La realtà virtuale e aumentata continua a rappresentare un investimento in perdita per Meta. Nel corso del terzo trimestre dell’anno in corso, infatti, Reality Labs, la divisione dedicata dall’azienda di Mark Zuckerberg al Metaverso, ha perso altri 3,67 miliardi di dollari. Una voragine che va ad aggiungersi ai 2,8 miliardi del secondo trimestre, mentre la perdita dello stesso periodo dell’anno scorso si era fermata ad “appena” 2,63 miliardi. Dall’inizio dell’anno, quindi, la perdita complessiva per il Metaverso si attesta a quota 9,43 miliardi.
Per il 2023, peraltro, le previsioni non sono certo migliori, se si pensa che nel rapporto pubblicato per l’occasione Meta ha ammesso che le perdite operative di Reality Labs dovrebbero accelerare ulteriormente il passo. È stato il CFO uscente Dave Whener ad affermare tutto ciò all’interno di una nota che sicuramente non farà piacere agli azionisti dell’azienda madre di Facebook.
I dati che stanno uscendo, comunque, non sembrano preoccupare eccessivamente Mark Zuckerberg, secondo il quale gli investimenti nel Metaverso restano una priorità assoluta per l’azienda: “Si tratta di un’impresa enorme e spesso sono necessarie alcune versioni di ciascun prodotto prima che diventino mainstream. Ma penso che il nostro lavoro qui avrà un’importanza storica e creerà le basi per un modo completamente nuovo in cui interagiremo gli uni con gli altri e fonderemo la tecnologia nelle nostre vite”.
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Lo scetticismo intorno alla realtà virtuale di Meta è sempre più evidente
Meta ha registrato un fatturato pari a 28 miliardi di dollari nel corso del terzo trimestre. Un risultato il quale è stato in linea con le aspettative degli analisti, ma che a detta del fondatore non è quello che caratterizzava le aspettative. Lo stesso Zuckerberg ha poi voluto avvertire sull’avvicinarsi di grandi sfide per Meta, con una possibile contrazione degli utili che sta del resto spingendo i vertici aziendali a intervenire sul lato occupazionale.
Meta continuerà infatti a ridurre drasticamente le assunzioni previste in un primo momento, spinta in tale direzione dal vistoso rallentamento in termini di crescita dei ricavi. “Alcune squadre cresceranno in modo significativo, ma la maggior parte delle altre rimarrà piatta o si ridurrà nel prossimo anno”, ha affermato ancora Zuckerberg. “Complessivamente, prevediamo di concludere il 2023 con all’incirca le stesse dimensioni o addirittura con un’organizzazione leggermente più piccola di quella che siamo oggi”.
A parziale consolazione, occorre comunque ricordare che le altre app che compongono l’azienda hanno al contrario messo a segno buoni risultati. In particolare Instagram ha varcato la soglia dei due miliardi di utenti mensili, mentre WhatsApp vanta lo stesso numero, ma a livello giornaliero.
In questa ottica, non poteva mancare un accenno a TikTok, il social media cinese cui molti analisti hanno ricondotto la decisione di Zuckerberg di spostare il baricentro di Meta in direzione del Metaverso. Per contrastare meglio la grande crescita dell’avversario, i servizi dell’azienda dovranno essere reimpostati in modo da fornire consigli agli utenti. Resta da capire naturalmente se basterà questo semplice maquillage per porre i bastoni tra le ruote ad un concorrente il quale, al momento, sembra viaggiare a velocità doppia rispetto a Facebook.
Secondo Zuckerberg alla fine gli investimenti nel Metaverso saranno ripagati
Naturalmente Zuckerberg non ha potuto ignorare le richieste di spiegazioni sugli investimenti destinati a Reality Labs e gli scarsi risultati prodotti sino a questo momento, soprattutto con Horizon Worlds, travolto qualche mese fa da un’ondata apertamente derisoria da parte degli utenti, causata anche dalla scoperta, sconcertante, che le gambe aggiunte agli avatar destinati a vivere nella realtà virtuale e aumentata di Meta erano state simulate usando il motion capture.
Al proposito il fondatore di Facebook ha affermato di ritenere che i costosi investimenti nel Metaverso alla fine saranno ampiamente ripagati. Per sostenere la sua tesi Zuckerberg ha anche voluto citare i continui problemi di entrate pubblicitarie che hanno colpito Apple dopo i cambiamenti apportati alla sua struttura societaria. Resta naturalmente da capire se queste spiegazioni saranno state ritenute sufficienti dagli investitori, soprattutto alla luce della lettera aperta inviata da uno dei grandi investitori di Meta, Brad Gerstner, in cui si è affermato senza mezzi termini come l’azienda abbia perso la fiducia degli stessi.
All’interno della comunicazione è stato ricordato un dato del tutto impietoso: il titolo di Meta è infatti sceso del 55% nel corso degli ultimi 18 mesi, a fronte di un dato medio del 19% dei concorrenti Big Tech. Per ovviare, è stata anche indicata una ricetta, che difficilmente sarà piaciuta al fondatore, articolata nei seguenti punti:
- ridurre la spesa per l’organico del 20%,
- ridurre gli investimenti annuali da 30 a 25 miliardi di dollari;
- limitare gli investimenti in Reality Labs e altre realtà collegate a non più di 5 miliardi annuali.
Proprio a queste proposte sembra in effetti rivolta una delle risposte di Zuckerberg: “C’è una differenza tra qualcosa che è sperimentale e non sapere quanto bello finirà per essere. Il lavoro sul Metaverso è un insieme di sforzi a lungo termine su cui stiamo lavorando. Ma, non lo so, penso che anche questo finirà per funzionare.” Saranno i prossimi anni ad incaricarsi di stabilire quale delle due prospettive sia la più indicata per i destini di Meta.
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