Torniamo ad occuparci dei più recenti computer Mac lanciati da Apple appena una settimana fa e ufficialmente disponibili all’acquisto (anche in Italia) da meno di 24 ore: parliamo dei nuovi MacBook Pro 14 e Pro 16 con chip Apple Silicon M2 Pro ed M2 Max e del nuovo Mac mini con chip M2 ed M2 Pro.
Nonostante le prime recensioni positive, nelle ultime ore è emerso uno scenario preoccupante che rimette il colosso di Cupertino in una posizione scomoda a causa, ancora una volta, degli SSD lenti. Non è, infatti, la prima che su queste pagine bacchettiamo Apple per qualcosa del genere ma, specie visto il costo di queste macchine destinate ai professionisti, urge una profonda riflessione.
MacBook Pro 14 e 16 M2: ennesimo scivolone in casa Apple
A discapito di quanto vi abbiamo raccontato nella giornata di oggi, frutto delle prime recensioni positive dei nuovi MacBook Pro 14 e Pro 16 con chip M2 Pro ed M2 Max trapelate in rete, i primi utenti hanno iniziato a ricevere i propri ordini e la discussione online ha iniziato ad arricchirsi con altri punti di vista e tanti commenti, frutto di nuovi test.
Al netto delle recensioni positive sopracitate, realizzate dopo la prova di un MacBook Pro 14 o Pro 16 ben carrozzato con SSD da 2 TB (e non nella sua versione base), sono proprio le versioni base dei nuovi MacBook a mettere in imbarazzo Apple. E badiamo, già dalle recensioni positive emergeva una velocità di lettura leggermente inferiore rispetto ai predecessori con chip Apple Silicon M1 Pro ed M1 Max.
La prima segnalazione a cui facciamo riferimento è quella dell’utente Twitter Daniel (@ZONEofTECH) che ha condiviso due schermate catturate su due MacBook Pro 14, entrambi con SSD da 512 GB: il primo ha chip M2 Pro (modello 2023) e il secondo ha chip M1 Pro (modello 2021).
BREAKING: We’ve just discovered that the base 14” M2 Pro MacBook Pro (512GB) is considerably slower than the previous 14” M1 Pro model.
Apple is likely using single SSD modules again (like the base 256GB M2 Air and M2 MacBook Pro).
More testing to come. pic.twitter.com/3kMiHVDxaF
— Daniel (@ZONEofTECH) January 24, 2023
Risultati del test alla mano, l’SSD del modello con chip M1 Pro risulta essere considerevolmente più veloce di quello del successore con chip M2 Pro. Il motivo? Presto detto: Apple ha implementato nuovamente un singolo modulo NAND a densità maggiore invece di implementarne due in parallelo
La seconda segnalazione a cui facciamo riferimento, a mo’ di conferma, proviene dal canale YouTube Prodigeek, più nello specifico da un video in cui viene messo a confronto MacBook Pro M2 con un notebook con Windows 11.
Il momento di nostro interesse arriva poco dopo i 4:30 del video, anticipato dalla eloquente frase “qua abbiamo una delle peggiori schifezze che io abbia mai visto nel mondo PC”: il MacBook Pro 14 con chip M2 Pro e SSD da 512 GB esce sconfitto nei test benchmark sulle velocità di scrittura e lettura contro MacBook Pro 14 con chip M1 Pro e SSD da 1 TB o da 512 GB, pareggiando a stento i risultati di un MacBook Air con chip M1 (va leggermente peggio in lettura).
La critica più aspra, in questo caso, viene mossa contro la scelta di Apple di saldare l’SSD, rendendo di fatto impossibile l’upgrade di una memoria che viene definita come “quella che mettiamo nelle macchine da 600 euro” (tutt’altra fascia di mercato quindi) da quelli di Prodigeek.
I precedenti nella gamma MacBook, sempre con chip M2
Senza volere entrare troppo nel dettaglio, rischiando di appesantire la cosa, è comunque doveroso segnalare che, come avrete intuito dalle parole usate poco sopra, non è la prima volta che Apple fa un giochetto del genere, non rendendo giustizia ai propri prodotti, specie a quelli di base.
