Era il 1990 quando il telescopio Hubble fu lanciato nell’orbita terrestre bassa, da allora nonostante non fosse il primo telescopio spaziale, si è rivelato uno strumento di ricerca indispensabile e dalle grandi potenzialità per tutta una serie di studi sullo spazio. A causa della sua posizione nell’atmosfera terrestre, è soggetto a un attrito aerodinamico che lo porta lentamente a subire un decadimento orbitale influenzato da diversi fattori (come l’attività del sole nonché il suo stesso impatto sull’atmosfera superiore terrestre). Per questo motivo l’agenzia aerospaziale americana (NASA) e SpaceX hanno firmato un accordo per studiare l’eventuale spostamento di Hubble su un’orbita più alta, allungandone di fatto la vita utile.
Il telescopio Hubble potrebbe vedere allungata la propria vita utile
Nella giornata del 22 settembre, la NASA e SpaceX hanno firmato un accordo che prevede uno studio di fattibilità sull’ipotesi di utilizzare la navicella spaziale Dragon per portare il telescopio Hubble in un’orbita più alta, senza che il governo americano debba sostenere alcun costo. Come già detto infatti Hubble subisce un decadimento orbitale e, negli anni passati, la NASA aveva vagliato diverse ipotesi per consentire un rientro controllato del modulo, tutte però rivelatesi molto costose.
SpaceX dal canto suo (in collaborazione con il programma Polaris, ovvero il primo programma di volo spaziale umano organizzato dall’uomo d’affari e astronauta commerciale Jared Isaacman, che nel 2021 ha comandato il primo volo spaziale interamente civile) ha proposto questo studio per avere l’opportunità di approfondire le sfide tecniche legate alle missioni di manutenzione; lo studio di fattibilità richiederà fino a sei mesi, raccogliendo dati tecnici sia dal telescopio Hubble che dalla navicella spaziale SpaceX Dragon. Lo scopo finale è quello di stabilire se e come una procedura del genere sia applicabile, di modo da poter spostare il telescopio in un’orbita più stabile in sicurezza.
Lo studio inoltre fungerà da apripista per tutte le aziende interessate a proporre progetti analoghi, legati ad altri veicoli spaziali orbitanti vicino alla Terra; Hubble e la navicella spaziale Dragon saranno in sostanza dei modelli di prova.
La NASA ha espresso entusiasmo per l’accordo raggiunto, Thomas Zurbuchen, amministratore associato per la direzione della missione scientifica presso la sede centrale della NASA ha dichiarato:
Questo studio è un esempio entusiasmante degli approcci innovativi che la NASA sta esplorando attraverso le partnership pubblico-privato. Man mano che la nostra flotta cresce, vogliamo esplorare un’ampia gamma di opportunità per supportare le missioni scientifiche più solide e superlative possibili.
Anche SpaceX, attraverso le parole di Jessica Jensen, vicepresidente di Customer Operations & Integration dell’azienda, ha sottolineato l’importanza di questo studio:
SpaceX e il programma Polaris vogliono espandere i confini della tecnologia attuale ed esplorare come le partnership commerciali possono risolvere in modo creativo problemi complessi. Missioni come la manutenzione di Hubble ci aiuterebbero ad espandere le capacità spaziali per aiutare tutti noi a raggiungere i nostri obiettivi di diventare una civiltà multi planetaria spaziale.
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