La settimana si apre con alcuni temi caldi riguardanti Apple che, nonostante abbia da poco presentato la nuova gamma iPhone 14, è al centro di numerose indiscrezioni riguardanti la gamma iPhone del 2023 che potrebbe essere capitanata da un modello inedito, almeno nella denominazione.

A mettere tanta carne sul fuoco è stato il solito Mark Gurman di Bloomberg, che ha fatto il punto anche su cosa aspettarci dal colosso di Cupertino per il 2023 in termini di dispositivi, ha suggerito possibili ritardi per una funzionalità attesa inizialmente già entro la fine di quest’anno e ha smorzato gli entusiasmi di coloro che si aspettano un evento di lancio focalizzato sui mondi Mac e iPad per il mese di ottobre.

iPhone 15 Ultra al posto del Pro Max e tutte le possibili novità della gamma iPhone 15

Non è la prima volta che ci occupiamo della gamma iPhone del 2023, dispositivi che, sulla carta, dovrebbero essere i primi smartphone della mela morsicata ad essere dotati di una porta di ricarica USB Type-C in luogo della vecchia Lightning, “fatta fuori” dalle pratiche dell’Unione Europea che ha voluto fortemente l’adozione di tale porta come standard su tutti i dispositivi.

La novità della gamma, che dovrebbe ancora una volta essere composta da quattro modelli, potrebbe tuttavia subire ulteriori scossoni, dopo i due registrati con la gamma iPhone 14, ovvero l’abbandono del mini in favore del Plus e la maggiore differenziazione tra i modelli “base” e i modelli “Pro”, unici dotati della nuova fotocamera principale da 48 megapixel, del nuovo SoC Apple A16 Bionic e della Dynamic Island (tanto per citare le principali differenze).

Il primo scossone potrebbe riguardare la “uscita di scena” del modello Pro Max, introdotto nel 2019 con gli iPhone 11, per far posto ad un modello che vada a posizionarsi più o meno come Apple Watch Ultra all’interno della gamma Apple Watch: iPhone 15 Ultra, quindi, dovrebbe configurarsi come il top di gamma per eccellenza e potrebbe collocarsi un gradino sopra rispetto ad iPhone 15 Pro (a differenza di quanto invece succede coi modelli della gamma 2022, dove iPhone 14 Pro e 14 Pro Max sono uno lo zoom dell’altro).

Passando alle possibili novità del resto della gamma iPhone 15, l’analista Ross Young sostiene che tutti e quattro i modelli della gamma iPhone 15 otterranno la Dynamic Island ma che, invece, non si aspetta di vedere il supporto ai 120 Hz/LTPO sui modelli “base” (in un altro tweet, infatti, suggerisce che BOE, principale fornitore per i display degli iPhone “base”, possa essere pronto a fornire display LTPO ad Apple, su larga scala, solo nel 2024).

Attingendo poi ad altri report trapelati in precedenza, la forbice prestazionale tra i modelli base e i modelli Pro dovrebbe essere mantenuta o addirittura ampliata e, come suggerito poco sopra, iPhone 15 Ultra potrebbe distaccarsi da iPhone 15 Pro grazie ad un nuovo teleobiettivo che, si dice, potrà consentire di effettuare scatti con uno zoom ottico 6x.

Oltre a queste informazioni, il leaker Majin Bu ha condiviso su Twitter altri dettagli che caratterizzeranno il modello premium della prossima generazione di iPhone: secondo quanto riportato, iPhone 15 Ultra avrà ben due fotocamere anteriori e avrà il taglio di memoria da 256 GB come “base” di partenza.

Ecco, quindi, come potrebbe presentarsi la gamma iPhone 15 di Apple del 2023:

  • iPhone 15 e iPhone 15 Plus
    • display OLED con Dynamic Island, rispettivamente da 6,1 e 6,7 pollici
    • SoC Apple A16 Bionic (4 nm)
    • Singola fotocamera anteriore
    • Doppia fotocamera posteriore
  • iPhone 15 Pro
    • display OLED LTPO da 6,1 pollici con Dynamic Island
    • SoC Apple A17 Bionic (3 nm)
    • 128 GB come taglio di memoria di base
    • Singola fotocamera anteriore
    • Tripla fotocamera posteriore con fotocamera zoom migliorata
  • iPhone 15 Ultra
    • display OLED LTPO da 6,7 pollici con Dynamic Island
    • SoC Apple A17 Bionic (3 nm)
    • 256 GB come taglio di memoria di base
    • Doppia fotocamera anteriore
    • Tripla fotocamera posteriore con teleobiettivo per zoom ottico 6x

