Sebbene non siano ancora stati ufficializzati gli iPhone 14, il cui debutto è previsto tra 7 giorni, in occasione dell’evento di lancioFar out” del prossimo 7 settembre 2022, si inizia già a parlare della generazione di iPhone top gamma 2023, più nello specifico dei modelli top gamma, ovvero gli iPhone 15 Pro.

Secondo recenti indiscrezioni, che vanno ad unirsi alle precedenti che ci hanno raccontato come Apple abbia praticamente prenotato l’intera linea di produzione a 3 nm di TSMC per realizzare i propri SoC di prossima generazione, proprio il top gamma 2023 del colosso di Cupertino potrebbe debuttare sul mercato con un SoC realizzato attraverso questo processo produttivo, rischiando di sbaragliare la concorrenza in termini di performance ed efficienza energetica.

La guerra dei SoC per smartphone si sposta sui 3 nm

Qualche tempo fa erano stati protagonisti sulle nostre pagine i SoC che andranno a completare la gamma Apple Silicon M2, ovvero i modelli M2 Pro, M2 Max e così via, che verranno implementati all’interno dei nuovi (o aggiornati) modelli di computer mac (dai macBook Pro al mac mini, giusto per fare un paio di esempi) e degli iPad Pro (ma probabilmente anche Air e mini) di prossima generazione.

A differenza dell’Apple Silicon M2 “base” che è realizzato con un processo produttivo a 5 nm, le varianti Pro e Max saranno le prime realizzate con il processo produttivo a 3 nm di TSMC, aprendo scenari interessanti per tutti i SoC, destinati ad iPhone e non, realizzati per conto del colosso di Cupertino: dal 2023 in poi, infatti, tutti i nuovi SoC potrebbero essere realizzati a 3 nm.

Sebbene le piattaforme per laptop realizzate a 3 nm entreranno presto nella fase della produzione in serie, come affermato da TSMC, stando a quanto riportato dalla pubblicazione asiatica DigiTimes il primo SoC a 3 nm per smartphone (realizzato tramite il processo produttivo N3E che migliorerà ancora l’attuale N3) non arriverà prima della seconda metà del 2023, giusto in tempo per gli iPhone 15 Pro.

Sul miglioramento della linea di produzione si è espresso direttamente il CEO di TSMC, C.C. Wei:

N3E amplierà ulteriormente la nostra famiglia N3 con prestazioni, potenza e rendimento ulteriormente migliorati. Abbiamo osservato un alto livello di coinvolgimento dei clienti per quanto riguarda N3E e la produzione in serie dovrebbe iniziare circa un anno dopo N3” (ovvero in questo periodo ma nel prossimo anno, appunto, ndr).

Avendo prenotato l’intera linea di produzione, Apple si pone in posizione di vantaggio (almeno sulla carta) rispetto ai principali competitor nel mercato degli smartphone: il prossimo Snapdragon 8 Gen 2 di Qualcomm, che arriverà sui Galaxy S23 di Samsung, sarà realizzato sempre da TSMC ma col vecchio processo produttivo a 4nm: per Qualcomm i 3 nm arriveranno probabilmente con lo Snapdragon 8 Gen 3 che troveremo sui top gamma 2024, 6 mesi in ritardo rispetto ad Apple.

Per quanto concerne MediaTek, invece, i primi processori a 3 nm arriveranno verso la fine del 2023: l’unico grande partner di TSMC per la realizzazione di chipset mobile con il nodo produttivo potenziato resta Apple che potrebbe lanciare, pertanto, il prossimo Apple Bionic A17 a 3 nm per i propri iPhone 15 Pro. La linea produttiva a 3 nm di TSMC sarà in grado di soddisfare le richieste di più clienti solo dal 2024 in poi.

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iPhone 15 Pro: ecco le possibili specifiche tecniche

Prendendo per buono queste indiscrezioni, possiamo farci un’idea delle specifiche di massima che troveremo a bordo degli iPhone 15 Pro e iPhone 15 Pro Max. A rigor di logica, i due top gamma che arriveranno a ridosso dell’autunno del 2023 non andranno a stravolgere un design appena rinnovato con gli iPhone 14 Pro e 14 Pro Max (sistema a fori al posto del notch all’anteriore); l’unica differenza “estetica” potrebbe riguardare la porta USB Type-C che dovrebbe andare a sostituire la porta Lightning (anche sugli iPhone 15 base), come suggerito in precedenza dal noto analista Ming-Chi Kuo.

Gli iPhone 15 Pro, pertanto, dovrebbero essere plasmati attorno al SoC Apple A17 Bionic a 3 nm che potrebbe rivelarsi un mostro di potenza capace, al contempo, di garantire un’elevata efficienza energetica. Fa sorridere il fatto che i modelli 2022 saranno “differenziati” per la prima volta anche lato SoC: gli iPhone 14 “base” potranno contare sul SoC Apple A15 Bionic a 5 nm, mentre i modelli Pro potranno contare sul nuovo SoC Apple A16 Bionic a 4 nm, step intermedio verso i 3 nm ma che lascia dubbi circa quale SoC potrebbe essere implementato sui modelli base del 2023.

Per quanto riguarda il comparto fotografico, immaginiamo che verrà riproposta almeno una soluzione analoga rispetto a quella che dovremmo trovare sugli imminenti iPhone 14 Pro e 14 Pro Max, ovvero una soluzione a tripla fotocamera che offre un nuovo sensore principale da 48 MP e un nuovo sensore ultra-grandangolare, sempre da 12 MP, con pixel più grandi. Il prossimo step di miglioramenti, dalle parti di Cupertino, potrebbe essere apportato tramite un nuovo teleobiettivo periscopico, migliorando le performance lato zoom.

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