Anche Amazon avrebbe deciso di sfruttare le potenzialità commerciali degli NFT (Non Fungible Token). Indiscrezioni al proposito sono state lanciate nel corso delle ultime ore da svariate fonti, le quali concordano sul fatto che l’evento avrebbe luogo in primavera, precisamente nel mese di aprile. Il focus del progetto sarebbe incentrato sui giochi NFT e a supporto dello stesso sarebbero previste campagne di marketing tese a convincere gli utenti dell’e-commerce a utilizzarli, prendendo così confidenza con gli NFT.
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Amazon si starebbe per dirigere verso gli NFT
Il progetto sarebbe stato messo in campo ormai da tempo, dopo una prima fase di studio in cui l’azienda ha cercato di capire cosa starebbe stato meglio fare. In questa fase, peraltro, l’idea di partenza era di coinvolgere alcuni artisti nella realizzazione di opere digitali.
Con il trascorrere del tempo la direzione è andata via via precisandosi, portando infine alla decisione di fare leva sulla piattaforma principale e non su Amazon Web Services (AWS), come inizialmente preventivato. Anche se proprio AWS era stata il teatro delle precedenti incursioni dell’azienda di Seattle nel settore crypto. Il riferimento è ad Amazon Coins, un progetto lanciato nel 2013 e ancora operante in cui il tentativo di fidelizzazione ha coinvolto soltanto marginalmente gli asset virtuali.
Stando a quanto riferito dalle fonti, Amazon avrebbe individuato OpenSea e Rarible come principali concorrenti nella sua nuova impresa. Si tratta del resto di due delle principali realtà attualmente operanti nel commercio di NFT, ma in effetti ancora non è chiaro in cosa la nuova piattaforma dovrebbe assomigliare o differire dalle stesse.
Proprio dall’interno di OpenSea e Rarible, sempre stando alle fonti che si sono espresse su quanto sta accadendo, sarebbero sorte grandi preoccupazioni. Il timore, naturalmente, è che Amazon possa riuscire ad approfittare del gran numero di clienti vantati per ricavarsi subito una posizione di predominio nel settore. Considerato che OpenSea ha sinora interagito nelle sue operazioni con 2,5 milioni di utenti (secondo i dati di Dune Analytics), un numero abbastanza trascurabile se raffrontato a quello di Amazon, tali timori sembrano tutt’altro che fuori luogo.
Le prime indiscrezioni al proposito risalgono all’aprile del 2022
Occorre sottolineare come le notizie che stanno filtrando in queste ore non rappresentino una vera e propria sorpresa. Il CEO di Amazon, Andy Jassy aveva infatti rilasciato un’intervista nell’aprile dell’anno passato a Squawkbox (CNBC), in cui non solo aveva riconosciuto la validità degli NFT, ma aveva anche dichiarato l’attenzione verso le ipotesi di un coinvolgimento dell’azienda nella loro compravendita.
Se all’epoca erano state smentite le indiscrezioni che volevano Amazon interessata a integrare il Bitcoin e a dare vita ad una sua criptovaluta, Jassy non aveva comunque chiuso ad un suo impegno in tal senso. Anche perché tra le Big Tech era in pratica rimasta l’unica a non impegnarsi in progetti importanti di innovazione finanziaria o Web3.
Se è noto l’impegno di Meta nel metaverso, con risultati a dire il vero non proprio eclatanti, anche Alphabet, società madre di Google e YouTube sta infatti portando avanti piani tesi all’integrazione dei token non fungibili nel suo servizio di streaming. Con tutta evidenza il Web3 è considerato un luogo ove è possibile fare affari, al di là dei dubbi attualmente esistenti sulla realtà virtuale e aumentata e di una brusca frenata degli NFT nel corso dell’anno passato.
Naturalmente l’annuncio di un impegno diretto di Amazon è destinato non solo a sollevare clamore, ma anche a costringere la concorrenza a rimettere mano ai propri piani per quanto concerne questo particolare ambito. Non resta ora che attendere la primavera per capire cosa potrebbe accadere.
Leggi anche: Cos’è e come funziona il Web3, la nuova fase della vita di Internet
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