Se in tanti non ne aveste mai sentita parlare, è fatto ovvio e lampante e che spiega anche il perché il nuovo governo abbia deciso di chiuderla (o meglio, toglierle i finanziamenti, visto che è ancora online). ITsART, come anticipato sopra, è una piattaforma digitale che ha l’obiettivo di promuovere la cultura italiana per mezzo di contenuti culturali e artistici di vario tipo, un’alternativa alle più comuni forme di fruizione dal vivo (visto che era inizialmente pensata come strumento per sopperire a tali mancanze legate al COVID-19). Comunque, ITsART chiude, nonostante al momento sia ancora disponibile online e fruibile da tutti.

Cala il sipario su ITsART, la piattaforma di streaming per la cultura italiana

La nascita di ITsART non è frutto di una fantasia improvvisata ma di una norma approvata dal parlamento nel luglio 2020 che prevede espressamente che per sostenere la ripresa delle attività culturali venisse realizzata una piattaforma digitale per la promozione del patrimonio culturale e degli spettacoli anche mediante la partecipazione di altri soggetti pubblici e privati.

Ne parlava così l’ex ministro della cultura Dario Franceschini poco più di un anno fa; una “Netflix italiana” della cultura perché di fatto è una piattaforma digitale di streaming che mette a disposizione una serie di contenuti on demand, che spaziano dall’opera all’arte figurativa, dalla musica ai luoghi fino ai film e ai documentari. Ma a differenza di Netflix, che come noto mette tutto a disposizione con varie formule di abbonamento, ITsART preferisce puntare sulla formula d’acquisto dei singoli contenuti, che non costano nemmeno poco. C’è anche la sezione gratuita, ma molti dei contenuti sono disponibili altrove, su Rai Play ad esempio.

Comunque, non mancano delle esclusive e delle chicche, ad esempio il tour virtuale di luoghi come il museo della Scienza e della Tecnologia di Milano (al costo di 7 euro), chicche che tuttavia di qui a breve non saranno più disponibili perché il nuovo ministro della cultura Gennaro Sangiuliano, e quindi il governo Meloni stesso, han deciso di non continuare a finanziare l’iniziativa, ora in stato di liquidazione da Cassa Depositi e Prestiti (CDP).

Non è una sorpresa, considerando quanto scritto e alla luce di quanto comunicato dallo stesso ministro lo scorso novembre, che ammetteva le gravi perdite economiche che affliggevano tale progetto. Di qui, la lettera dello scorso 29 dicembre da parte di CDP e Chili (azienda partner) che comunicava la cessazione delle attività e l’annuncio della liquidazione.

Come anticipato, nel momento in cui scriviamo ITsART è ancora online e a disposizione degli interessati, nonostante il suo destino sia a questo punto segnato, a fronte di ricavi particolarmente bassi e della stessa decisione del governo di non intendere continuare a sostenere il progetto del precedente ministro Franceschini, progetto che si chiude così a meno di due anni dalla sua apertura.

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