Ci sono diverse zone abitate sul nostro Pianeta, per lo più aree costiere, il cui futuro è messo a repentaglio dal continuo innalzamento dei mari, al quale vanno ad unirsi diversi altri fenomeni climatici distruttivi. Molte di queste zone guardano al futuro con un po’ di incertezza e predispongono piani da mettere in atto in caso di catastrofi, che purtroppo non sempre si dimostrano attuabili per tempo. Ora queste realtà riceveranno un aiuto dalla NASA, grazie al nuovo satellite SWOT, pronto al lancio.
Il satellite SWOT fotograferà gran parte del pianeta Terra ogni 21 giorni, per monitorare inondazioni, siccità e varie problematiche legate all’acqua
SWOT, acronimo di Surface Water and Ocean Topography, è il nome dato al nuovo satellite della NASA, realizzato in collaborazione con le agenzie spaziali di Francia, Canada e Regno Unito; il lancio del modulo è previsto per venerdì 15 dicembre alle ore 12:46 (in Italia), mentre la diretta video comincerà alle 12:00 e potrà essere seguita direttamente sul sito dell’agenzia, oltre che sui soliti canali social.
Lo scopo che si prefigge SWOT è quello di esaminare circa il 90% dell’acqua presente sul pianeta, ad eccezione dei poli, creando mappe ad alta risoluzione di oceani, fiumi e laghi grazie ad un particolare radar in grado di penetrare le nuvole. Tamlin Pavelsky, responsabile della scienza idrologica del team SWOT nonché ricercatore dell’Università della Carolina del Nord ha così commentato:
Il progresso chiave per SWOT è che saremo in grado di misurare simultaneamente l’estensione e l’altezza dell’acqua. L’aggiunta di questa nuova dimensione è fondamentale perché ci consente di pensare alle cose in termini di cambiamenti di volume nel tempo.
La tecnologia implementata su SWOT consentirà al satellite di mappare laghi e fiumi di notevole estensione, e sui quali si hanno pochi dati considerando che spesso sono difficilmente raggiungibili via terra; questi dati avranno un’importanza fondamentale non solo per la misurazione dell’entità delle alluvioni, ma anche per valutare la vulnerabilità climatica di certe zone o valutare la necessità di acqua per l’irrigazione delle colture nelle zone rurali.
Il satellite ha più o meno le dimensioni di un SUV e il suo principale strumento di lavoro è l’interferometro radar in banda Ka, per gli amici KaRIn: questo strumento invia a terra un impulso radar di 1,5 KW rilevando, pochi millisecondi dopo grazie a delle apposite antenne, il segnale riflesso; in questo modo è in grado di determinare l’altezza dell’acqua nella zona analizzata. Uno degli ingegneri responsabili dello sviluppo di KaRIn ha dichiarato in merito:
Questo strumento sarà in grado di misurare l’altezza dell’acqua con una precisione centimetrica. Pensare che possiamo migliorare la precisione di un fattore 100, e da una distanza di quasi 900 chilometri dalla superficie, è piuttosto incredibile
Il satellite SWOT è inoltre dotato anche di altri strumenti, nello specifico un altimetro radar, un radiometro a microonde e una serie di specchi per misure di tracciamento laser da terra. Il nuovo strumento della NASA potrebbe rivelarsi molto prezioso nella lotta ai cambiamenti climatici e alle catastrofi che ne derivano, dando modo agli scienziati di lavorare con dati nettamente migliori, nonché molto più precisi, di quelli raccolti con i satelliti precedenti.
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