Dopo i primi entusiasmi, molti hanno iniziato a seminare dubbi sull’intelligenza artificiale. Basti pensare a quanto detto da Elon Musk, che pure è stato tra i primi finanziatori di OpenAI, la startup diventata famosa a livello globale da qualche mese per il varo di ChatGPT: l’AI è il maggiore pericolo apparso sin qui per l’umanità. Tanto da chiederne l’immediata regolamentazione da parte dei governi. A confermare l’assunto è una notizia che sta girando in queste ore, relativa all’utilizzo dell’intelligenza artificiale per truffare gli anziani.

Intelligenza artificiale usata per architettare truffe a danno di anziani

La notizia che ha sollevato molto clamore nel corso delle ultime ore è stata pubblicata dal Washington Post e descrive nel dettaglio la truffa organizzata ai danni di Ruth Card, una anziana di Regina, nel Saskatchewan (Canada).

La donna, di 73 anni, si è infatti sentita recapitare al telefono una richiesta da parte del nipote Brandon, il quale sosteneva di trovarsi in prigione sprovvisto di portafogli e cellulare, quindi impossibilitato a pagare la cauzione disposta dal giudice per il suo rilascio. Di fronte alla richiesta del nipote, naturalmente, la donna non ci ha pensato due volte e si è fatta accompagnare dal marito Greg Grace, a sua volta 75enne, presso la propria banca, per prelevare il massimo giornaliero, pari a 3mila dollari canadesi (corrispondenti a 2207 statunitensi). Per poter prelevare altro liquido la coppia si è quindi diretta presso una seconda banca, ove però il direttore, dopo aver ascoltato la loro storia li ha messi al corrente del fatto che la stessa richiesta era stata fatta ad un’altra persona, con le stesse identiche modalità. In pratica la voce del nipote Brandon era stata contraffatta grazie ad un programma di intelligenza artificiale.

Il caso di Benjamin Perkin è stato ancora più scioccante, se si pensa che i suoi genitori hanno ricevuto una telefonata da parte di un legale il quale li ha messi al corrente del fatto che il figlio era stato arrestato per aver provocato un incidente in cui era deceduto un diplomatico statunitense. Dopo aver inviato 21mila dollari canadesi tramite un terminale Bitcoin, coi quali l’avvocato sosteneva di pagare la cauzione per il rilascio, la coppia ha appreso proprio dal figlio che, per fortuna, l’evento descritto non era mai accaduto. L’unico danno è stato quindi quello relativo ai soldi inviati a colui che aveva architettato il raggiro.

Un fenomeno sempre più preoccupante

Com’è ormai noto, la fantasia dei truffatori è estremamente fervida. Tanto da non essersi lasciati sfuggire le prospettive aperte dai programmi di intelligenza artificiale, i quali sono ora in grado di replicare alla perfezione una voce avendo a propria disposizione brevi campioni audio composti da poche frasi.

Il fenomeno è letteralmente dilagato nel corso del 2022, negli Stati Uniti, ove la Federal Trade Commission ha registrato ben 36mila casi relativi a persone che sono state truffate da sedicenti familiari o stretti conoscenti, proprio con questa modalità. Oltre 5100 di questi raggiri sono stati condotti utilizzando il telefono, con un bottino complessivo pari a circa 11 milioni di dollari.

Un trend contro il quale, al momento, non esistono rimedi. Regolatori federali, forze dell’ordine e tribunali non hanno strumenti a disposizione per stroncare l’andazzo. Tanto da spingere il professore Hany Farid, docente di informatica forense presso la California University di Berkeley ad affermare che si tratta in pratica della tempesta perfetta.

A rendere molto facile il compito dei truffatori è proprio il web, ove un gran numero di persone è solita utilizzare social per lasciare i propri messaggi audio. Basta utilizzarli e la truffa è pronta per essere servita. È infatti sufficiente utilizzare un semplice programma come quello fornito da ElevenLabs, startup di sintesi vocale fondata l’anno passato, per trasformare un breve campione vocale in un messaggio. L’utilizzo del suo programma può essere gratuito, oppure costare tra 5 e 330 dollari al mese. Nella seconda ipotesi si tratta comunque di un ottimo investimento per i truffatori, alla luce dei ritorni indebiti denunciati dalla FTC. Per capire meglio l’efficacia del programma in questione, basterà ricordare il clamore suscitato dall’utilizzo della voce di Emma Thompson per declamare parti del Mein Kampf di Hitler.

Cosa fare per sventare le truffe?

La tempesta perfetta evocata da Farid, consiste nel fatto che naturalmente non sempre si tratta di truffe. Può realmente accadere che un proprio familiare si trovi in difficoltà derivante dall’impossibilità di disporre di soldi nella vita di ogni giorno. Come sincerarsi che la richiesta arrivi realmente da lui e non si tratti di una truffa?

Secondo Will Maxson, della stessa FTC, la cosa migliore da fare in questi casi è mettere in attesa la chiamata ricevuta e telefonare direttamente all’interessato. Ha inoltre invitato a diffidare delle richieste di utilizzare contanti. Una volta che il trasferimento di denaro è avvenuto, infatti, è praticamente impossibile riavere indietro i propri soldi.

Secondo Eva Velazquez, responsabile dell’Identity Thief Resource Center, le forze dell’ordine non hanno fondi per poter contrastare le frodi in questione, anche perché spesso mancano informazioni per indagare. La chiusa sulla questione la offre ancora Farid. Secondo lui dovrebbero essere le stesse aziende che producono questi programmi di AI a risponderne davanti alla legge per l’utilizzo truffaldino. Resta da capire se siano coperti dalle protezioni legali tipiche dei social network.

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