Ormai è una vera e propria corsa all’intelligenza artificiale. Dopo Microsoft, Google, le aziende cinesi e Snapchat, ora è il turno di Elon Musk. Ligio al detto “piatto ricco, mi ci ficco” l’uomo più ricco del mondo (è proprio di queste ore il nuovo sorpasso nei confronti di Bernard Arnault) è infatti al centro di alcune indiscrezioni che lo vorrebbero in contatto con alcuni ricercatori, con il preciso intento di arrivare ad un prodotto in grado di sfruttare l’intelligenza artificiale generativa di ChatGPT. A rendere più succosa l’indiscrezione è il fatto che proprio di recente il CEO e fondatore di Tesla aveva indicato nell’AI un reale pericolo per l’umanità.
Indice:
La virata di Elon Musk verso l’intelligenza artificiale
A lanciare l’indiscrezione che vorrebbe Elon Musk di nuovo interessato all’intelligenza artificiale (è infatti uno dei fondatori di OpenAI) è stato The Information, secondo cui il miliardario di origini sudafricane avrebbe contattato alcuni ricercatori nel preciso intento di formare un nuovo laboratorio di ricerca. L’obiettivo di questa operazione sarebbe lo sviluppo di una vera e propria alternativa a ChatGPT, il programma di OpenAI che sta letteralmente monopolizzando la discussione dell’opinione pubblica in tema di tecnologia.
In particolare, Musk si sarebbe rivolto a Igor Babuschkin, un ricercatore del settore il quale ha già lavorato sullo sviluppo di DeepMind Ai di Alphabet. La circostanza sarebbe stata riferita a The Information da non meno di tre fonti, ritenute con tutta evidenza qualificate, che hanno aggiunto il tema delle discussioni, ovvero la formazione di una squadra qualificata in grado di poter portare a termine il compito con successo.
Al tempo stesso non è ancora chiaro quale sia la portata dell’operazione, ovvero se si intenda lanciare un prodotto simile a ChatGPT da sfruttare commercialmente, o se invece si pensi ad altro. Per capirlo occorrerà attendere le prossime puntate di una vicenda che, come è ormai consueto quando si tratta del CEO di Tesla, si preannuncia piena di sorprese.
L’ennesimo dietrofront di Elon Musk
Com’è noto, Elon Musk ama stupire l’opinione pubblica. Lo ha riconosciuto lui stesso, durante un recente incontro pubblico. Di conseguenza, le sue mosse imprenditoriali sono destinate a riflettere questo lato, facendone una sorta di istrione. Non a caso si ritrova spesso nel mezzo di furiose polemiche e accuse, che del resto non si preoccupa assolutamente di evitare.
Anche per quanto concerne l’AI le polemiche non dovrebbero mancare e a suscitarle potrebbe essere stavolta proprio una dichiarazione rilasciata di recente, quando Musk ha affermato che l’intelligenza artificiale rappresenta un rischio molto grave per l’umanità.
Un giudizio il quale è echeggiato spesso nel corso degli ultimi giorni, quando i prodotti incentrati su ChatGPT hanno iniziato a mettere in evidenza comportamenti incoerenti e aggressivi, oltre a restituire risposte chiaramente inventate.
Proprio per questo motivo resta ora da capire quale direzione possa intraprendere il nuovo progetto di Elon Musk, ovvero se la sua intenzione sia di sfruttare da un punto di vista commerciale l’intelligenza artificiale generativa o se invece il suo intento sia di provare a darne una versione più utile da un punto di vista sociale.
Intanto il CEO di Tesla è tornato ad essere il più ricco
In attesa dell’intelligenza artificiale, dopo un paio di mesi Elon Musk è tornato a guidare la classifica degli uomini più ricchi del mondo, scavalcando Bernard Arnault. A spiegare quanto sta accadendo in questa sfida è stato Bloomberg, riconducendo il controsorpasso a quelle stesse azioni di Tesla che erano state all’origine della precedente caduta.
Nel corso degli ultimi giorni, infatti, i titoli del gruppo automobilistico hanno dato vita ad una vera e propria corsa, con conseguente crescita del patrimonio personale del suo fondatore, che naturalmente ne continua a detenere un congruo numero.
Era stato del resto lo stesso Musk ad affermare che la precedente caduta, per quanto clamorosa in termini di perdite e tale da farlo entrare nel Guinness dei Primati, rappresentava un semplice incidente di percorso. In effetti è stato così e ora è di nuovo Arnault a doverlo inseguire.
Leggi anche: La Cina vieta ChatGPT: è una minaccia alla sovranità e alla sicurezza nazionale
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