Qualche giorno fa, il colosso statunitense Intel ha presentato il proprio programma Intel On Demand, che coinvolgerà i processori Xeon Scalable di quarta generazione (nome in codice Sapphire Rapids), ovvero quelli destinati ai server.

In soldoni, il programma permetterà a Intel di realizzare una gamma più risicata di soluzioni, che tuttavia saranno decisamente ricche di funzionalità, attivabili o disattivabili da remoto a pagamento (verranno concesse in licenza), in base alle esigenze del cliente.

La prossima generazione di Intel Xeon (Sapphire Rapids) arriverà all’inizio del 2023

All’inizio del mese di novembre, siamo venuti a conoscenza del fatto che Intel prevede di presentare ufficialmente i processori Xeon Scalable di quarta generazione, nome in codice Sapphire Rapids, il prossimo 10 gennaio 2023; a condividere questo dettaglio, è stata la stessa realtà statunitense, tramite il proprio profilo Twitter.

La quarta generazione delle piattaforme Xeon Scalable rappresenta una importante evoluzione delle piattaforme per server e data center dell’azienda, dal momento che introduce una nuovissima micro-architettura e aumenta il numero di core fino a 60 core, offrendo inoltre il supporto a funzionalità avanzate come Advanced Matrix Extensions (AMX), Dynamic Load Balancer (DLB), Intel Data Streaming Accelerator (DSA), Intel In-Memory Analytics Accelerator (IAA) e Intel QuickAssist Technology (QAT) per soddisfare anche i clienti più esigenti.

Con i Sapphire Rapids debutterà la piattaforma Eagle Stream, quella piattaforma che consentirà l’assemblaggio di due processori: a tal proposito, vengono offerti il supporto PCIe di quinta generazione con protocollo CXL 1.1, memorie DDR5 e HBM2E per supportare una CPU x86.

In generale, quindi, si tratta di soluzioni completissime che potrebbero rivelarsi “troppo” per alcune destinazioni d’uso, o che semplicemente potrebbero servire unicamente in alcuni momenti specifici. A tal proposito, Intel ha sperimentato un programma che consentirà di scegliere quali funzionalità abilitare sul proprio processore.

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Nasce Intel On Demand: le funzionalità premium si abilitano a pagamento (se necessarie)

Con lo scopo di fornire agli utenti finali una maggiore flessibilità in costi e investimenti, il colosso statunitense, come anticipato in apertura, ha ideato il programma Intel On Demand tramite cui presenterà un numero decisamente ridotto di modelli di CPU, tutti completissimi ma con funzionalità premium disabilitate: queste, verranno abilitate solo e soltanto se il cliente finale ne avrà bisogno. Per fare ciò, è stata sfruttata la tecnologia Software Defined Silicon (SDSi).

Tra le funzionalità/tecnologie che Intel vuole rendere disponibili “on demand”, e quindi previo pagamento di un corrispettivo che abiliterà la funzionalità a distanza, rientrano praticamente tutte quelle che abbiamo citato poco sopra: DLB, DSA, IAA, QAT e Software Guard Extension.

Dal momento che queste tecnologie incluse nel programma On Demand di Intel sono destinate a carichi di lavoro completamente diversi tra loro, pochissimi clienti si ritroveranno ad averne bisogno di tutte, almeno contemporaneamente: è più probabile che, man mano che evolvono i propri data center, potrebbero averne bisogno di alcune in particolare, ed è allora che entra in gioco il programma Intel On Demand.

Nel frattempo, alcuni dei clienti di Intel offriranno queste funzionalità come servizio (ad esempio, per macchine cloud e di co-hosting). Altri, invece, contribuiranno ad attivarli su server installati on-premise.

Riguardo al programma Intel On Demand, gli interrogativi sono molti

L’implementazione formale del programma Intel On Demand lascia, tuttavia, più domande che risposte: non è infatti chiaro quanto Intel preveda di addebitare (in termini economici) per attivare determinate funzionalità o quanto i propri clienti vorranno avviarle “come servizio”; è noto che aziende del calibro di H3C, HPE, Inspur, Lenovo, Supermicro, PhoenixNAP e Variscale prenderanno parte al programma On Demand.

Inoltre, va considerato che, allo stato attuale, il programma On Demand di Intel è riservato ai soli clienti server e sarebbe logico aspettarsi che possa rimanere una prerogativa delle piattaforme Xeon.

Qualcun altro, poi, potrebbe pensare che il programma Intel On Demand possa finire per imitare lo sfortunato Intel Upgrade Service (che ha avuto vita breve tra la fine del 2010 e la fine del 2011): tuttavia, tenendo presente che il mondo dei server viaggia ad una velocità diversa e si comporta in modo diverso rispetto al mondo dei PC client, e considerando che non conosciamo (ancora) i termini effettivi del programma, pare azzardato fare un parallelismo con il passato, almeno fino a quando non conosceremo tutti i dettagli.

Per maggiori informazioni sul programma Intel On Demand, vi rimandiamo comunque alla pagina dedicata sul portale ufficiale di Intel.

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