Che Apple richieda e ottenga un brevetto non è esattamente una notizia, né tantomeno una che faccia scalpore, tuttavia che in quel di Cupertino abbiano brevettato una “tastiera senza tasti” è indubbiamente curioso. Tale progetto potrebbe trovare applicazione pratica sugli iMac, i MacBook e persino sulle cover-tastiera degli iPad del futuro, pertanto è interessante scoprirla prima che questo ipotetico futuro si realizzi.

La “tastiera senza tasti” di Apple

In un’intervista del mese scorso al WSJ, Craig Federighi di Apple aveva spiegato come i team della mela lavorino alle varie parti di un’invenzione per periodi di tempo anche lunghi prima che la stessa arrivi effettivamente sul mercato, e quest’ultima parte non è neppure scontata. Se c’è una novità curiosa a cui gli ingegneri di Apple stanno lavorando da un po’ di tempo a questa parte, quella è sicuramente la “tastiera senza tasti”, pensata per creare una zona di input capace di prestarsi a diverse possibili interfacce, così da poter scrivere, riprodurre musica, giocare, disegnare e non solo.

La prima richiesta di brevetto di Apple per questo progetto risale ad un decennio fa; sì, avete letto bene: reca la data del 2012. Nel corso degli anni, poi, la vicenda era andata avanti con sviluppi e avvistamenti che però non andavano oltre quattro anni fa. Nei giorni scorsi è arrivata una piccola svolta per Apple: l’U.S. Patent and Trademark Office ha accordato al colosso californiano un brevetto che consente degli importanti avanzamenti nel progetto in discorso. Il tutto, peraltro, è corredato da dettagliate illustrazioni che soddisferanno anche i più curiosi.

Poco sopra si era parlato di varie interfacce sfruttabili in un’unica grande area di input, ebbene nei disegni si vede una di tali interfacce ritrarre i controlli per la riproduzione di contenuti multimediali su iTunes/Apple Music. Quanto mostrato è chiaro ma anche piuttosto limitato: il secondo display potrebbe essere sfruttato in maniera migliore ad esempio visualizzando altri elementi come un equalizzatore e tanto altro ancora. Nel brevetto di Apple si fa anche un rapido accenno ad un altro scenario di utilizzo che meriterebbe sicuramente un maggiore approfondimento: in quel di Cupertino vorrebbero sfruttare questo nuovo sistema di input anche in ambito gaming.

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Il segreto è nel feedback aptico

Tutto quanto detto fino a questo punto non fa esattamente rimanere a bocca aperta: il mercato ci ha già proposto dispositivi con secondi display, smartphone e notebook pieghevoli, persino notebook privi di tastiera fisica (avete presente la linea Yoga Book di Lenovo?), tuttavia il vero asso nella manica di Apple è il feedback aptico che dovrebbe entrare in gioco per far sì che la tastiera virtuale restituisca una sensazione realistica al tocco.

A questo fine, il secondo display dovrebbe essere di tipo flessibile e posizionato al di sopra di sensori di pressione e di un’esclusiva haptic board. A questo proposito non si può non ricordare nuovamente Lenovo: l’esperimento degli Yoga Book ha dimostrato come un normale schermo LCD non sia sufficiente in quanto non troppo dissimile dalle sensazioni offerte dalle tastiere virtuali degli smartphone. Apple, insomma, dovrebbe fare il possibile per evitare di ripetere questo errore e cercare piuttosto di arrivare ad un prodotto finale che dia sensazioni almeno simili a quelle di una tastiera fisica.

Attraverso questo particolare progetto, Apple intende superare il limite della scarsa flessibilità di un tradizionale sistema di input basato su tastiera, trackpad e mouse, ognuno con dei tasti dedicati. La “tastiera senza tasti” di Apple avrebbe diverse zone di input con supporto al force touch, così da simulare i tasti di una tastiera; ma il vantaggio consisterebbe nella capacità di rilevare non solo la posizione del tocco, ma anche la sua forza, assegnando a ciascuna azione una risposta ben precisa.

Possibili applicazioni pratiche

La “tastiera senza tasti” potrebbe essere integrata in un dispositivo elettronico comprensivo di un display e di una metà inferiore, come un notebook; in questo modo la superficie di input, realizzata in metallo o vetro, potrebbe essere configurata come una tastiera vera e propria, restituendo però un feedback aptico alla pressione di ciascun tasto.

Non essendo vincolata dalla presenza di tasti fisici, tale superficie potrebbe includere un secondo display adattivo per mostrare informazioni utili con conseguente riposizionamento dei tasti, oppure per prestarsi ad un uso da touchpad oltre che da tastiera.

Le immagini del brevetto di Apple mostrano esempi di rilevamento della pressione di un tasto e di generazione di zone di input in base alle interazioni dell’utente. Non manca neppure la possibilità di scegliere tra una tastiera classica e una con suddivisione ergonomica dei “tasti”. Tra gli esempi concreti, le immagini di Apple mostrano proprio un notebook, dunque un MacBook, come quello descritto poc’anzi: in un caso la superficie di input viene usata per i controlli della riproduzione musicale, nell’altro in guisa di tastiera e trackpad durante la navigazione sul web. A seguire una simile “tastiera senza tasti” viene mostrata in abbinamento ad un computer all-in-one come un iMac e ad un iPad.

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