Il mondo delle criptovalute sembra destinato a ritrovarsi ben presto di fronte ad un vero e proprio paradosso. Se gli asset virtuali sono nati su un presupposto ideologico come la disintermediazione, sembra che ben presto si assisterà invece alla collaborazione tra due settori che pure, a lungo, si sono guardati in cagnesco. Dopo le parole di fuoco pronunciate da protagonisti di spicco della finanza tradizionale, ad esempio Jamie Dimon, alcuni anni fa, ora banche e criptovalute sembrano pronte a varare collaborazioni estremamente proficue per tutti gli interessati.

La testimonianza più evidente di quanto sta accadendo è quella relativa a Mastercard, il colosso dei pagamenti digitali il quale è intenzionato a supportare le istituzioni finanziarie che vorranno offrire il trading di denaro virtuale ai propri clienti. Per farlo fungerà da ponte tra Paxos, una piattaforma di trading di criptovalute già nota per il suo utilizzo da parte di PayPal, e le banche. In particolare, il programma di Mastercard andrà ad occuparsi di conformità normativa e sicurezza, cercando di bypassare le due ragioni principali citate dalle banche per evitare l’offerta di asset digitali.

In base alle indiscrezioni che hanno iniziato a circolare, già il prossimo lunedì il nuovo programma di Mastercard dovrebbe essere ufficializzato con il nome di Crypto Source e vedrà al suo interno anche Mastercard Crypto SecureTM, nell’intento di riuscire a garantire ulteriore sicurezza all’ecosistema crittografico e aiutare gli emittenti di carte a conseguire la necessaria conformità a normative che sono in effetti molto complesse.

Le dichiarazioni di Mastercard e Paxos sull’operazione

Il comunicato emesso da Paxos per l’occasione riporta le dichiarazioni rilasciate da Jorn Lambert, il Chief Digital Officer di mastercard, che sembrano una sorta di manifesto programmatico dell’operazione: “Il nostro impegno è semplice: esplorare le criptovalute e la tecnologia delle risorse digitali sottostanti per supportare la scelta dei consumatori nei pagamenti. Oggi è un passo entusiasmante nel nostro  viaggio nel campo delle criptovalute  che attinge ai punti di forza delle nostre attività globali, dall’open banking e dalla verifica dell’identità all’analisi e al monitoraggio delle frodi fino alle soluzioni di regolamento. Siamo entusiasti di costruire sulla nostra partnership a lungo termine con Paxos, co-innovando per portare tecnologia sicura e protetta alle istituzioni finanziarie. Le innovazioni dei nostri prodotti crittografici forniranno una scelta su larga scala e continueranno a offrire opportunità uniche alle istituzioni finanziarie che cercano di offrire servizi nuovi e avanzati ai propri clienti.”

Da parte di Paxos è stato invece l’Head of Strategy, Walter Hessert, a commentare in questo modo: “Mastercard ha una potente rete di istituzioni finanziarie in tutto il mondo. Questa entusiasmante offerta sviluppata da Paxos e Mastercard offrirà agli FI il modo più veloce e affidabile per offrire un accesso crittografico sicuro e affidabile ai propri consumatori a livello globale. Siamo entusiasti di collaborare con Mastercard per accelerare ulteriormente l’adozione mainstream delle risorse digitali”.

Come si può notare, quindi, l’accento di entrambe le parti interessate è rivolto proprio sull’adozione mainstream delle criptovalute, un obiettivo il quale sembra avvicinarsi giorno dopo giorno. In una situazione di questo genere, non stupisce effettivamente l’attivismo di Mastercard.

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I motivi alla base della decisione presa da Mastercard

Dietro la decisione assunta da Mastercard non c’è solo l’intenzione di presidiare con attenzione un settore come quello crypto in cui si stanno muovendo le aziende concorrenti, a partire da VISA, ma anche una constatazione ben precisa: molte persone non nascondono l’interesse per le criptovalute, ma vorrebbero poterci investire sopra passando attraverso una banca tradizionale, meglio ancora se è la propria.

Un recente sondaggio, il Mastercard New Payments Index 2022, ha infatti registrato come il 29% degli intervistati abbia già provveduto a investire in criptovalute per diversificare il proprio portafoglio d’investimento. Ancora più interessante, però, è il fatto che un altro 65% del campione preferirebbe poter contare su servizi ad esse relativi forniti dall’istituto finanziario di fiducia.

Un desiderio che è però stato sin qui frustrato dalla ritrosia del circuito bancario tradizionale a impegnarsi in tal senso. Una ritrosia giustificata proprio dalle difficoltà che trovano a soddisfare norme di conformità e sicurezza pretese dalle autorità di vigilanza. Proprio per evitare attriti molto pericolosi con le autorità di vigilanza, la maggior parte delle banche ha quindi preferito sinora sfilarsi e ignorare un’esigenza più volte prospettata dalla propria clientela.

Proprio su questo corto circuito punta a inserirsi Mastercard, appoggiandosi su Paxos. In pratica, il colosso dei pagamenti si propone di aiutare gli istituti bancari ad approcciarsi in maniera serena al tema in questione, riuscendo a conseguire con maggiore facilità i livelli richiesti di sicurezza e conformità alle normative vigenti. A Paxos spetterà invece il compito di occuparsi dei servizi di custodia e trading che poi  la prima provvederà a integrare nelle interfacce delle banche interessate.

A rendere più performante l’operato di Mastercard è peraltro la recente acquisizione di aziende come CipherTrace, Finicity, RiskRecon ed Ekata, le quali stanno consentendo all’azienda di acquisire una capacità elevatissima di fornire a clienti e consumatori le soluzioni tecnicamente più avanzate disponibili sul mercato. A sottolineare questo aspetto è stato Ajay Bhalla, presidente della divisione cyber e intelligence. Sembra quindi destinata ben presto a diventare un ricordo del passato l’irriducibile ostilità con cui il settore finanziario tradizionale ha salutato l’arrivo delle criptovalute sulla scena.

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