Si torna a parlare ancora una volta dell’atteso visore di Apple dedicato alla mixed reality grazie ad un nuovo report che parla di caratteristiche peculiari come una corona fisica per passare alla visione del mondo reale, una particolare soluzione per donare al gadget un’autonomia soddisfacente e tanto altro.
Il nuovo report è emerso dopo che nei giorni scorsi vi avevamo già parlato del possibile cambio di nome del sistema operativo dedicato, dei progressi del progetto e di alcuni possibili scenari di utilizzo.
Indice:
Visore Apple per la mixed reality: corona digitale, batteria e altro
Alla fonte di tutte queste nuove indiscrezioni si colloca un report di The Information, che segnala una serie di caratteristiche inedite del visore pure oggetto di numerosi rumor nei mesi precedenti.
La lista è piuttosto lunga e comprende:
- Una batteria da indossare in vita, connessa in modo magnetico in stile MagSafe all’archetto del visore. Una ricarica completa della batteria dovrebbe durare non più di due ore, tuttavia la soluzione studiata da Apple ne consentirebbe una rapida sostituzione per le sessioni di utilizzo più lunghe.
- Un design facente uso di alluminio, vetro e fibra di carbonio al fine di contenere peso e dimensioni del dispositivo. Apple avrebbe cercato di nascondere alla vista le videocamere a beneficio dell’estetica.
- Una piccola corona in stile Digital-Crown sul lato destro permetterebbe una rapida transizione dalla realtà virtuale a quella fisica. A differenza di Apple Watch, in questo caso non ci sarebbe alcun feedback aptico.
- Il team di Apple avrebbe sviluppato diversi modelli di headband, tra cui una destinata ai consumatori realizzata in materiale simile ai cinturini sportivi di Apple Watch e dotata di speaker integrati e una rivolta solo agli sviluppatori.
- Per gli utenti che indossano gli occhiali da vista, ci sarebbero delle lenti graduate agganciabili magneticamente.
- Piccoli motorini regolerebbero le lenti interne al fine di adattarle alla distanza interpupillare dell’indossatore, così da garantire ad ogni utente il più ampio campo visivo.
- Un FoV di 120 gradi, pari a quello di Valve Index e superiore a quello di Meta Quest Pro (106 gradi).
- Chip H2 per una connessione a latenza estremamente ridotta con Apple AirPods Pro di seconda generazione e nuovi modelli di AirPods.
- Due chip, di cui un SoC principale con CPU, GPU, memoria e ISP (image signal processor) dedicato, entrambi prodotti con processo produttivo a 5 nm (dunque tagliati fuori dagli avanzamenti tecnici che Apple, secondo i rumor, dovrebbe portare su altri dispositivi della line-up nel corso dell’anno).
- L’ISP (image signal processor) dedicato assolverebbe al delicato compito di convertire le immagini distorte catturate dalle videocamere esterne in una rappresentazione video fedele alla realtà; il tutto direttamente davanti agli occhi dell’utente e con una latenza minima. Il chip includerebbe anche una memoria appositamente prodotta da SK Hynix ad elevata larghezza di banda.
- La capacità di eseguire le app esistenti per iOS in 2D.
Limiti e altre indiscrezioni
La fonte non manca di parlare dei limiti del visore di Apple per la mixed reality, a partire dalla ridotta compatibilità con cuffie Bluetooth di terze parti, che soffrirebbero di una latenza eccessiva, e dalla mancanza di un ingresso per il jack audio da 3,5 mm. Insomma la solita chiusura in stile Apple che potrebbe spingersi a prevedere le AirPods come obbligatorie per le attività di comunicazione al fine di tutelare la privacy delle conversazioni degli utenti.
I primi prototipi facevano uso di grandi batterie esterne da indossare in vita e ora pare che Apple sia tornata ad una soluzione di questo tipo, sostenuta a suo tempo da Jony Ive.
Il colosso di Cupertino avrebbe abbandonato l’idea delle headband sostituibili per ragioni tecniche e dovrebbe favorire il tracciamento delle mani e il riconoscimento della voce come sistemi di input, anche se si parla di test eseguiti su una bacchetta e un ditale. Apple non dovrebbe affiancare un controller al visore, visto che il gaming non sarebbe il focus principale della mela; in ogni caso, ci sarebbe anche un piano per fare di Unity il primo partner ad offrire esperienze VR per il visore.
Apple vorrebbe concentrarsi sulle videoconferenze, con avatar digitali ad alta precisione (realistici per espressioni facciali e movimenti del corpo), e avrebbe sviluppato il software necessario per azioni particolari come trascinare l’app delle Mappe dallo schermo di un Mac e usarla per mostrare il modello 3D di una città su di un tavolo. A Cupertino avrebbero destinato risorse anche all’utilizzo educativo del dispositivo.
Conferme di rumor precedenti e prezzi presunti
La fonte riafferma anche diversi rumor già riportati nei mesi precedenti da altre testate e leaker, come: l’ampio display rivolto all’esterno pensato per mostrare le espressioni facciali dell’utente alle persone intorno e dotato di basso refresh rate per ridurre i consumi un po’ come l’AoD su iPhone 14 Pro; i display interni Micro OLED con risoluzione 4K realizzati da Sony per una visione complessiva in 8K; il tracciamento di ogni occhio con almeno una videocamera per rendere l’avatar estremamente realistico e per ridurre i consumi renderizzando a risoluzione piena solo le immagini verso cui è rivolto lo sguardo dell’utente; una dozzina di videocamere e sensori per catturare espressioni facciali e movimenti del corpo (gambe comprese); scanner LiDAR a lungo e corto raggio per mappare superfici e distanze in 3D.
Secondo il report, il fornitore Pegatron avrebbe assemblato migliaia di prototipi lo scorso anno in una fabbrica vicino a Shanghai, avendo ormai superato diversi stadi della fase prototipale e stante il lancio inizialmente previsto per il 2022. A quanto pare, Apple avrebbe anche studiato i prezzi, con richieste dai 3.000 dollari a salire a seconda della configurazione: The Information avrebbe appreso questo dettaglio da quattro persone con conoscenza della materia.
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