Giusto qualche giorno fa abbiamo visto come l’Unione Europea abbia intenzione di mettere un freno alla pubblicità di Instagram e Facebook, ora giunge la notizia che la Commissione Europea ha avviato un procedimento legale con un’indagine antitrust nei confronti di Meta, per condizioni commerciali sleali. Vediamo di cosa si tratta.

Meta accusata di aver abusato della sua posizione dominante sul mercato per favorire Facebook Marketplace

Marketplace è un servizio lanciato dall’azienda nel 2016, che consente agli utenti del social network Facebook di acquistare e vendere ogni tipo di bene ma, a quanto pare la condotta dell’azienda viola le regole antitrust dell’Unione Europea.

Le indagini vanno avanti da circa 18 mesi, con gli sforzi separati ma collaborativi della Commissione Europea e della Competition and Markets Authority (CMA) del Regno Unito, per stabilire se Meta stia utilizzando la propria posizione dominante sfruttando i dati del suo social network, per avere un vantaggio sui rivali nello spazio degli annunci economici online. A quanto pare le indagini hanno raccolto abbastanza dati da far procedere la Commissione Europea per vie legali, seguendo l’esempio della CMA che ne aveva già dato notizia ad agosto.

La Commissione Europea in sostanza, accusa Meta di aver favorito il proprio servizio di annunci collegandolo al proprio social network, “distorcendo la concorrenza nei mercati degli annunci economici online”; Margrethe Vestager, vicepresidente esecutivo della Commissione Europea per la politica della concorrenza, ha così commentato:

Con il suo social network Facebook, Meta raggiunge globalmente miliardi di utenti mensili e milioni di inserzionisti attivi. La nostra preoccupazione preliminare è che Meta leghi il suo social network dominante Facebook ai suoi servizi di annunci economici online chiamati Facebook Marketplace. Ciò significa che gli utenti di Facebook non hanno altra scelta che avere accesso al Marketplace di Facebook. Siamo preoccupati che Meta abbia imposto condizioni commerciali sleali, consentendole di utilizzare i dati sui servizi di annunci classificati online concorrenti. Se confermate, le pratiche di Meta sarebbero illegali secondo le nostre regole sulla concorrenza.

Al contempo le indagini della Commissione Europea vogliono anche far luce sui servizi di annunci economici rivali, che fanno pubblicità sui social network dell’azienda come Facebook e Instagram; il dubbio è che la società ponga agli inserzionisti termini e condizioni spropositati e ingiustificati, utilizzando i loro dati a vantaggio del proprio Marketplace. Insomma si tratta dell’ennesima grana legale per l’azienda, staremo a vedere come evolve la situazione.

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