Le criptovalute non apportano alcun vantaggio alla collettività: ad affermarlo senza mezzi termini è stato il CTO di NVIDIA, Michael Kagan, nel corso di un’intervista rilasciata al quotidiano britannico The Guardian. Un giudizio durissimo il quale però suona abbastanza strano se pronunciato da uno dei massimi dirigenti di un’azienda che nel corso dei mesi passati si è ampiamente giovata del mining di asset virtuali. Ma andiamo a vedere con più attenzione quanto detto da Kagan e le implicazioni pratiche del suo discorso.
NVIDIA si appresta a puntare sull’intelligenza artificiale?
Il pesantissimo giudizio di Kagan può essere meglio compreso alla luce di quanto affermato in un altro punto dell’intervista rilasciata al Guardian. Secondo lui, infatti, l’innovazione finanziaria non porta nulla di utile, a differenza dell’intelligenza artificiale. Il riferimento è naturalmente a quella generativa, che fa da base a programmi come ChatGPT e altri, a partire dalla chat di Bing, da Adobe Firefly e Copilot di Microsoft.
Occorre però sottolineare come nel corso dei mesi passati proprio NVIDIA si sia fortemente giovata del fatto che le sue GeForce RTX sono in grado di garantire una capacità di calcolo sfruttabile per il mining di criptovalute. Una capacità tale da avere di conseguenza spinto i miner a cercarle in maniera spasmodica, con modalità tali da incrementarne notevolmente il prezzo. Inoltre, l’azienda ha immesso sul mercato i Criptocurrency Mining Processor, senza però riscontrare analogo gradimento da parte dei minatori.
Se va detto che NVIDIA non ha mai cercato ufficialmente di incentivare questi comportamenti, tanto da introdurre nel 2021 le versioni Lite Hash Rate (LHR), caratterizzate da una minore potenza di calcolo, dall’altro lato ha quindi potuto giovarsi di un forte apporto da parte di questi prodotti ai suoi ricavi.
Tutto ciò non sembra però aver disposto meglio Kagan nei confronti degli asset virtuali, come si può facilmente dedurre dal durissimo giudizio ad essi riservato. Tanto da aggiungere che i prodotti di NVIDIA hanno molti altri casi d’uso da lui considerati più accorti, a partire proprio da quello per l’intelligenza artificiale generativa.
In questo caso, però, si potrebbe con malizia pensare che il discorso sia abbastanza interessato, soprattutto alla luce del fatto che nel corso della recente NVIDIA GTC 023 il CEO Jensen Huang ha presentato AI Foundations, la struttura aziendale cui sarà affidato il compito di creare, perfezionare e gestire modelli di linguaggio di grandi dimensioni (LLM) personalizzati e intelligenza artificiale generativa addestrata con i propri dati proprietari al fine di svolgere attività specifiche per i domini di pertinenza.
Lo stesso Huang, inoltre, proprio di recente ha discusso di ChatGPT, indicando il programma di OpenAI alla stregua di un “momento iPhone dell’intelligenza artificiale”. Un giudizio spiegato da un recente studio di TrendForce, secondo il quale per alimentarlo serviranno non meno di 30mila GPU. Un dato che spiega al meglio il favore dell’azienda statunitense per il nuovo filone.
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