Chiunque abbia frequentato con una certa regolarità la piattaforma TikTok ha avuto modo di notare come di tanto in tanto — per non dire regolarmente — la società promuova determinati video, non di rado al fine di migliorare relazioni con creator e aziende; ebbene, adesso questo ‘segreto di Pulcinella’ è stato apertamente svelato da fonti interne: stando a quanto riportato, i dipendenti di TikTok hanno la facoltà di decidere quali contenuti far diventare virali.
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L’esistenza di un vero e proprio tasto “Heating” finalizzato a far conoscere creator emergenti e personaggi famosi alla community è stata svelata nel contesto di un report di Forbes: questo tasto fa sì che determinati contenuti vengano proposti nella pagina Per Te degli utenti, andando di fatto ad aggirare l’algoritmo che dovrebbe regolare la selezione dei video proposti.
Il portavoce di TikTok Jamie Favazza ha spiegato come tale funzione non serva soltanto a promuovere determinati video così da farli diventare virali, ma anche a diversificare maggiormente i contenuti che compongono l’esperienza di fruizione degli utenti. Insomma, ad evitare che il feed venga dominato da uno o più trend del momento. Tale potere — a detta del portavoce — viene usato comunque in maniera molto parsimoniosa: solo lo 0,002% dei video nei Per Te verrebbero promossi in questo modo. A dirla tutta, le cifre reali potrebbero essere piuttosto diverse da quanto dichiarato pubblicamente: stando ad un documento interno finito sotto l’occhio vigile di Forbes, i video heated sarebbero responsabili di circa l’1-2% delle visualizzazioni complessivamente realizzate in un giorno.
I contenuti heated sono impossibili da riconoscere
L’esistenza di questo “tasto magico” a disposizione dei dipendenti di TikTok e l’aperta ammissione dell’utilizzo di tale potere per le finalità di cui sopra non rende comunque la situazione molto più chiara e trasperente rispetto a prima. Se per un verso, finora si era semplicemente presunto che TikTok facesse qualcosa del genere mentre adesso questa pratica è stata apertamente riconosciuta, per l’altro rimane l’impossibilità di sapere con certezza quali contenuti siano stati promossi dalla piattaforma.
Sì, perché — a differenza degli annunci pubblicitari e dei post sponsorizzati che sono subito identificabili come tali — i video heated non vengono in alcun modo etichettati da TikTok, pertanto non esiste una maniera per distinguerli in modo certo da quelli proposti e divenuti virali grazie all’algoritmo.
La notizia non sorprende e su questo non ci piove, tuttavia non può non rappresentare uno spunto per riflettere: nel corso degli anni, sono circolate a più riprese le voci secondo cui TikTok avrebbe promesso la promozione di contenuti al fine di convincere personaggi politici e personalità del mondo degli affari ad usare la piattaforma; adesso sappiamo che probabilmente non erano mere indiscrezioni. D’altra parte diverse società, soprattutto quelle operanti nell’industria musicale, hanno apertamente riconosciuto di utilizzare TikTok allo scopo di promuovere il proprio brand.
TikTok sceglie vincitori e perdenti, anche per sbaglio
In tutto ciò, è difficile non ricordare come, nel mondo dei social media, TikTok non sia esattamente la prima piattaforma a promuovere dei contenuti in maniera innaturale. Infatti, negli anni addietro, Facebook era stata coinvolta in una vicenda tutt’altro che limpida: nel 2016, la compagnia di Mark Zuckerberg era stata accusata di aver gonfiato i dati delle visualizzazione video allo scopo di vendere spazi pubblicitari; al fine di mettere fine alla controversia, Facebook aveva accettato di pagare ben 40 milioni di dollari.
La situazione di TikTok è chiaramente diversa: sebbene non tutti i contenuti diventino virali allo stesso modo, le visualizzazioni — fino a prova contraria — sono reali; l’effetto, però potrebbe essere comunque ingannevole: TikTok può di fatto scegliere a chi far avere successo sulla piattaforma; secondo Forbes, ci sarebbero stati persino degli incidenti: qualche dipendente si sarebbe servito del potere in discorso per promuovere contenuti propri o di qualche conoscente.
Quanto ai creator, questa mancanza di trasparenza di TikTok che impedisce di capire quali saranno i prossimi contenuti ad emergere potrebbe causare una perdita di interesse in quanti vedessero le proprie creazioni meno valorizzate che altrove. Del resto, giganti come YouTube e Instagram stanno lavorando per contrastare il concorrente rispettivamente con Shorts e Reels.
Leggi anche: TikTok nel mirino dell’UE: ecco perché rischia il ban
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