Honda sembra aver deciso di andare controcorrente sulle auto elettriche. Se alcuni marchi primari dell’automotive hanno già annunciato la decisione di abbandonare del tutto lo sviluppo di motori endotermici, l’azienda giapponese sembra a sua volta intenzionata a non chiudersi alcuna strada alle spalle. Una decisione che sembra in effetti tenere conto di alcune preoccupazioni emerse di recente, in particolare in seno all’Unione Europea, ove lo strombazzato bando alle auto non elettriche dal 2035 è stato temporaneamente stoppato da Germania e Italia. Per quanto riguarda Honda, la decisione presa sembra ricalcare proprio queste preoccupazioni: il brand nipponico sembra infatti orientato a produrre le auto endotermiche anche dopo il 2040.

A cosa è dovuta la decisione di Honda?

Toshihiro Mibe, amministratore delegato di Honda, ha dichiarato durante una conversazione con la Reuters che l’azienda giapponese potrebbe continuare a produrre autoveicoli dotati di motore endotermico anche dopo il 2040. Se non si tratta di una decisione definitiva, almeno al momento, sembra che l’azienda non intenda chiudersi alcuna porta alle spalle, come invece stanno facendo produttori concorrenti.

Naturalmente, alla luce di quanto dichiarato dal numero uno di Honda, occorre chiedersi a cosa sia effettivamente dovuto tale orientamento. Il motivo è in fondo molto semplice ed è lo stesso addotto dalla Germania per stoppare il bando alle auto endotermiche sul suolo continentale a partire dal 2035: gli e-fuels, i carburanti ad emissioni zero, potrebbero ridisegnare in maniera profonda il quadro complessivo.

Occorre anche precisare che questo diverso orientamento non significa assolutamente che Honda stia abbandonando le auto elettriche, ma semplicemente che ha deciso di praticare strade che possono permettere di tornare indietro o aggirare eventuali ostacoli i quali dovessero presentarsi lungo il cammino. In pratica, la nuova strategia afferma una semplice cosa: per arrivare alla cosiddetta carbon neutrality si possono percorrere più strade, in base alla propria convenienza e agli orientamenti del momento.

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La strategia di Honda sull’elettrico

A dimostrare l’intenzione di non abbandonare assolutamente i veicoli green è del resto la decisione di investire su una infrastruttura di ricarica molto simile a quella che è stata varata da Tesla. L’investimento in questione è pari a 3,5 miliardi di dollari, nell’ambito di una collaborazione instaurata con LG, tesa al varo di uno stabilimento per la produzione di batterie in Ohio.

Inoltre, per il 2024 è previsto il debutto del primo veicolo elettrico della casa per il Nord America, il Prologue basato su GM Ultium, in contemporanea con la versione Acura del SUV, denominata ZDX.

Le dichiarazioni di Mibe, quindi, non rappresentano altro che la presa d’atto di un quadro in cui ci potrebbe essere ancora posto per i motori endotermici, grazie agli e-fuels, insieme alle auto elettriche. In una situazione ancora non pienamente definita, perché chiudersi la possibilità di fare scartamenti improvvisi sul cammino intrapreso?

Chi sta andando verso gli e-fuels?

Honda è soltanto l’ultimo produttore intenzionato a percorrere la strada degli e-fuels. A precederla è stata in particolare la Porsche, che su questi carburanti sintetici ha investito in maniera pesante lungo tutto il 2022.

Anche un altro marchio nipponico, Mazda, ha a sua volta iniziato a lavorare su questa ipotesi. Nel passato mese di dicembre una Mazda Mx – 5 alimentata da carburante prodotto con gli scarti agricoli è riuscita a percorrere mille miglia, dimostrando la fattibilità di questa strada.

A livello statale, invece, Oltre alla Germania, anche il Regno Unito sembra dal canto suo disposto ad avviarsi verso gli e-fuels, tanto da aver stanziato sovvenzioni pari a 32,5 milioni di sterline sui progetti in questo ambito. Questo è il motivo che sta spingendo Honda e altri produttori a guardare con crescente interesse all’ipotesi di non dedicarsi completamente all’auto elettrica.

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