Il mondo dei social continua ad essere interessato da una serie di scossoni di assestamento che sembrano il preludio a notevoli cambiamenti nell’immediato futuro. In particolare, le ultime novità di rilievo riguardano Twitter e TikTok, anche se per diversi motivi.
Indice:
Twitter Blue arriva anche in Italia
Sono passate poche settimane dal rilancio di Twitter Blue che aveva fatto parlare non poco i media, soprattutto alla luce dell’attivismo messo in mostra da Elon Musk per rilanciare il suo social dal punto di vista finanziario. La novità delle ultime ore, in tal senso, è l’approdo del piano d’abbonamento anche nel nostro Paese, il quale va in tal modo ad aggiungersi ad altri undici, tra cui spiccano Francia, Germania, Spagna, Portogallo e Arabia Saudita.
Per quanto riguarda gli utenti del Belpaese, potranno esercitare la loro scelta tra due opzioni, per il browser web:
- un abbonamento annuale da 7 euro al mese, tale da tradursi in un risparmio di 84 euro (12%), con fatturazione annuale;
- un piano mensile da 8 euro al mese, il quale porta la cifra complessiva della spesa totale a 96 euro nel corso dei dodici mesi, con fatturazione mensile.
Ad esse si va poi ad aggiungerne un’altra, riservata in questo caso agli utenti che si collegano da dispositivi Android o iOS, un unico piano mensile per il quale il costo è di 11 euro al mese.
Twitter ha anche specificato che l’abbonamento si rinnova in automatico sino alla disdetta da parte dell’utente. Inoltre, è necessario disporre di un numero di telefono convalidato.
Perché scegliere Twitter Blue? Il motivo è da ricercare nel fatto che questo abbonamento è in grado di garantire alcuni benefici di non poco conto, come il taglio del 50% degli annunci nella homepage e nell’applicazione mobile, la spunta blu. Cui si aggiunge la possibilità di salire in cima alle risposte, alle menzioni ed alle ricerche, derivante dal fatto che i tweet degli utenti verificati sono mostrati prima degli altri. Infine, è possibile modificare i tweet pubblicati sino a 5 volte nell’arco di 30 minuti, caricare video con risoluzione 1080p e più lunghi e ottenere l’accesso in anteprima a funzioni inedite.
Stando a quanto riportato da TechCrunch, Twitter starebbe anche rendendo disponibili dei podcast riservati agli abbonati di Blue sulle app iOS ed Android, oltre ad aver rilasciato una nuova scheda “Spaces” che sarebbe disponibile esclusivamente per questa categoria di utenti.
Intanto l’azienda interrompe l’accesso gratuito alla sua API
L’arrivo di Blue anche in Italia non è però la sola novità di rilievo in casa Twitter. Nella giornata di ieri, infatti, la società ha annunciato la decisione di interrompere l’accesso gratuito alla sua API, in vista del lancio di un piano a pagamento di base, il quale dovrebbe avere luogo nel corso della prossima settimana. La sospensione in tal senso avrà luogo martedì 9 febbraio.
Starting February 9, we will no longer support free access to the Twitter API, both v2 and v1.1. A paid basic tier will be available instead 🧵
— Twitter Dev (@TwitterDev) February 2, 2023
Sebbene l’azienda non abbia ancora provveduto a dichiararne il prezzo, proprio Elon Musk ha lanciato un tweet in cui afferma che i piani di base potrebbero costare 100 dollari al mese, un livello il quale potrebbe risultare proibitivo per alcuni sviluppatori, studenti e ricercatori indipendenti. Resta da capire se il prezzo sia destinato a restare quello indicato dal nuovo proprietario o se ci sarà un parziale ravvedimento in tal senso.
Yeah, free API is being abused badly right now by bot scammers & opinion manipulators. There’s no verification process or cost, so easy to spin up 100k bots to do bad things.
Just ~$100/month for API access with ID verification will clean things up greatly.
— Elon Musk (@elonmusk) February 2, 2023
Un’espansione non sorprendente
L’espansione di Twitter Blue non è da ritenere eccessivamente sorprendente, alla luce del nuovo dinamismo impresso da Musk dopo il suo avvento alla guida dell’azienda. Sin dal primo momento il CEO e fondatore di Tesla ha messo un particolare accento sulla necessità di reperire nuove fonti di finanziamento e di rendere più snella la struttura del social, procedendo al licenziamento di una buona parte del personale. Una politica, quella dei tagli, portata avanti in maniera abbastanza maldestra, con l’allontanamento degli sviluppatori, talmente necessari al funzionamento del sistema da indurre l’ex uomo più ricco del mondo ad una precipitosa marcia indietro.
