Tether, l’azienda che si è ritagliata una posizione di primo piano nel settore dei servizi finanziari digitali, ha arricchito la sua proposta lanciando CNH₮, ovvero una stablecoin collegata allo yuan cinese sulla rete di Tron. Con il suo arrivo, la proposta di Tether è ora composta da quattro stablecoin, ovvero CNH₮, USD₮ (collegata al dollaro statunitense), EUR₮ (euro), e MXN₮ (peso).

Naturalmente in molti hanno notato come il lancio avvenga in un momento del tutto particolare per il settore delle criptovalute, dopo il vero e proprio sconquasso provocato dal crac di FTX. Un crollo il quale ha paradossalmente giovato alle stablecoin, precedentemente finite nel mirino dell’opinione pubblica a causa delle vicende di Terra (LUNA) e dall’effetto domino innescato dal suo clamoroso crollo, ma ha riversato discredito praticamente su tutte le aziende impegnate in questo genere di attività finanziarie. Tanto da spingere alcune di esse, in particolare Binance a cercare di porre rimedio ad una situazione molto seria.

È stato del resto Paolo Ardoino, amministratore delegato di Tether, a porre l’accento su questa tempistica, dichiarando: “In un momento in cui il mercato delle criptovalute sta vivendo un enorme tumulto, crediamo che il modo migliore per andare avanti sia continuare a costruire. Le cose vanno come al solito in Tether e speriamo che la nostra continua crescita ed espansione ispirino anche gli altri a continuare ad andare avanti.

Cos’è CNH₮

Come ricordato nel comunicato emesso da Tether, CNH₮ è stato ideato nel preciso intento di fungere da rappresentazione digitale dello yuan cinese ed è supportato alla pari dalle riserve di valuta tradizionale detenute dall’emittente. Riserve che sono affidate a Capital Union, importante istituzione finanziaria di stanza alle Bahamas che affianca Tether.

Il progetto è stato fondato nel 2019 ed è stato collegato allo yuan cinese offshore. Inizialmente la stablecoin è stata disponibile solo come  token ERC-20 sulla blockchain di Ethereum. Con il lancio su Tron allarga quindi il suo raggio d’azione, in particolare venendo reso disponibile su Bitfinex, il primo exchange che ne consentirà l’acquisto e la detenzione.

Come abbiamo ricordato, si tratta di una stablecoin, ovvero una valuta virtuale ancorata ad un bene reale, in questo caso lo yuan offshore. Cosa vuol dire offshore? Occorre a questo punto precisare che la divisa ufficiale della Repubblica Popolare Cinese è il Renmimbi, mentre lo yuan ne rappresenta una unità di conto, insieme a jiao e fen (rispettivamente un decimo e un centesimo dello yuan).

Il Renmimbi viene valutato in due modi diversi:

  1. onshore, con simbolo CNY, il cui prezzo è valido per le transazioni che hanno luogo all’interno del Paese;
  2. offshore, con simbolo CNH, la cui quotazione fa da riferimento per le operazioni le quali avvengono al di fuori dei confini nazionali.

La nuova stablecoin, quindi, sarà utilizzata per le operazioni al di fuori dei confini nazionali cinesi e, soprattutto, non avrà nulla a che vedere con i piani monetari del governo cinese, tutti concentrati al momento sul prossimo debutto della CBDC (Central Bank Digital Currency) messa in programma dalla banca centrale del gigante orientale.

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Per Tether restano comunque problemi sulle riserve di garanzia

Come dovrebbe ormai essere noto, le stablecoin si fondano su un principio ben preciso: per ogni unità di valore emessa, si tratti di dollari o yuan, ce ne deve essere uno di riserva cui spetta il compito di fare da garanzia.

Nel caso di Tether (e non solo), i dubbi al proposito sono sempre stati molti, trovando conferma nelle indagini portate avanti dal Procuratore Generale di New York Laetitia James. Proprio lei ha infatti scritto a chiare note sul suo rapporto: ” L’affermazione di Tether secondo la quale la sua valuta virtuale sarebbe sempre completamente sostenuta da dollari USA era una falsità.

Parole di fuoco che sono andate a ispirare la sentenza definitiva, con la quale Tether LTD. e Bitfinex (exchange controllato dalla stessa società) sono state bandite dallo Stato e condannate a pagare una multa pari a 18,5 milioni di dollari. Una sentenza la quale, però, ha permesso alle due aziende di presentare quanto concordato alla stregua di una grande vittoria. In un comunicato emesso, hanno infatti affermato: “Tether Ltd e Bitfinex esprimono grande soddisfazione per aver raggiunto un accordo legale con il procuratore generale di New York. E nell’accordo non ammettiamo alcun illecito.

Alla luce di queste vicende, non proprio di scarso rilievo, la nuova stablecoin potrebbe rivelarsi tutt’altro che una sicurezza, per i consumatori di ogni parte del globo, con cui Tether ha potuto continuare a relazionarsi dopo la sentenza della James.

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