Tutti gli altri dispositivi Apple che possiamo aspettarci nel 2023

Sebbene manchino ancora circa tre mesi (e almeno un altro importante annuncio da parte di Apple) prima di arrivare al 2023, nell’ultima edizione della sua newsletter Power On, Mark Gurman di Bloomberg, storicamente ben informato sui piani a medio e lungo termine del colosso di Cupertino, ha parlato di alcuni dei dispositivi hardware che si aspetta da Apple nel 2023. Di seguito, riportiamo le parole di Gurman:

Il prossimo anno dovrebbe essere piuttosto ricco per Apple. Vedremo un MacBook Air da 15 pollici, il nuovo iMac M3, il Mac Pro, l’HomePod aggiornato, il Reality Pro Headset e un iPad più grande. C’è anche il potenziale debutto del dispositivo combinato Apple TV, HomePod e FaceTime dell’azienda, in arrivo alla fine dell’anno.

Scopriamo, quindi, più nel dettaglio, quali sono questi dispositivi attesi per il 2023 e cosa potremo aspettarci da essi.

MacBook Air da 15 pollici, iMac M3 e Mac Pro di nuova generazione

Sono almeno tre i dispositivi del panorama Mac che possiamo aspettarci nel corso del 2023, tutti molto interessanti: si parla di un inedito MacBook Air da 15 pollici, di un nuovo iMac M3 e della nuova generazione di Mac Pro.

I lavori per la realizzazione di un MacBook Air da 15 pollici sono stati messi in pubblica piazza, per la prima volta da Ross Young, noto analista della Display Supply Chain Consultants (DSCC): secondo Young, Apple starebbe pianificando di lanciare una nuova variante da 15 pollici del MacBook Air nel 2023; oltre a questo, il colosso di Cupertino potrebbe leggermente aumentare la diagonale dell’attuale MacBook Air da 13,3 pollici, mantenendo il display comunque al di sotto dei 14 pollici.

Sull’argomento, Mark Gurman ha affermato che Apple abbia volutamente saltato l’iMac con chip M2 per concentrarsi su un nuovo iMac con chip M3 che, forse, potrebbe portare un design rinnovato oltre agli aggiornamenti hardware.

Sul fronte Mac Pro, invece, all’inizio dell’anno Apple ha dichiarato di essere al lavoro su un nuovo dispositivo Mac di fascia alta ma, da allora, poco altro è trapelato e il colosso di Cupertino non si è più sbottonato sull’argomento: è comunque plausibile pensare che questo dispositivo possa arrivare nel corso del 2023.

HomePod di nuova generazione

Già nel mese di giugno, Gurman aveva fatto i primi riferimenti ad un HomePod di nuova generazione, con nome in codice B620, che ospiterà il chip Apple S8 (lo stesso degli Apple Watch 8, che a sua volta ha le stesse performance del chip S6 degli Apple Watch 6): non è chiaro quanto risulterà, in fin dei conti, diverso dal punto di vista prestazionale rispetto al chip Apple A8 dell’HomePod di prima generazione.

Per creare un po’ di contesto, l’attuale HomePod mini è dotato del chip Apple S5 (quello degli Apple Watch 5), mentre il chip S6 è più veloce del 20% rispetto a quello della generazione precedente.

Visore Apple Reality Pro

Non è un mistero che Apple stia lavorando a dispositivi e tecnologie per la realtà virtuale e la realtà aumentata e, in ordine temporale, l’ultima conferma al riguardo è giunta il mese scorso, in seguito al deposito dei nuovi marchiReality One”, “Reality Pro” e “Reality Processor” negli USA, nell’UE, nell’UK e in altri paesi come Canada, Australia, Nuova Zelanda, Arabia Saudita, Costa Rica e Uruguay.

Il visore per la realtà mista dovrebbe presentare una configurazione a tre display, con due display micro OLED 4K e un altro pannello AMOLED (a bassa risoluzione) per la visione periferica; inoltre, dovrebbe essere dotato di CPU e GPU molto potenti (di fascia iPhone o fascia Mac addirittura) e risulterà molto costoso. Anche i tanto vociferati Apple Glass potranno fare il loro debutto nel 2023.

iPad Pro da 14,1 pollici

Tra i dispositivi attesi per il 2023 vi è un iPad più grande e, sebbene non sia stato lui il primo a parlarne, Gurman ritiene che il dispositivo sia attualmente in lavorazione e che, probabilmente, possa essere il chiacchierato iPad Pro da 14 pollici.

