totale di transazioni completate, che sono calate nell’ordine del 14,8 e del 12,2% per quanto riguarda finanza decentralizzata e NFT.
In netta controtendenza sono invece andati i giochi incentrati sulla blockchain e i progetti collegati al Metaverso, i quali sono aumentati rispettivamente del 9,51 e del 27%. Inoltre, se il numero di attività dei wallet unici attivi (UAW) negli NFT è scesa del 24% nel secondo trimestre dell’anno in corso, i giochi blockchain hanno limitato la flessione al 7%. Secondo gli estensori del documento, ciò starebbe a significare che gli utenti continuano a interagire con le DApp di gaming in linea con quanto fatto precedentemente all’eclissi di Terra.
Un discorso a parte merita il volume degli scambi collegati ai progetti NFT del Metaverso. In questo caso il dato è cresciuto addirittura del 97% nel secondo trimestre, tanto da spingere gli analisti a descrivere questo particolare ambito alla stregua di un “faro di speranza”, giudizio motivato dal fatto che il settore del token non fungibili ha fatto registrare nel suo complesso un calo del 32,66% nel periodo preso in considerazione.
Nonostante la battuta d’arresto, però, l’interesse globale nei confronti degli NFT resta vigoroso, come dimostra l’entrata nel settore di attori importanti come Disney e Paramount, con investimenti di grande rilievo. Un dato su cui il rapporto di DappRadar batte con molta forza, vedendo proprio in questa tendenza la base per una resistenza del settore, in vista di una ripresa che potrebbe rivelarsi vigorosa.
Il crollo di Terra è destinato a restare un monito
Lo studio elaborato da DappRadar non cerca di indorare la pillola, ma si limita a descrivere quanto accaduto con il crollo di Terra. Un episodio il quale, nel documento, è descritto in maniera molto cruda: “Il crollo di Terra ha profondamente colpito i mercati delle criptovalute. Non è un’esagerazione dire che questo evento sarà ricordato in futuro e continuerà a plasmare i mercati per molti mesi o addirittura anni a venire.”
Un evento il quale può essere paragonato per effetti e valore simbolico al crac di Lehman Brothers, per gli effetti riversati sul settore crypto. Resta ora da capire se per certi versi quanto accaduto in questa occasione non possa assumere la valenza ricoperta dallo scoppio della bolla delle cosiddette dot.com, all’inizio del nuovo millennio. In quella occasione, infatti, furono travolte tutte le realtà che avevano prosperato sull’incredibile afflusso di capitali speculativi, lasciando campo libero a quelle più forti, a partire da Amazon.
Molto, come ricordato dal documento, dipenderà anche dalla reazione degli enti di regolamentazione del mercato. Si potrebbe infatti verificare una corsa a regole molto rigide, nell’intento di costringere l’innovazione finanziaria in una vera e propria gabbia tale da depotenziarne i possibili effetti negativi, limitando però le potenzialità delle aziende. Oppure il varo di un nuovo meccanismo in cui le stesse possano lavorare con una certa libertà, con il rischio però che emergano altri attori potenzialmente devastanti come Terra.
Un nuovo quadro di regole potrebbe peraltro essere un’ancora di salvataggio anche per i prodotti crypto, per il quale in questo momento c’è un notevole calo di interesse. La speranza è che il calo in questione possa chiarire il quadro, separando infine il grano dal loglio, impedendo in definitiva che anche il bambino sia buttato insieme all’acqua sporca.
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