In occasione della condivisione dei primi scatti di James Webb di metà luglio non si era fatto mistero che quello fosse solo l’inizio. Le potenzialità del super telescopio sono ormai di dominio pubblico, dopo aver visto le foto dell’esopianeta HIP 65426 b e di altri corpi celesti da noi tanto lontani.

I risultati dell’ultima fatica di Webb sono stati condivisi proprio nelle scorse ore dalla NASA. Niente astri o costellazioni particolarmente remote stavolta, ma il soggetto fotografato è il nostro Nettuno con i suoi anelli e satelliti. La nuova immagine acquisita da Webb è la visione più nitida degli anelli di Nettuno da decenni, le prime parole con cui la NASA ha descritto il tutto.

Il telescopio James Webb ritrae Nettuno coi suoi anelli e satelliti

James Webb, per chi non lo sapesse, è un telescopio spaziale per l’astronomia a raggi infrarossi, particolarmente potente e capace, che è sotto la guida dalla NASA con il supporto dell’ESA (Agenzia spaziale europea) e della CSA (Agenzia spaziale canadese). Una delle sue particolarità sta proprio nell’utilizzo della tecnologia a infrarossi, fondamentale per lo studio di oggetti e di parti dello spazio che nello spettro visibile sarebbero altrimenti oscurate dai gas e dalle polveri che ne bloccano e ne alterano la luce (qui per maggiori informazioni al riguardo).

È stato lanciato in orbita il 25 dicembre scorso, ma le prime immagini sono state diffuse soltanto il 12 luglio, quando la NASA pubblicò le scogliere cosmiche della Nebulosa della Carena, la Nebulosa Anello Meridionale, il pianeta WASP-96 b e il Quintetto di Stephan (immagini che potete scaricare anche come sfondo per il vostro smartphone; per inciso).

Comunque, nelle scorse ore, l’Agenzia spaziale statunitense ha condiviso sulla pagina dedicata al telescopio una nuova pubblicazione, magari non altrettanto sorprendente come la prima, ma non per questo meno interessante per gli appassionati e non. Il perché è presto detto.

Come anticipato, grazie a James Webb abbiamo in mano delle fotografie che non solo ci mostrano gli anelli di Nettuno nella maniera più nitida da più di 30 anni (quando il Voyager 2 riuscì a fotografarlo durante il suo sorvolo nel 1989), ma ce ne danno una visione sotto una luce totalmente nuova.

Sono passati tre decenni dall’ultima volta che abbiamo visto questi anelli fievoli e polverosi, e questa è la prima volta che li vediamo nell’infrarosso (proprio questo fa sì che il telescopio possa cogliere meglio i dettagli e altre caratteristiche dell’atmosfera di Nettuno, ndr) ha affermato la scienziata Heidi Hammel in tale occasione.

Oltre alla fotografia in questione (che vedete in copertina e potete scaricare a piena risoluzione dall’articolo della NASA in fonte), è interessante notare anche come James Webb abbia catturato anche 7 delle 14 lune di Nettuno.

Oltre alle 6 più prossime a Nettuno, quella che spicca è Tritone, il satellite (sì, è un satellite anche se potrebbe sembrare tutt’altro per via della posizione e della lucentezza insoliti, per non parlare delle dimensioni, che superano perfino Plutone, seppur di poco) che di norma eclissa persino il suo pianeta perché capace di riflettere circa il 70% della luce solare che lo colpisce.

Ad ogni moto, maggiori dettagli al riguardo li trovate nella fonte in basso a destra, il sito della NASA dedicato alle scoperte del super telescopio James Webb.

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