Nella giornata di sabato 3 settembre, dopo il primo rinvio, sarebbe dovuto avvenire il lancio della missione Artemis 1 ma qualcosa è andato storto; si tratta di operazioni complicate che, se non eseguite a regola d’arte, presentano un intrinseco livello di rischio notevole. L’agenzia spaziale americana è dunque costretta a rinviare nuovamente la missione, non prima però di aver sistemato le problematiche presentatesi.

Cosa è successo

Come già detto, il lancio della missione Artemis 1 era previsto per sabato 3 settembre a partire dalle 20:17 ora italiana, purtroppo però alcuni imprevisti hanno impedito il regolare svolgimento del lancio, tanto atteso da molti appassionati.

Durante gli ultimi controlli da parte degli ingegneri della missione, è stata individuata una perdita di idrogeno localizzata in una cavità tra il lato terra e le piastre laterali del razzo; sono stati effettuati tre tentativi per risolvere il problema, cercando di riposizionare il sigillo responsabile della perdita, ma non sono andati a buon fine.

Inoltre pare che ci possa essere stata anche una componente umana nel crearsi della problematica, visto che durante le operazioni di caricamento dell’idrogeno (in gergo chillout) sembra sia stato erroneamente inviato un comando responsabile di un temporaneo aumento di pressione nel sistema. Tale aumento di pressione potrebbe verosimilmente aver contribuito alla mancata tenuta del sigillo di cui sopra, ma avrebbe potuto comportare conseguenze ben peggiori che, fortunatamente, non si sono verificate.

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Cosa bisogna fare ora

È stato sicuramente un brutto colpo per i tecnici della NASA ma si sa, la sicurezza viene prima di tutto, soprattutto in un contesto del genere. Una volta annullato il lancio, gli ingegneri dell’agenzia si sono subito messi all’opera per approfondire i problemi.

Per poter analizzare a fondo le cause scatenanti, poter operare in sicurezza nonché avere infine la certezza di aver risolto il problema, sarà necessario riportare il razzo nel VAB (Veichle Assembling Building), qui dopo aver effettuato le analisi del caso verranno presumibilmente sostituite alcune componenti tra le quali il sigillo da cui scaturiva la perdita. Oltre alle operazioni di carattere puramente meccanico, bisognerà poi effettuare tutta una serie di controlli inerenti alle diverse procedure che vengono messe in atto in missioni di questo tipo, tutto dovrà funzionare a dovere la prossima volta che si tenterà il lancio.

Quando verrà effettuato il lancio di Artemis 1?

Questa, al momento, è la classica domanda da un milione di dollari: è impossibile dirlo con certezza, si possono solo fare delle ipotesi. La NASA ha dichiarato che per eseguire tutto ciò che serve ad effettuare nuovamente il lancio in sicurezza, saranno necessari non meno di 25 giorni.

Nel mese di maggio l’agenzia aveva diffuso una serie di possibili date per effettuare il lancio della missione Artemis che vi riportiamo di seguito:

  • September 19 – October 4 
    • 14 launch opportunities
    • No launch availability on Sept. 29 and Sept. 30

    October 17 – October 31 

    • 11 launch opportunities
    • No launch availability on October 24, 25, 26, and 28

    November 12 – November 27 (preliminary) 

    • 12 launch opportunities
    • No launch availability on November 20, 21, and 26

    December 9 – December 23 (preliminary) 

    • 11 launch opportunities
    • No launch availability on December 10, 14, 18, and 23

Considerando dunque il tempo necessario per le verifiche e le eventuali riparazioni, appare evidente che il primo mese utile sarebbe quello di ottobre; tuttavia prima di potersi sbilanciare bisognerà attendere ulteriori dichiarazioni da parte della NASA sull’evolversi delle procedure di cui sopra, in casi del genere potrebbero presentarsi altri problemi a cui gli ingegneri potrebbero dover rivolgere la propria attenzione, allungando di conseguenza i tempi utili per il lancio.

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