Si conferma un periodo di grandi e frenetici cambiamenti per Twitter, iniziato con l’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk dello scorso 28 ottobre.
Il nuovo CEO sudafricano ha già iniziato i lavori di restauro del social network, iniziando con il licenziamento di numerosi pezzi grossi e continuando con una piccola modifica alla home page. I piani di Musk, tuttavia, sembrano parecchio articolati: oltre alla volontà di far risorgere Vine, sembra che in discussione vi siano delle modifiche al piano Twitter Blue che potrebbe diventare più costoso, mentre una funzionalità che attualmente fa parte di questo piano potrebbe diventare gratuita per tutti.
Indice:
Twitter Blue potrebbe diventare più costoso ma più ricco
Dopo l’aumento di prezzo dello scorso luglio, che aveva portato il prezzo di Twitter Blue da 2,99 dollari al mese agli attuali 4,99 dollari al mese (un aumento del 66%), sembra che possa presto esserci un nuovo incremento nel costo dell’abbonamento premium di Twitter, attualmente disponibile unicamente in Stati Uniti, Canada, Australia e Nuova Zelanda.
Sebbene qualche giorno fa fosse circolata un’indiscrezione che issava il nuovo prezzo in abbonamento alla soglia dei 19,99 dollari al mese, ovvero un incremento monstre del 400% rispetto al prezzo attuale, è stato lo stesso Elon Musk a fare chiarezza, suggerendo che l’abbonamento a Twitter Blue costerà 8 dollari al mese (prezzo che verrà poi adeguato per risultare paritario, nazione per nazione, in base al potere d’acquisto degli utenti).
Le novità, però, non si limitano unicamente a questo incremento di prezzo, come illustrato all’interno di una corposa discussione postata sul social network dallo stesso Musk.
Twitter’s current lords & peasants system for who has or doesn’t have a blue checkmark is bullshit.
Power to the people! Blue for $8/month.
— Elon Musk (@elonmusk) November 1, 2022
Con l’abbonamento Twitter Blue potrebbe essere incluso il badge di verifica
Tra le volontà di Elon Musk rientrerebbe una migliore gestione del badge di verifica di Twitter: il nuovo CEO, infatti, vuole porre fine al sistema (da lui definito) “dei signorotti e dei contadini” (alludendo a chi possiede e chi non possiede la spunta blu), suggerendo la possibilità di rendere disponibile il badge di verifica a tutti, includendolo all’interno dell’abbonamento; in questo modo, in sostanza, la spunta blu diverrebbe una sorta di certificazione della sottoscrizione di Twitter Blue.
Era scontato che il social network avrebbe dovuto, prima o poi, fare qualcosa per rivedere il proprio sistema di verifica che culmina con il rilascio della spunta blu: questo sistema di verifica, introdotto nel 2009, aveva lo scopo di fornire agli utenti un modo rapido e veloce per distinguere gli account autentici da eventuali account falsi che imitavano quello reale, e in un primo periodo era la stessa piattaforma che contattava alcune persone di spicco per farle verificare.
Alcuni anni dopo, tuttavia, il sistema di verifica è stato allargato a tutti (tramite candidature) e il volume di richieste pervenuto è stato immenso, portando la stessa Twitter a sospendere le candidature. Altre problematiche generali del sistema, sono da riscontrare nella facilità per alcuni e nella difficoltà per altri nell’ottenere la desiderata spunta blu.
Solo il tempo ci dirà se questo meccanismo del pagamento per potere ottenere la spunta blu si rivelerà come un’arma vincente, sia in termini di entrate che in termini proprio di funzionamento del meccanismo stesso.
Le altre novità attese di Twitter Blue
Oltre al badge di verifica, Twitter Blue si completerà con la priorità nelle risposte, nelle menzioni e nella ricerca (strumento ritenuto da Musk essenziale per sconfiggere spam, account falsi e truffe), la possibilità di pubblicare video e audio più lunghi (funzionalità che in realtà è già disponibile per gli abbonati Blue tramite i Twitter Labs) e una riduzione del numero di annunci pubblicitari mostrati (Musk parla di una riduzione del 50%, molto utile per gli account molto presenti sul social media).
