Stando a quanto sostenuto da un report di CNN, SpaceX, l’azienda aerospaziale statunitense fondata da Elon Musk, sembra abbia comunicato, nella forma di una lettera inviata l’8 settembre, al Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti di non poter più finanziare il servizio Starlink in Ucraina e che sia il Pentagono stesso a farlo.

Più precisamente, nella lettera l’azienda sostiene di “non essere in grado di donare ulteriori terminali all’Ucraina o finanziare i terminali già esistenti per un periodo di tempo indefinito“.

Starlink in Ucraina costa troppo per SpaceX, la richiesta di Elon Musk

L’iniziativa, indubbiamente lodevole, era partita nel mese di marzo – nelle fasi iniziali del terribile conflitto – con l’obiettivo di fornire all’Ucraina antenne e altri dispositivi per potersi collegare a Starlink, il servizio di SpaceX grazie al quale connettersi a internet tramite satellite, si è rivelata uno strumento fondamentale per il mantenimento delle vie di comunicazione essenziali non solo per il governo ucraino e l’esercito stesso ma anche per i civili e le organizzazioni non governative del Paese.

Peraltro, la strategia di guerra russa ha preso di mira, fin dall’inizio, le reti di comunicazioni ucraine con l’obiettivo di isolare la nazione. Tale tattica ha incontrato gravi difficoltà nella sua attuazione anche, e soprattutto, grazie all’implementazione del servizio Starlink.

Elon Musk ha tenuto inoltre a precisare che attualmente i terminali Starlink attivi sul suolo ucraino ammontano a 25 mila unità.

Come sostenuto nella lettera al Pentagono, l’azienda non potrà coprire i costi del servizio i quali dovrebbero attestarsi sui 120 milioni di dollari soltanto per riuscire a garantire la continuità del servizio fino a fine anno con dei costi che dovrebbero raggiungere i 410 milioni di euro nel 2023.

Fino a oggi il governo statunitense, inglese e polacco hanno contribuito a una parte dei costi di mantenimento di Starlink; un impegno evidentemente ritenuto ancora insufficiente dall’azienda di Musk che attualmente sta finanziando circa il 70% dei costi totali per il servizio di connettività satellitare sul suolo ucraino.

Aggiornamento del 16 ottobre

Elon torna sui suoi passi

Clamoroso dietrofront di Elon Musk riguardo la decisione di chiedere al Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti di pagare interamente per i costi del servizio Starlink in Ucraina. 

Nella serata di ieri, infatti, il CEO di SpaceX e Tesla ha comunicato tramite un tweet che l’azienda continuerà a finanziare l’invio e il mantenimento degli attuali terminali Starlink sul suolo ucraino offrendo gratuitamente così la propria rete internet tramite satellite.

Come sottolinea Musk nel tweet, nonostante questa operazione stia, di fatto, facendo perdere soldi a SpaceX, il numero di terminali Starlink continuerà, dunque, a crescere oltre le 25 mila unità attualmente in funzione.

La decisione fa sicuramente ben sperare sulle buone sorti del conflitto visto il ruolo cruciale svolto da Starlink finora nel consentire all’Ucraina di mantenere attive le comunicazioni internet al fine di organizzare la gestione del conflitto sia internamente che con gli alleati esteri.

Aggiornamento del 18 ottobre

Il Pentagono valuta l’ipotesi di finanziare Starlink

Nonostante il dietrofront di Musk del 16 ottobre, il Pentagono si è detto disposto ad accogliere la richiesta del CEO di SpaceX anche, e soprattutto, in virtù della crescente importanza della rete internet satellitare di Starlink in queste fasi del conflitto.

In merito, Musk si è anche detto preoccupato riguardo i costanti tentativi delle forze armate russe di distruggere la rete Starlink la quale, come detto, è attualmente l’unica rete di comunicazione utilizzata dall’esercito e dal governo ucraino. Al fine di salvaguardarla, SpaceX ha dirottato enormi risorse verso la difesa degli attuali terminali disseminati sul suolo ucraino.

In virtù di questa situazione, lo stesso Dipartimento di Difesa degli Stati Uniti sta infatti valutando l’ipotesi di finanziare la rete di comunicazione di Musk con parte delle risorse provenienti dal fondo Ukraine Security Assistence Initiative, ossia il fondo usato per rifornire l’Ucraina di equipaggiamenti militari.

SpaceX attualmente non ha fornito un commento sulla questione anche se un diplomatico ucraino ha fatto sapere che c’è crescente fiducia sul mantenimento di Starlink in Ucraina.

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