TikTok sta portando avanti un programma pilota che sembra un risposta alla polarizzazione dell’opinione pubblica dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina. In pratica, i media vengono etichettati in base ad alcuni criteri come l’indipendenza editoriale, la loro copertura, la condotta giornalistica e le fonti di finanziamento. Vediamo quindi nel dettaglio cosa è stato messo in campo.

Cosa prevede il programma pilota di TikTok

Dopo aver condotto il programma in Russia, Ucraina e Bielorussia, con l’etichettatura di media controllati dal governo di Mosca come TASS, Novosti, RIA e RT, ora il social media ha deciso di allargare il suo raggio d’azione a 40 Paesi, tra cui Stati Uniti, Cina, Canada, Francia e Giappone.

I siti che saranno etichettati avranno a loro disposizione anche la possibilità di fare ricorso, ove ritengano non corretta l’etichetta affibbiata da TikTok. Gli eventuali reclami saranno affidati a esperti esterni, i quali daranno vita alla valutazione delle prove di indipendenza editoriale richiesta.

Naturalmente si preannunciano grandi polemiche, come quelle che ormai da mesi caratterizzano Facebook, ove non solo i media in questione, ma anche i messaggi rilasciati dai singoli utenti sono sottoposti al vaglio di fact checkers, i quali naturalmente utilizzano criteri del tutto personali nella fase di analisi.

Anche YouTube, Twitter e Instagram hanno cercato di fronteggiare l’utilizzo della propaganda sulle proprie piattaforme, mentre Reddit ha precedentemente limitato l’accesso ai media statali russi in Europa. Dal canto suo la Russia ha risposto bandendo Facebook e Instagram sul suolo nazionale, accusando i media di Meta di attività estremiste.

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TikTok, il precedente italiano

Come ricordato, il programma in questione è già attivo, dal passato mese di marzo, e ha svolto una prima fase di allenamento proprio durante le recenti elezioni politiche italiane del 25 settembre. In quella occasione TikTok ha varato un vero e proprio Centro Elezioni in-app, cui è stato affidato l’incarico di aiutare tutti coloro i quali sono soliti interagire con contenuti di materia elettorale ad attingere a fonti e informazioni effettivamente affidabili.

Nell’ambito di questa iniziativa era prevista l’applicazione di specifiche etichette ai contenuti collegati alle elezioni politiche italiane e a quelli proposti da account attribuiti a esponenti politici e partiti. Cliccando sulle etichette gli utenti sono stati in grado di accedere al Centro Elezioni e ai suoi contenuti elettorali. Inoltre sono stati utilizzati hashtag popolari, ad esempio #elezioni2022 ed #elezioni, in modo da facilitare il contatto con tutti coloro che cercavano contenuti di carattere politico.

TikTok, le linee guida sui contenuti politici

Occorre inoltre sottolineare come TikTok ormai da tempo abbia deciso di vietare gli annunci politici a pagamento, diversamente da quanto accade ad esempio su Facebook, ove anche in questi giorni gli utenti sono bombardati dagli annunci dei candidati alle prossime regionali, in particolare di Lombardia e Lazio.

A questo divieto si aggiunge la decisione di combattere i contenuti che portano avanti la disinformazione elettorale, oppure si traducono in abusi e comportamenti caratterizzati da vero e proprio odio ed estremismo violento.

Al fine di garantire il rispetto di queste linee guida, il social media ha deciso di utilizzare un mix tra moderatori umani e tecnologie. I contenuti e gli account segnalati dai membri della community sono inoltre sottoposti ad un monitoraggio continuo. Per rafforzare il contenimento alle minacce emergenti, TikTok collabora inoltre con analisti indipendenti confrontandosi periodicamente con altre realtà del settore, organizzazioni della società civile e altri esperti. Per quanto riguarda il fact-checking, in Italia collabora con Facta News.

Il meccanismo attivato valuta l’accuratezza dei contenuti in oltre 30 lingue, senza intervenire nella moderazione dei contenuti sulla piattaforma. Le valutazioni espresse forniscono però indicazioni su cui l’azienda imposta le azioni appropriate in linea con la policy.

Inoltre, nella fase in cui un contenuto è sottoposto all’analisi dei fact-checkers o nel caso non sia stato possibile verificarne l’autenticità, lo stesso non può essere ritenuto idoneo per la raccomandazione all’interno della pagina “Per Te”, oltre ad essere indicato presso gli utenti come non verificato, in modo da spingerli a riflettere prima di condividere un’informazione la quale può rivelarsi potenzialmente fuorviante.

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