Nel mese di giugno, infatti, il leaker Majin Bu aveva già parlato dei lavori in corso di Apple per lo sviluppo di un iPad Pro da 14,1 pollici esagerato con i più potenti chip della gamma Apple Silicon M2 e configurazione base con 16 GB di memoria RAM e 512 GB di spazio di archiviazione, capace poi di spingersi fino a 32 GB di memoria RAM e 4 TB di spazio di archiviazione.

Il giorno dopo, arrivò un’autorevole conferma dall’analista Ross Young, che tramite un post su Twitter, confermava quanto detto dal leaker, asserendo che iPad Pro da 14,1 pollici sarà dotato di un display con le tecnologie MiniLED e ProMotion, suggerendo l’inizio del 2023 come tempistica per l’arrivo sul mercato.

Dispositivo combinato tra Apple TV e HomePod

Gurman parla già da molto tempo di questo dispositivo che dovrebbe riunire al suo interno le migliori funzionalità di Apple TV, degli altoparlanti HomePod e le potenzialità del servizio per chiamate/videochiamate del colosso di Cupertino, ovvero FaceTime.

Il dispositivo in questione, che non sembra avere ancora un nome ufficiale, potrebbe essere l’hub domestico definitivo per l’ecosistema Apple, che porterebbe su piazza un dispositivo che andrà a collocarsi come rivale di uno degli Echo Show di Amazon o dei Nest Hub di Google.

Apple Pay Later potrebbe essere stato rinviato al 2023

Nel corso del keynote di apertura della WWDC 2022, Apple aveva presentato il servizio Apple Pay Later, un servizio integrato all’interno di Apple Pay che consente agli utenti di dilazionare i pagamenti per un determinato acquisto, senza che vengano caricati interessi o commissioni: l’importo da pagare viene suddiviso in quattro rate del medesimo importo e il pagamento si completerà nell’arco di sei settimane (prima rata al momento dell’acquisto e le altre tre rate a distanza di due settimane l’una dall’altra).

Secondo Mark Gurman, il servizio, atteso già nel corso del 2022, potrebbe essere stato rimandato fino al termine del ciclo di supporto di iOS 16, dal momento che è una delle poche funzionalità presentate con iOS 16 a non avere una tempistica chiara (Apple non ha fatto annunci quando ha rilasciato iOS 16 in forma stabile lo scorso 12 settembre).

All’interno della sua newsletter settimanale Power on, il giornalista crede fermamente che nemmeno in Apple sanno quando saranno in grado di introdurre la funzionalità e che questa potrebbe addirittura arrivare con il rilascio di iOS 16.4, aggiornamento previsto per la primavera del 2023.

Per affermare che il servizio arriverà in ritardo, Gurman si basa su indiscrezioni provenienti dall’interno, secondo le quali gli ingegneri del software del colosso di Cupertino starebbero affrontando sfide tecnico-ingegneristiche abbastanza significative nell’implementazione del servizio.

L’evento autunnale di Apple potrebbe non svolgersi affatto

Terminata l’analisi di tutto ciò potremo aspettarci dal 2023 targato Apple, tra novità, ritorni e ritardi, Mark Gurman parla anche del tanto atteso evento di ottobre con cui il colosso di Cupertino dovrebbe presentare nuovi dispositivi dei mondi Mac e iPad, oltre a lanciare ufficialmente macOS 13 Ventura e iPadOS 16.1, sistemi operativi che stanno arrivando con (almeno) un mese in ritardo rispetto agli altri già lanciati lo scorso 12 settembre.

Secondo il giornalista, Apple potrebbe addirittura avere deciso di non fare un evento di lancio ma limitarsi alla diramazione di alcuni comunicati stampa per le proprie novità, seguendo un approccio seguito dal colosso statunitense già alcuni anni fa. A proposito, le novità in arrivo dovrebbero essere:

Gurman sostiene (ma non lascia intendere che andrà sicuramente così) che Apple potrebbe percorrere la  strada dei comunicati stampa dal momento che nessuno dei prodotti attesi dovrebbe rappresentate “un importante punto di partenza per Apple”: si tratta, infatti, di prodotti che riceveranno alcuni miglioramenti e poco più con elementi (vedi il chip Apple Silicon M2) già svelati nel corso della WWDC 2022 dello scorso giugno.

La situazione, quindi, appare ancora poco definita e solo l’ufficialità (o la non ufficialità) da parte di Apple, metteranno chiarezza: non ci resta che attendere qualche settimana e scoprire se, effettivamente, l’evento di lancio si farà o meno.

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