Con il livello delle prestazioni e della qualità generale che anno dopo anno sta crescendo anche nella fascia media del mercato degli smartphone, è sempre di più il comparto fotografico a separare i modelli premium da quelli meno costosi e questo vale anche per Apple, i cui iPhone figurano stabilmente tra i prodotti più apprezzati soprattutto per la parte video, pur essendo ancora indietro rispetto alla concorrenza per quanto riguarda lo zoom. Ebbene, nei giorni scorsi abbiamo visto come la futura generazione iPhone 15 — tra le cui fila dovrebbe figurare anche un iPhone 15 Ultra —potrebbe compiere l’atteso salto di qualità anche in questo ambito.

La mossa di Sony e la tecnologia di LG

Quando si parla di funzioni di zoom su smartphone, ci sono diversi produttori del mondo Android che già da anni si sfidano alzando sempre di più l’asticella. Non tutti i brand utilizzano lo stesso approccio: se da una parte troviamo l’esempio di Samsung, che già da qualche anno si spinge fino a ingrandimenti 100x sui modelli Ultra della gamma Galaxy S — e le aspettative su Samsung Galaxy S23 Ultra sono già elevatissime —, dall’altra possiamo ricordare l’esempio di Google, che pure coi Pixel 7 e 7 Pro ha puntando principalmente sul software — leggasi fotografia computazionale — per arrivare ad ingrandimenti maggiori rispetto a quelli figli del mero hardware.

Fino a questo momento, il principale limite degli smartphone in termini di zoom è stato rappresentato dalle lenti fisse, tali per cui ogni livello intermedio tra quelli di zoom ottico ha richiesto l’intervento di quello digitale, con conseguente perdita di qualità. Lo scorso anno, Sony ha mostrato qualcosa di diverso con Xperia 1 IV e il suo zoom ottico vero: dotato di un teleobiettivo da 85-125 mm, il dispositivo rende possibile uno zoom ottico 3.5 – 5.2x. Naturalmente, l’intervallo in sé mette in evidenza tutti i limiti di questo primo tentativo, tuttavia è proprio l’approccio a fare ben sperare. Stando alle ultime indiscrezioni provenienti dalla piattaforma Weibo, Sony non lascerà l’esperimento senza sviluppi, anzi ci riproverà già quest’anno con Xperia 1 V, questa volta facendosi aiutare da LG.

Secondo varie fonti e stando a quanto annunciato direttamente da LG Innotek al CES 2023, la soluzione di zoom continuo sviluppata dal produttore coreano è più compatta rispetto a quella di Sony e offre anche un range migliore, più precisamente 4-9x, con tanto di stabilizzazione ottica dell’immagine. Un range del genere eliminerebbe la necessità di avere due fotocamere dedicate allo zoom.

La collaborazione tra LG e Qualcomm, inoltre, dovrebbe giocare a favore dell’adozione di tale soluzione — a partire dall’ottimizzazione per lo Snapdragon 8 Gen 2 che quasi sicuramente sarà il cuore di Xperia 1 V e di tanti altri flagship Android.

iPhone 15 Ultra userà la fotocamera di LG?

Tutto interessante — almeno sulla carta —, ma in tutto il paragrafo precedente non si è fatta alcuna menzione di Apple. Ebbene il possibile coinvolgimento del colosso di Cupertino è presto spiegato: LG Innotek è una sussidiaria di LG Display e vanta tra i propri clienti alcuni nomi eccellenti, inclusa Apple, che non si rivolge al produttore sudcoreano solo per i display.

Stando a diverse fonti, nel prossimo futuro Apple potrebbe bussare alla porta di LG Innotek (e non solo) per discutere del nuovo sistema di zoom delle fotocamere degli iPhone 15. A questo punto non ci muoviamo più neppure nel terreno delle indiscrezioni, ma in quello delle supposizioni: quando si parla di comparto fotografico, Apple cerca sempre di proporre soluzioni funzionali anziché semplici numeri esagerati e uno zoom continuo di nuova generazione rappresenterebbe un’innovazione indubbimente gradita, foriera di benefici per le foto ma anche e soprattutto per i video. Nei giorni scorsi si è già parlato dello zoom periscopico reso standard dalla serie iPhone 15 con LG Innotek tra i probabili fornitori; ebbene, una chicca del genere rappresenterebbe il giusto tratto distintivo di un eventuale modello “Ultra”.

Naturalmente, quanto detto va preso cum grano salis, poiché al momento non c’è nulla di ufficiale.

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