La notizia era già nell’aria da tempo, ma ora è ufficiale: N26 ha lanciato il servizio Crypto, riservato ai clienti che intendono dedicarsi al trading di criptovalute. Il primo mercato a saggiare la novità sarà quello austriaco, con la presenza di oltre 100 token su cui i clienti potranno effettuare compravendita in ogni momento in cui riterranno utile farlo. Nei mesi successivi la nuova funzionalità sarà estesa gradualmente agli altri paesi in la banca digitale già opera da tempo.
Un esordio il quale, comunque, avviene con un certo ritardo rispetto alla concorrenza. Attori come PayPal, Revolut, Mastercard e Visa hanno già da tempo iniziato ad offrire servizi di questo genere, mentre la banca digitale brasiliana Nubank proprio nella giornata di martedì ha addirittura annunciato il lancio del proprio token, Nucoin. Un ritardo del resto ammesso da Gilles BianRosa, chief product officer di N26, nel corso di un’intervista rilasciata a CNBC in cui ha affermato che la clientela dell’azienda ha espresso forte interesse per questo genere di commercio. Un interesse che ora l’azienda cerca di capitalizzare.
N26 Crypto: come funziona
Il funzionamento della nuova funzionalità è stato spiegato sul sito di N26. Sarà possibile gestire e monitorare contanti e criptovalute dalla propria app senza alcuna necessità di scaricarne una nuova versione o creare un nuovo account. Per iniziare a fare trading di criptovalute, sarà sufficiente scorrere verso il basso dal conto bancario per verificare il tutto.
Per cominciare basta peraltro una somma minima di 1 euro, con commissioni che saranno pari all’1,5% nel caso del Bitcoin e al 2,5% sulle altre, con la possibilità di una diminuzione della loro entità rispettivamente all’1 e al 2% nel caso di un upgrade al conto Metal. I passaggi per portare a termine un’operazione di trading sono invece i seguenti:
- toccare la scheda “Finances” e scorrere sino a “Trading”;
- selezionare la voce “Get started with crypto” per scegliere il token dalla relativa lista;
- premere su “Buy” e completare la registrazione, per la quale occorre meno di un minuto, dopo il quale sarà necessario attendere la fine dei controlli KYC (Know Your Customer) e AML (Anti Money Laundering).
Un meccanismo reso possibile dalla collaborazione con l’exchange BitPanda, altro particolare il quale era del resto già emerso in precedenza. Una collaborazione tale comunque da rappresentare una non notizia, alla luce del fatto che entrambe le realtà vedono Peter Thiel tra i principali investitori.
Manca il supporto per i wallet
Occorre però notare un particolare di non poco conto: il servizio di crittografia di N26 non include il supporto per i portafogli di custodia, il che significa che i clienti non sono in grado di spostare le proprie risorse fuori dalla piattaforma. Una lacuna in effetti sorprendente, considerato come di recente piattaforme come Robinhood e Revolut abbiano provveduto a implementare funzionalità tese a offrire ai propri utenti un maggiore controllo sulle proprie risorse crittografiche.
A giustificazione di questa mancanza, lo stesso BianRosa ha affermato che in tal modo si viene a creare un circuito di investimento chiuso, in cui le risorse degli utenti sono sigillate in un ambiente controllato, ovvero maggiormente protette. Si tratta secondo alcuni di una caratteristica che cozza contro uno dei presupposti ideologici delle criptovalute, ovvero la decentralizzazione, che però non sembra una delle maggiori preoccupazioni dei consumatori, in questo particolare momento storico.
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