In questo quadro si va a posizionare la decisione di permettere a tutti gli utenti Android di avere Blue allo stesso prezzo riservato a quelli iOS, ovvero 11 dollari al mese, rispetto agli otto che devono pagare coloro che si iscrivono al piano per un browser web. Lo stesso piano che ora è disponibile anche in Italia.
Il tutto avviene in un quadro che ha visto l’azienda dover fronteggiare un calo delle entrate pubblicitarie. Una prima buona notizia in tal senso è però quella relativa ad alcune grandi aziende, in particolare PepsiCo e Anheuser-Busch InBev, le quali hanno deciso di investire milioni di dollari per gli annunci su Twitter relativi al SuperBowl, la tradizionale gara che assegna il titolo della National Football League e seguita ogni anno da un pubblico straordinario, non soltanto negli Stati Uniti.
Soldi che faranno molto comodo allo stesso Elon Musk che, come riferito dal Financial Times, entro la fine del mese dovrà pagare gli interessi sui prestiti del valore di quasi 13 miliardi di dollari presi proprio per riuscire ad acquistare il social media.
I guai di TikTok potrebbero favorire Twitter?
La rinnovata vitalità di Twitter va ad inserirsi in un momento molto particolare per quello che, ad oggi, risulta il concorrente più insidioso per l’azienda (e non solo), ovvero TikTok. Il social cinese, infatti, si trova ad affrontare un vero e proprio fuoco di sbarramento negli Stati Uniti.
L’ultima testimonianza in tal senso è rappresentata dalla lettera che il senatore democratico del Colorado, Michael Bennet, ha inviato a Apple e Google, per chiedere loro di rimuovere la popolare app dai rispettivi store. Il motivo della richiesta è da ravvisare nel fatto che TikTok rappresenterebbe una minaccia gravissima alla sicurezza nazionale degli Stati Uniti.
Nella comunicazione, che è stata indirizzata al CEO di Apple, Tim Cook, e al corrispondente di Google, Sundar Pichai, sono ripresi molti dei punti che erano stati sollevati in precedenza da 15 procuratori generali che si stanno muovendo di concerto per arrivare ad un bando di TikTok. In particolare, è sotto accusa ByteDance, la società madre con sede a Pechino che, in base alle leggi cinesi sarebbe obbligata a lavorare di concerto con l’intelligence locale.
Una interpretazione la quale è stata respinta dal portavoce della stessa azienda, Brooke Oberwetter, la quale ha affermato in una nota come Bennet ignori sostanzialmente il considerevole investimento che TikTok ha effettuato tramite Project Texas. Si tratta in effetti di un piano negoziato con i massimi esperti di sicurezza nazionale statunitensi, al fine di fornire ulteriori garanzie alla comunità sulla sicurezza dei dati e sull’integrità della piattaforma, nell’intento di sviare le accuse. Un piano il quale, però, non sembra almeno per ora aver fornito gli effetti sperati.
L’app è infatti stata bandita dai dispositivi federali di Alabama, Texas, Maryland, Oklahoma, Utah, South Dakota e South Carolina, i quali si sono aggiunti al Nebraska, primo ad operare in tal senso, nel corso del 2020.
A questo provvedimento va poi ad aggiungersi la vera e propria crociata intrapresa da University of Oklahoma e Auburn University dell’Alabama, decisi non solo a escluderla dalle proprie reti wi-fi, ma anche a disattivare i propri account sulla piattaforma. Una decisione la quale non sembra però gradita dagli stessi studenti, che sono tra i maggiori fruitori di TikTok.
Quella contro TikTok è del resto una guerra iniziata da tempo negli Stati Uniti. Fu infatti Donald Trump, quando era alla Casa Bianca, a prendere in considerazione il bando nei confronti dell’app. Era la metà del 2020 e soltanto una lunga trattativa permise all’azienda orientale di scampare alla tagliola, nonostante le minacce di Marco Rubio e dei repubblicani, cui ora si sono aggiunte quelle dei democratici. Non resta che attendere eventuali sviluppi per capire se anche stavolta TikTok ce la farà o se, al contrario, sia destinata ad essere una delle vittime di un contrasto sempre più forte tra Stati Uniti e Cina.
Leggi anche: Twitter come PayPal e Apple Pay? Ecco il piano di Elon Musk
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