Sono passati tre mesi e mezzo dal lancio dei nuovi Mac mini e MacBook Pro 14 e 16 con chip Apple Silicon M2, M2 Pro e M2 Max. E nonostante il miglioramento delle prestazioni e dell’efficacia, vi abbiamo raccontato di quanto il passo in avanti non sia stato eccezionale; i dettagli li trovate nelle recensioni in basso. La rivoluzione c’è stata con la generazione precedente, con Apple Silicon M1 e declinazioni varie, che rispetto ai Mac con Intel ha fatto fare ai computer della Mela un balzo tecnologico esponenziale, che è anche uno dei principali motivi del presunto insuccesso di questi ultimi.
A dimostrazione di questo, ci sono i risultati finanziari negativi condivisi di recente da Apple, che evidenziano dei guadagni scesi da 10,85 miliardi nell’ultimo trimestre del 2021 a 7,74 dello stesso periodo di un anno dopo per quanto riguarda il settore Mac. E ora il fatto che emergano informazioni sull’interruzione della produzione di chip M2 per ben due mesi, dà un’idea ancor più significativa della situazione delineatasi: la richiesta dei computer di Apple coi nuovi chip sarebbe più bassa di quanto previsto dall’azienda.
Queste informazioni le ha condivise nelle scorse ore The Elec, da cui emerge che Apple avrebbe completamente interrotto la produzione della serie di chip M2 (quindi anche le versioni M2 Pro e M2 Max) nei mesi di gennaio e febbraio 2023. Una parte della produzione è ripresa a marzo, ma è risultata essere ridimensionata, la metà rispetto ai livelli degli anni precedenti.
Se c’entrano o meno i problemi legati al rapporto complicato fra Apple e TSMC non è chiaro, ma c’è motivo di credere che le poche novità legate a questi nuovi prodotti non hanno certo contribuito ad accrescere la domanda ai livelli che Apple sperava. Perché a parte MacBook Air, rinnovato quasi un anno fa ormai, i nuovi Mac mini e MacBook Pro 14 e 16 sono praticamente gli stessi dispositivi di quelli con dentro i Silicon M1, che si trovano a prezzi decisamente inferiori rispetto alle nuove generazioni con M2, differenze di prezzo che giustificano fino a un certo punto l’esborso extra necessario.
Il discorso potrebbe cambiare presto non appena Apple porti sul mercato la nuova serie Apple Silicon M3, chipset a 3 nm che, rispetto ai precedenti dovrebbe migliorare notevolmente sia le prestazioni che l’efficienza, proprio grazie al diverso processo produttivo che li contraddistingue (ricordiamo che M1 e M2 sono entrambi a 5 nm). Ne dovremmo sapere di più a breve, secondo alcune indiscrezioni anche prima della WWDC 2023, evento di cui Apple ha già annunciato le date.
Leggi anche: Recensione Apple Mac mini M2: più potente e leggermente più economico e Recensione Apple MacBook Pro 14″ M2 Pro: pochi cambiamenti, grandi risultati
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