Tutto risolto sul fronte Cambridge Analytica? Se Meta si aspettava un esito positivo della controversia, dopo aver siglato un accordo transattivo da 725 milioni di dollari, sembra proprio che non sarà così. Il giudice distrettuale della California cui è affidata la questione, infatti, dovrà tenere conto anche del parere dello Stato del New Mexico. I suoi rappresentanti, infatti, hanno depositato una dichiarazione in cui si afferma che Meta potrebbe interpretare in modo errato il suo accordo transattivo e si aggiunge che, per i cittadini del New Mexico, lo scandalo Cambridge Analytica è da considerare tutt’altro che risolto.
L’intervento del New Mexico: lo Stato chiede di essere ascoltato
Gli avvocati del New Mexico chiedono di essere ascoltati in tribunale. La richiesta è stata elevata affinché il tribunale si accerti che le richieste dello Stato siano effettivamente accolte all’interno dell’accordo transattivo firmato da Meta. Le rivendicazioni cui si fa riferimento sono quelle pendenti nella causa parallela tra New Mexico e azienda, che è ancora in piedi.
In pratica, lo Stato del New Mexico pretende che tutto ciò che è stato inserito nella causa da esso intentato contro l’azienda di Mark Zuckerberg vada a rientrare a pieno titolo nell’accordo in questione. Secondo gli avvocati, in particolare, il timore è che Meta interpreti tale transazione come un pratico rigetto nei confronti delle rivendicazioni delle centinaia di migliaia di utenti di Facebook del New Mexico, in quanto l’accordo transattivo andrebbe a inglobarle, venendo applicato a tutti gli utenti del social media.
Trattandosi di un’azione intentata dallo Stato, il quale non è un utente di Facebook, gli avvocati affermano che l’accordo transattivo, per il modo in cui è stato formulato, potrebbe in effetti rivelarsi troppo limitato per poter slegare l’azienda nei confronti delle richieste del New Mexico.
Nel documento presentato al tribunale, gli avvocati del New Mexico hanno inoltre affermato a chiare note che Meta non ha mai informato lo Stato, attraverso i suoi rappresentanti legali, sul conseguimento dell’accordo transattivo. Inoltre, l’azienda ha lasciato passare settimane senza rispondere alle richieste di informazioni degli stessi avvocati. Un comportamento giudicato con tutta evidenza come non congruo.
La causa del New Mexico contro Meta è stata intentata nel gennaio 2021, ed è basata sull’affermazione che le pratiche commerciali di Meta rivelate attraverso lo scandalo Cambridge Analytica costituiscano una patente violazione del New Mexico Unfair Practices Act. Il procedimento è ancora in piedi e quindi verrebbe ad essere influenzato dall’accordo siglato dal gruppo.
Per quanto riguarda Meta, un portavoce dell’azienda ha affermato che gli avvocati che rappresentano il New Mexico hanno rilasciato commenti erronei sulla sua posizione, aggiungendo che la stessa sarà illustrata alla Corte. Non resta quindi che attendere gli sviluppi.
Leggi anche: Meta obbigata a pagare 175 milioni di dollari per una violazione di brevetto
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