Google, Apple e Mozilla, vale a dire i produttori di tre dei browser web più conosciuti e utilizzati al mondo — rispettivamente, Google Chrome, Safari e Firefox — hanno deciso di fare gioco di squadra per il futuro del settore: dal lavoro frutto dello sforzo comune dei tre colossi nascerà Speedometer 3, ovvero il benchmark per browser web di nuova generazione.
L’annuncio di questa importante collaborazione è arrivato tramite i canali Twitter ufficiali dei tre produttori e il suo portato pratico è presto detto: i nomi più importanti nel settore della navigazione web e dei motori di rendering potranno mettere bocca sul funzionamento di un benchmark realizzato per testare in maniera accurata le prestazioni delle proprie applicazioni con le tecnologie di ultima generazioni impiegate dai siti web.
Il canale Twitter ufficiale Mozilla Developer ha dedicato un intero thread a questo interessante argomento, spiegando come Speedometer 3, nato dato dai presupposti e dall’unione di intenti di cui sopra, permetterà di avere una panoramica più ampia e precisa della situazione. Del resto — spiega Mozilla — avere delle buone idee non basta, per attuarle è necessaria una comprensione condivisa delle necessità esistenti e un lavoro coordinato tra autori di siti, creatori di framework, vendor di browser e gruppi creatori di standard. Dal canale WebKit di Apple viene sottolineato come questi miglioramenti a livello di benchmark favoriranno il lavoro sulle prestazioni dei browser, a tutto vantaggio degli utenti finali.
Questo benchmark verrà sicuramente impiegato anche per mettere in atto dei confronti tra WebKit di Safari, Blink di Chrome o V8 di Google e SpiderMonkey di Mozilla; da parte di Google è già stato sottolineato come l’imposizione di regole valide per tutti dovrebbe prevenire l’alterazione dei risultati in favore di uno o dell’altro produttore.
Infine, è bene ricordare come il progetto sia ancora alle prime battute: la stessa pagina GitHub ufficiale parla di sviluppo in corso e descrive Speedometer 3 come instabile, consigliando piuttosto l’utilizzo della versione 2.1.
Leggi anche: Google posticipa l’addio alle estensioni Manifest v2 di Chrome
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