Elon Musk non ha comunque dato indicazioni su quando queste novità entreranno in vigore: al momento della stesura di questo articolo, la pagina di abbonamento di Twitter Blue mostra ancora il vecchio prezzo di 4,99 dollari al mese.
La modifica dei tweet potrebbe diventare gratuita per tutti
Nonostante i cambiamenti su praticamente tutta la linea e l’incremento del costo dei servizi premium della piattaforma, potrebbe esserci comunque una buona notizia per tutti gli utenti Twitter, anche per i non abbonati a Blue.
Stando a quanto condiviso da Casey Newton di Platformer, sembra che in Twitter stiano discutendo internamente per rendere la modifica dei tweet gratuita per tutti gli utenti: si tratta di una funzionalità che attualmente è disponibile in esclusiva per gli abbonati a Twitter Blue (abbonamento che, come detto poco sopra, passerà presto da 4,99 dollari a 8 dollari al mese).
A $99 annual plan for Twitter Blue! Everyone gets the edit button for free! And that all-hands meeting is canceled!
All the latest from inside Twitter’s regime change in today’s @platformer for subscribers ➡️https://t.co/ITQTTJnxFR pic.twitter.com/x4tTq6ubLp
— Casey Newton (@CaseyNewton) November 1, 2022
Come è possibile vedere in questo tweet, poi, Newton sostiene che il piano annuale di Twitter Blue potrebbe costare 99 dollari, ovvero 8,25 dollari al mese, un prezzo in linea con quanto pubblicato da Elon Musk (che verosimilmente si riferiva al prezzo di chi sottoscrive l’abbonamento annuale, lasciando all’immaginazione il costo, sicuramente più elevato, del canone mensile).
Naturalmente, questa è solo l’ennesima speculazione su una piattaforma che è in una situazione decisamente mutevole: eventuali commenti su tutte le modifiche potranno essere fatti solo nel momento in cui i dettagli verranno definiti e tutto ciò diverrà ufficiale.
Twitter potrebbe introdurre i paywall per i contenuti video
Stando a quanto riportato dal Washington Post, basato su una e-mail aziendale interna, Twitter starebbe inoltre esplorando la possibilità di consentire agli utenti di monetizzare sui contenuti video tramite l’introduzione di paywall.
I concept allegati suggeriscono alla mail, infatti, suggeriscono che con questa novità i creatori di contenuti sarebbero in grado di abilitare la funzionalità “Paywalled Video” dopo avere aggiunto un contenuto di tipo video ad un tweet, potendo scegliere il costo da richiedere per la visualizzazione del contenuto tra alcuni prezzi predefiniti (1, 2, 5 o 10 dollari); gli utenti, tuttavia, rimarrebbero in grado di mettere mi piace o di ritwittare il contenuto a prescindere dal fatto che abbiano pagato o meno per visualizzarlo.
La testata giornalistica statunitense, tuttavia, osserva che non è in grado di stabilire se questa funzionalità sia precedente all’acquisizione della piattaforma da parte di Elon Musk e quindi non è detto che venga effettivamente implementata, anche se il profondo rinnovamento messo in atto dal nuovo CEO potrebbe fungere da acceleratore per introdurre funzionalità come questa che spingono nell’ottica della monetizzazione; a tal proposito, il Washington Post sostiene che ai dipendenti di Twitter sia stato dato come obiettivo l’introduzione dei paywall nel giro di una o due settimane.
C’è poi da chiedersi come gli utenti Twitter sfrutteranno questa possibilità, che potrebbe rivelarsi decisamente borderline: da un lato, alcuni utenti potrebbero caricare contenuti protetti da copyright e farsi pagare per la visualizzazione, creando non pochi problemi alla piattaforma; dall’altro lato, il pensiero va alla comunità del settore pornografico attiva su Twitter, nella speranza che la situazione non degeneri finendo con il creare ulteriori problemi alla piattaforma, mettendola in imbarazzo sia con gli inserzionisti che con altri fornitori di servizi per eventuali contenuti di cattivo gusto (come, ad esempio abusi sessuali su minori).
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