All’inizio dell’estate 2022, poco dopo la loro presentazione, MacBook Air M2 e MacBook Pro 13 M2 hanno fatto parlare parecchio di sé, il primo perché il primo di una nuova generazione, il secondo perché non portava innovazione se non il nuovo chip; su un punto, però, entrambi erano d’accordo: l’SSD della versione base con 256 GB di memoria era più lento rispetto a quello incluso con la versione base dei predecessori.
- Oltre al design, MacBook Pro 13″ M2 di “vintage” ha anche altro
- Apple l’ha fatto di nuovo: MacBook Air M2 da 256 GB ha un SSD più lento
Anche in questo caso, come spiegato poco sopra, la giustificazione alla lentezza è da attribuire alla scelta di rinunciare ai due chip NAND in parallelo (che consentono velocità più elevate) in favore di un singolo chip NAND a densità maggiore, sicuramente più lento nei benchmark ma che, secondo Apple, in realtà non penalizza l’utente nell’uso di tutti i giorni.
Anche Mac mini M2 è più lento del predecessore
Manco a dirlo, anche il nuovo Mac mini con chip M2, nella sua versione base con SSD da 256 GB, risulta avere velocità inferiori, tanto in lettura quanto in scrittura, rispetto al predecessore con chip M1.
La segnalazione, questa volta, proviene dal canale YouTube di Brandon Geekabit che ha smontato il nuovo Mac mini M2 con SSD da 256 GB, scoprendo che questo ha un solo chip NAND da 256 GB mentre la controparte con chip M1 ha due chip NAND da 128 GB che lavorano in parallelo.
In effetti, risultati alla mano (benchmark con l’app Blackmagic Disk Speed Test, via MacRumors), il nuovo Mac mini M2 da 256 GB ha SSD più lento tra il 30% e il 50% rispetto al predecessore.
Chiudiamo il capitolo sul Mac mini M2 con la segnalazione di Brian Stucki di MacStadium: anche nella configurazione con chip M2 Pro e SSD da 512 GB, Apple ha utilizzato un singolo chip NAND ad alta densità invece di due (o più) chip in parallelo; in questo caso, tuttavia, è difficile fare un confronto diretto perché non è mai esistito un Mac mini con chip M1 Pro.
MacBook Pro 14 e Pro 16 M1 e Mac mini M1, le scelte migliori
Conclusa l’analisi di quanto emerso da questi altri test, nasce spontaneo domandarsi quanto convenga effettivamente l’acquisto di uno dei nuovi computer della mela morsicata, specie qualora abbiate in mente di puntare al taglio base di queste macchine (che sono comunque destinate ai professionisti).
Probabilmente, visto il prezzo di listino decisamente salato dei nuovi MacBook Pro 14 e Pro 16 con chip M2 Pro ed M2 Max avrebbe più senso pensare agli affidabili predecessori che, in fin dei conti, offrono comunque tanta potenza di calcolo, lo stesso design, lo stesso display e la medesima dotazione di porte e, come detto, nel taglio base di memoria risultano decisamente più prestanti per quanto concerne le operazioni di lettura e scrittura.
Tanto per darvi un’idea, al momento della stesura di questo articolo, il MacBook Pro 14 M1 Pro (CPU 8-core, GPU 14-core, 16 GB di memoria unificata, 512 GB di SSD) è acquistabile su Amazon al prezzo di 2103,99 euro (questo è il link diretto) contro i 2499,00 euro richiesti, di listino, dal modello 2023 con chip M2 Pro e SSD da 512 GB. Stesso discorso per il MacBook Pro 16 M1 Pro (CPU 10-core, GPU 16-core, 16 GB di memoria unificata, 512 GB di SSD) che è acquistabile su Amazon al prezzo di 2527,99 euro (questo è il link diretto) contro i 3099,00 euro richiesti, di listino, dal modello 2023 con chip M2 Pro e SSD da 512 GB.
In ultimo, anche il Mac Mini M1 consente di risparmiare qualcosina rispetto alla controparte 2023 con chip M2 nella configurazione base: esso è infatti acquistabile su Amazon a 699,00 euro (questo è il link diretto) in luogo dei 729,00 euro della controparte 2023 con chip M2 e SSD da 256 GB.
Va comunque detto che, al netto degli SSD che risultano più lenti nelle configurazione di base, le potenzialità dei chip M2 sono decisamente più elevate rispetto a quelle dei precedenti chip M1 (e che, d’altro canto, nell’uso quotidiano, no stress, le differenze risultano comunque impercettibili).
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