In quale direzione si sta avviando Twitter? Com’è ormai noto il suo nuovo proprietario, Elon Musk, è un personaggio molto sorprendente. A testimoniarlo ampiamente è del resto anche la sua passione per Dogecoin, il meme coin di cui è accanito fan sin dagli inizi della sua avventura, ad opera di Billy Markus e Jackson Palmer. Le sue sorprese, però, non mancano di mettere ogni tanto in subbuglio il mondo degli affari, come sta accadendo dopo la conquista del social media.

Di fronte alle difficoltà del social media l’uomo più ricco del mondo ha subito mostrato un notevole attivismo. Tra le tante proposte che continuano a rincorrersi in queste ore, ce n’è però una che conferma in pieno l’assunto di partenza. Elon Musk, infatti, ha sottoposto ai suoi dipendenti un’idea in effetti molto sorprendente: trasformare Twitter in una sorta di banca. O almeno questa è l’interpretazione che alcuni di coloro che hanno preso parte al meeting hanno dato alle parole da lui pronunciate nella riunione del 10 novembre.

Twitter si appresta a diventare una banca?

La riunione coi dipendenti cui ha partecipato il nuovo proprietario di Twitter doveva essere una presa di contatto tra le controparti. Se durante la stessa il CEO di Tesla è stato molto franco, spesso brutale, la parte più interessante in assoluto dell’assemblea è stata quella in cui Musk ha delineato una nuova organizzazione dell’azienda. Nel nuovo corso, in particolare, Twitter dovrebbe assumere le sembianze di un vero e proprio istituto finanziario. Ipotesi che, per inciso, sembra spiegare meglio di mille parole l’interesse di Changpeng Zhao, il CEO di Binance, per l’operazione, esplicitato sotto forma di un finanziamento da mezzo miliardo di dollari per portarla a termine.

A conferire questa nuova caratteristica sarebbe in particolare la possibilità di effettuare pagamenti, come avviene del resto per PayPal e altre app rivolte a questo genere di servizio. Naturalmente, quando il miliardario di origini sudafricane ha parlato di questa svolta, il pensiero di molti è corso a WeChat, la piattaforma cinese la quale permette agli utenti non solo di socializzare, ma anche di inviare pagamenti.

L’idea di Elon Musk è naturalmente più rispondente alle caratteristiche che deve avere una simile piattaforma all’interno di un sistema capitalista e formalmente democratico, diverso cioè dalla realtà del gigante asiatico. In particolare, il suo pensiero sembra prefigurare una sorta di istituto finanziario, in cui i pagamenti digitali possono essere inviati con la stessa facilità dei messaggi diretti e in cui i creatori di contenuti possono essere pagati in maniera più soddisfacente di quanto accade al momento su piattaforme come YouTube. In questo sistema, in particolare, gli utenti possono generare più interessi su conti di pagamento che sarebbero però mantenuti proprio su Twitter.

Di fronte a questa presentazione, un dipendente della piattaforma non ha infine potuto esimersi dal formulare una precisa domanda: sembra a tutti gli effetti una banca, faremo anche prestiti? Un quesito cui il nuovo proprietario ha ritenuto di non doversi nascondere: se si intende fornire un servizio completo alle persone, non possono mancare elementi chiave e i prestiti sono uno di essi. Ora, quindi, non resta che attendere nuovi sviluppi per capire se realmente Twitter si trasformerà in una banca, ipotesi che, peraltro, potrebbe portare Musk in rotta di collisione con la politica, come già accaduto a Mark Zuckerberg all’epoca di Libra.

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