Ah, l’intelligenza artificiale… Sono settimane che non si parla d’altro, e Microsoft è una delle cause, origine di un presunto patatrac che potremmo vedere di qui a breve, dicono.
Ma l’IA non è solo ChatGPT, perché nel corso degli ultimi giorni sono arrivate anche le soluzioni di Google (Bard) e di Microsoft (Bing AI), per l’appunto. E al loro fianco una resa più ampia che coinvolge un po’ di tutto. Oltre ai motori di ricerca, ci sono infatti delle funzioni più semplici come quelle che potremmo vedere presto su Windows 11, utili per automatizzare l’organizzazione delle finestre senza doverlo fare manualmente ogni giorno, ma non solo.
Le finestre di Windows 11 si sistemeranno da sole (forse)
Non c’è niente di ufficiale per ora, ma si tratta di indiscrezioni provenienti da un rapporto dei colleghi di Windows Central, i quali ci fanno sapere che Microsoft sarebbe al lavoro su questa funzione intelligente, parte di un più ampio pacchetto di chicche bassate sull’IA che potremmo presto vedere su Windows 11 e (soprattutto) seguenti.
Grazie a Windows Snap Assist e a Snap Layout, il sistema operativo della Casa di Redmond dovrebbe essere in grado di apprendere dalle abitudini dell’utente per poi replicare l’organizzazione delle finestre di determinati gruppi di app, ripristinabili con un clic, con tanto di integrazione delle tecnologie di completamento OCR (i sistemi di riconoscimento ottico dei caratteri, solitamente usati nei documenti di testo).
Una bella comodità, dunque, soprattutto per chi con Windows ci lavora e si ritrova pertanto giorno dopo giorno a sistemare la propria scrivania con le finestre e le app che dovrà poi utilizzare. Un esempio? Per chi lavora con la scrittura ritrovarsi subito una suddivisione 70/30 con da una parte il proprio browser sul proprio sito web e dall’altra il CMS o l’editor di testo che si utilizza di solito.
La tecnologia OCR di cui sopra, si dice che sarà utile per trovare alla svelata un’app in esecuzione, per fare ricerche rapide digitando direttamente parole, frasi o brevi descrizioni di immagini che ci si ricorda di aver visto in precedenza all’interno di una pagina web o in un’applicazione.
Si tratta di esempi che potremmo definire senza remore banali se paragonati alle potenzialità che già i sistemi di intelligenza artificiale sono in grado di offrire. Ad oggi i sistemi operativi come Windows, ma vale anche per la concorrenza, sono piuttosto indietro per quanto riguarda l’implementazione di soluzioni del genere, che senza dubbio vedremo sempre più spesso nelle future reiterazioni.
Basti pensare alle indiscrezioni relative all’integrazione dei modelli di intelligenza artificiale di OpenAI nella suite Office, all’integrazione della chat di Google Bard su ChromeOS, alle funzioni AI già incluse in Teams Premium, e più in generale alla presunta integrazione dell’intelligenza artificiale di OpenAI in Windows 12 di cui si è parlato nei giorni scorsi.
Dunque, la strada è tracciata. Probabilmente ne sapremo di più su queste semplici funzionalità di riorganizzazione delle finestre di Windows 11, sicuramente sulle ripercussioni dell’IA sulla tecnologia in senso lato.
Forse ti sei perso: Microsoft e OpenAI insieme: arriva Bing con l’intelligenza artificiale
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