Che Apple Watch sia un dispositivo utile per la salute delle persone non è certo una novità. Lo dimostrano le recenti indiscrezioni secondo cui sarebbe in arrivo una funzione utile per monitorare la glicemia, quella che permette di rilevare gli incidenti (benché non esente da errori, anche rilevanti), ma soprattutto con le funzionalità che aiutano le persone a comprendere meglio alcuni sintomi di problemi cardiaci.

Apple Watch non può rilevare un attacco cardiaco, ma può segnalare all’utente in vario modo che c’è qualcosa che non va, un aspetto su cui l’azienda di Cupertino intende migliorare, esplorando nuove frontiere di ricerca nel settore della salute del cuore.

Apple Watch per la salute del cuore con la ricerca

Considerando l’importanza del tema, Apple ha annunciato di voler promuovere una serie di iniziative che mirano a rendere Apple Watch più utile per la salute del cuore. Ad oggi fra le funzioni utili ci sono ad esempio le notifiche in caso di ritmo irregolare, di frequenza cardiaca troppo alta o troppo bassa, i dati dell’app ECG, ma anche la funzione “Cronologia fibrillazione atriale” che permette di avere uno storico coi dati registrati dallo smartwatch, da analizzare eventualmente anche con il proprio medico.

Un parco di funzioni utili, che con buona probabilità verranno in futuro ampliate, grazie anche all’Investigator Support Program, con cui Apple si rivolge al settore della ricerca, con l’obiettivo di rendere Apple Watch ancor più prezioso per la salute delle persone.

Rappresenta un esempio lo studio che la dottoressa Conyers del Murdoch Children’s Research Institute specializzata in oncologia pediatrica farà nei prossimi mesi per studiare la sensibilità dell’app ECG di Apple Watch con 40 bambini e adolescenti, nel più largo ambito di ricerca sugli elementi di tossicità nelle cure per il cancro, che possono causare disturbi del ritmo cardiaco come la sindrome del QT lungo (causa ritmo cardiaco irregolare e aumenta il tempo impiegato dal sangue per scorrere nel cuore).

Il team di ricerca spera di comprendere meglio la tossicità cardiaca e, nel caso in cui Apple Watch si riveli affidabile e utile, di permettere ai pazienti di fare degli ECG ovunque e in qualsiasi momento, una soluzione che eviterebbe a questi ultimi di sottoporsi ai frequenti screening di controllo, almeno una volta alla settimana a causa del QT lungo.

Un altro ambito di ricerca promosso da Apple riguarda i vigili del fuoco, 200 dei quali a partire dal mese prossimo indosseranno degli Apple Watch per far sì che la dottoressa Cheong della Texas A&M University e i suoi studino l’impatto del fumo degli incendi sulla salute del cuore. Oltre al cuore lo studio intende monitorare anche altri parametri quali l’ossigenazione del sangue, i dati sull’attività fisica, e altro.

Studi come questo non sono mai stati fatti prima, quindi non si tratta di provare o confutare un’ipotesi. È un lavoro più esplorativo e i risultati ci aiuteranno a capire l’accuratezza di un’analisi come questa per sviluppare interventi su misura. Penso anche che uno studio di questo tipo possa aiutarci a capire meglio i gruppi ad alto rischio spiega la dottoressa Cheong.

Ultima, ma non per importanza, la ricerca condotta da un team dell’Amsterdam University Medical Centers che ha coinvolto 300 pazienti di età superiore ai 65 anni che presentano condizioni di rischio di fibrillazione atriale, la metà dei quali ha indossato un Apple Watch per almeno 12 ore al giorno. Tale studio prevede che ciascun partecipante esegua un ECG ogni tre settimane o nei momenti in cui avvertisse dei sintomi. E già a distanza di tre settimane dall’avvio il team ha individuato una persona affetta da fibrillazione atriale che non accusava nessun sintomo, il che è piuttosto indicativo.

In futuro l’obiettivo è iniziare ad esplorare la possibilità di usare l’app ECG per monitorare i pazienti da casa, valutando in che modo un dispositivo come Apple Watch possa essere impiegato per rendere smartwatch e altri prodotti di elettronica di consumo utili per l’assistenza medica da remoto, una questione molto delicata, affrontata di recente anche dalla CSA, gruppo da cui è nato il protocollo Matter per la smart home.

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